Si parte con la Coppa Italia di serie D 2024-25 e allo stadio Franco Fanuzzi di Brindisi, per questo primo turno ad eliminazione diretta, va subito in scena un incontro molto interessante tra i padroni di casa e il Sambiase. Il Brindisi, pronto a ripartire con una nuova società dopo un’annata disastrosa che lo ha visto retrocedere senza appello dalla serie C; il Sambiase recentemente promosso dall’Eccellenza alla serie D, inserito nel raggruppamento del girone I, tornatovi dopo esser passato attraverso una crisi ancor peggiore e una contestatissima cessione del titolo al presidente della Vigor Lamezia Saladini.

L’incontro odierno prende le mosse dal ricordo di Cosimo Capasa, storico tifoso biancazzurro conosciuto da tutti per la sua indomita passione per il Brindisi: quell’amore incondizionato per quella maglia e per quei colori, coltivato nonostante stagioni non sempre facili, andando oltre i suoi problemi di salute. Doveroso il ricordo da parte della squadra con un mazzo di fiori posizionato sotto la Sud e gli striscioni esposti in suo ricordo durante la gara, sia dai sostenitori biancazzurri che da quelli del Sambiase, accolti dagli applausi generali.

Come si era già avuto modo di intuire durante le prime amichevoli estive, la Curva Sud Michele Stasi, per questa nuova stagione, si presenta con un nuovo assetto: lo striscione Curva Sud che aveva rappresentato il movimento ultras brindisino sino alla passata stagione, lascia spazio a nuove realtà come quella dei Messapici, Eterna Fedeltà e Legione, con quest’ultimi che ritornano ad esporre nuovamente il loro striscione dopo un periodo di auto-sospensione, terminato qualche settimana fa con la divulgazione di un comunicato.

Nonostante questa calda domenica estiva, la prestazione dei brindisini è comunque consistente e di tutto rispetto. Nel loro stile poco o nulla è cambiato rispetto agli anni passati: tifo continuo per tutto l’arco della gara in cui si alternano cori di lunga durata ad altri più brevi, con l’ausilio costante di numerosi battimani che visivamente trasmettono una bella immagine di compattezza e che permettono di prendere fiato e rigenerare le ugole dal clima torrido. Tante torce accese, bandieroni sempre in movimento, senza far mancare la solidarietà verso i tanti, troppi diffidati.

Nonostante la storia calcistica del Sambiase affondi invece le proprie radici nei primi anni venti, le sue vicende travagliate spesso non hanno rappresentato a dovere chi nel corso degli anni si è sempre identificato in questi colori e in questa squadra. Il sodalizio attuale risale addirittura a solo qualche anno fa, quando uno scambio di titoli con la concittadina Promosport, permise di ripartire dall’Eccellenza proprio all’indomani dello “scippo” di Saladini. Terminata l’ultima stagione in testa alla classifica della massima categoria regionale, i giallorossi e i suoi meritevoli tifosi hanno potuto fare finalmente ritorno in quella Serie D così amaramente perduta.

Non li avevo mai visti all’opera prima ma devo dire che la prova dei sambiasini è di quelle importanti e mi convince appieno. Gli ultras calabresi cantano per più di novanta minuti, colorano il settore con bandiere, sciarpe e tanta pirotecnica, coinvolgendo con estrema facilità tutti i presenti. Davvero un’ottima performance, aiutata anche dalla prestazione della squadra che, con un gol nel secondo tempo, riesce a guadagnare il passaggio alla fase successiva di questa manifestazione.

Al triplice fischio, sebbene con umori contrapposti, le due squadre vanno comunque a raccogliere gli applausi del proprio pubblico. 

C.O.