Ultras Verona = Non potevano mancare i veronesi tra i miei disegni. Della Sud di Verona si è detto tutto e il contrario di tutto. Prima le Brigate (forse, insieme al CUCS Roma, il più famoso gruppo Ultras di tutti i tempi), poi il loro scioglimento (associazione a delinquere!), poi il “tifo all’inglese” (copiato da tutt’Italia indistintamente), e poi le scorribande in tutti gli stadi, il razzismo, gli striscioni politically uncorrect, i cori contro i morti e contro tutti. Amati e odiati i veronesi, ma tutti ne hanno subìto il fascino e ogni tifoseria dura vorrebbe confrontarsi con loro. Nel bene e nel male: unici e inimitabili, un mito intramontabile. E non ho voluto accostarmi a loro col classico disegno a croce o squadrato, ho scelto una via inusuale, con la mente a quando le Brigate erano ancora vive e vegete e quando il Verona (si chiamava così, poi è uscito l’Hellas) vinceva lo scudetto. Un logo, quello degli Anni ‘80, troppo bello e troppo evocativo di sogni d’infanzia per non essere utilizzato, e un ULTRAS VERONA che sia un compendio di tutta la Curva e di tutta la storia di questo mito che sono i gialloblù scaligeri.
Opposta Fazione Roma = Gruppo emblematico di fine Anni ‘90, primo in assoluto ad usare questo nome. Nato dalle ceneri del CUCS più intransigente e oltranzista, Opposta Fazione è stato un gruppo assai turbolento (“il nostro motto è fare scontri!”) e marcatamente di estrema destra (addirittura con fasci littori nel proprio materiale). Nel solco della tradizione romanista Ultras, spesso per i propri striscioni e drappi ha utilizzato colori differenti dal classico giallorosso. Erano anni in cui molti gruppi avevano un’impostazione molto aggressiva, quasi militare, cercavano lo scontro e lo scontro era (quasi) tutto, un segno di quei tempi. Nel disegno, per richiamare quegli anni, ho messo il bellissimo lupetto stilizzato (all’epoca ancora in voga) ed una scritta su due livelli che fosse in rilievo, rossa e nera su fondo bianco, proprio a voler rimarcare questa particolarità di creare del materiale con colori differenti da quelli classici del club.
Milanisti = Questo disegno vuol far pensare un po’ ad una sciarpa Anni ‘80, quelle a righe orizzontali, prima che ci fosse la rivoluzione – e conseguente invasione – dello stile popular con sciarpe a listarelle verticali. La scritta è bianca, di grande impatto, e più che chiamare in causa la Curva Sud o i vari gruppi che la compongono, ho pensato d’unire idealmente l’intera tifoseria – com’è moda in molte curve, anche piccole, del Belpaese (Frusinati, Civitanovesi, Lancianesi ecc.) – dietro la sigla “Milanisti”. Nella parte sinistra del disegno ho inserito il logo sociale contornato da alloro: se c’è un club in Italia che realmente può fregiarsi di questo simbolo di vittoria, beh, quel club è proprio il Milan, e i tanti successi internazionali (vedi le 7 Coppe dei Campioni) sono lì a testimoniarlo. Anche se questo è un periodo di vacche magr(issim)e per la squadra più antica di Milano… onore all’intero Popolo Rossonero!
Roma tricolore! = Ecco un disegno fatto in piena “libertà”, senza la preoccupazione di sigle o gruppi, pur riprendendo una frase apparsa in Curva Sud. Sulla sinistra il “classico” Ultras da stadio tutto berretto e sciarpa a listarelle – un po’ stereotipato e molto Anni ‘90 (mi ricorda i fantastici disegni di Cuomo… sponda laziale!) – che sogghigna astutamente. La scritta è oro su sfondo nero, risalta bene e la parola “tricolore” è enfatizzata proprio dal verdebiancorosso della nostra bandiera nazionale. Un sentito omaggio a questa immensa tifoseria che mi ha sempre affascinato fin da piccolo e che sempre lo farà. Possa essere di buon auspicio per una squadra ed una piazza che meritano lo scudetto dopo quasi 15 anni dall’ultima volta… daje Lupa, faglie li bozzi!
Curva Nord Milano = La Nord di Milano, nel corso degli anni, è stata accusata d’essere una curva fredda e “borghese”… ma direi che negli ultimi anni – anche grazie ad una ritrovata squadra che ha messo in bacheca tanti scudetti e addirittura una Champions – si è abbondantemente riscattata, anche grazie a sontuose e riuscitissime coreografie; ricordo che qualche anno fa ne facevano una per ogni partita in casa dell’Inter… non è da poco! Realizzare grafiche coi colori della Beneamata non è facile, il nerazzurro è un accostamento cromatico molto particolare e fare qualcosa senza utilizzare il bianco o il giallo per le scritte è praticamente impossibile. In questo disegno ho scelto di porre nel mezzo la parte più centrale del logo interista, escludendo l’azzurro e lasciando soltanto il nero…il tutto spicca molto, grazie al dorato del logo che su campo nero viene benissimo; ho tirato poi una doppia striscia dello stesso colore a destra e sinistra del logo e quindi vi ho posto le scritte (CURVA e NORD) sempre nel bel dorato su sfondo nero, il risultato è di grande impatto ma al contempo sobrio ed elegante.
Luca “Baffo” Gigli.
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Le puntate precedenti:
– prima puntata;
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