Domenica 2 giugno 2024 il “Vigorito” di Benevento ha ospitato la semifinale di ritorno dei play-off di Serie C. Gli stregoni hanno affrontato in notturna la Carrarese, scesa nel Sannio con il vantaggio della rete realizzata da Mattia Finotti nella gara d’andata.
L’incontro disputato ai piedi della Dormiente ha messo di fronte due club che, nel corso della loro storia, hanno militato soprattutto nel terzo livello del calcio italiano: se per i giallorossi sono stati in totale 39 i campionati giocati tra C, C1 e Prima Divisione, i carraresi ne possono vantare 55. Il sodalizio sannita e quello apuano, dunque, hanno frequentato in modo assiduo il torneo che, forse, meglio rappresenta l’Italia dei campanili e dei capoluoghi di provincia, anche se, per ovvi motivi geografici, i precedenti tra le due compagini sono stati soltanto tre in totale. Si tratta, insomma, di due realtà che, fino al 2015-16, hanno seguito percorsi agonistici molto simili, come dimostrano il 72esimo e il 70esimo posto che, rispettivamente, giallorossi e giallazzurri occupano nella speciale classifica della tradizione sportiva italiana. Se, tuttavia, il passato recente del Benevento, a partire dalla prima promozione in B del 2016, è stato caratterizzato da due apparizioni in A e da cinque in Cadetteria, prima della discesa in Lega Pro della scorsa stagione, i giallazzurri hanno invece affrontato la Serie B soltanto nell’immediato dopoguerra (stagioni 1946-47 e 1947-48).
Quasi 10.000 spettatori, con una presenza ospite che si è aggirata intorno alle 500 unità, hanno preso posto sulle splendide gradinate dell’impianto beneventano. L’atmosfera è stata da categoria superiore, con il pubblico di casa desideroso di riprendersi la B, persa 13 mesi prima, e quello carrarese animato dal desiderio di disputare un campionato che ai piedi delle Apuane non si vede da 76 anni. Numeri importanti, ebbene, da parte di queste due piazze storiche, che hanno accompagnato con il loro sostegno una partita vibrante.
Partendo dai padroni di casa, la Sud ha salutato l’ingresso delle squadre in campo illuminando i gradoni con torce flash, uno spettacolo che ha ricordato ai presenti quello già visto contro il Messina nella stagione regolare ma in scala maggiore, visto che questa volta le luminarie sono state accese anche ai lati della curva; la coreografia è stata completata dallo striscione “Impazzisco per te”. Pienissima la Sud in questa serata, con il tifo che si è sviluppato nella zona tra i due ingressi centrali, nell’area dei gruppi organizzati, che come sempre hanno sventolato in continuazione i loro bandieroni. Generoso il sostegno dei beneventani, i cui sogni sono stati spezzati dalla rete del 2-2 apuano siglata, al 66’, da Nicolas Schiavi. Quando il risultato non è favorevole, si sa, si tira fuori l’orgoglio: i sanniti non si sono sottratti a questa prerogativa dell’animo ultras, continuando a gridare il proprio amore per il Benevento e mostrando orgogliosamente le sciarpe giallorosse anche quando la finale stava imboccando, ormai, la strada verso Carrara. Da segnalare il notevole colpo d’occhio anche degli altri settori e, soprattutto, la presenza di tanti spettatori della provincia, a dimostrazione di come i recenti successi calcistici abbiano stretto intorno al capoluogo e alla Strega i paesi del Sannio beneventano.
All’incirca 500, è stato scritto sopra, sono stati i sostenitori carraresi che hanno affrontato le sei ore e mezza di viaggio per raggiungere Benevento e per onorare una delle trasferte più importanti della loro storia. Gli ospiti, coloratissimi, hanno realizzato all’inizio della partita una coreografia magnifica, sventolando tantissime bandierine giallazzurre e accedendo diverse torce. Anche loro hanno rifinito lo spettacolo con uno striscione (“Un brivido al cuore”). I carraresi hanno dimostrato un ottimo stato di forma, producendo un tifo degno di una serata memorabile: moltissimi i battimani, instancabile il tifo vocale, bellissima la sciarpata realizzata nella ripresa. Hanno anche intonato cori di sfottò verso i loro rivali spezzini. Gli occhi degli appassionati di tifo sono stati certamente catturati dai tanti bandieroni continuamente agitati, tra cui quelli con il volto dell’indiano, che richiamano uno dei gruppi più conosciuti della storia del movimento ultras italiano, il Commando Ultrà Indian Trips. Nel materiale si sono potuti vedere non solo riferimenti alla storia del tifo giallazzurro, ma anche a quella cittadina, rappresentata dalla ruota, il simbolo di Carrara presente nello stemma comunale, che reca il motto Fortitudo mea in rota. La squadra allenata da Antonio Calabro ha regalato loro attimi indimenticabili, staccando il pass per la finale grazie a un pareggio che, sommato all’1-0 dell’andata, ha consegnato al popolo carrarese una finale inedita contro il Vicenza. Al triplice fischio la festa è stata grande, con l’esaltazione che ha raggiunto il culmine quando è stato intonato il noto coro “Se vado in B”.
Testo di Andrea Calabrese
Foto di Andrea Calabrese e di Imma Borrelli