Ho voluto aspettare qualche giorno per la stesura di questa tifocronaca, perché le ultime notizie giuntemi a posteriori, ahimè sono da raccontare. Multa di 200 € alla società del Campobasso a causa di “cori offensivi contro le forze dell’ordine”, con tanto di specifica sul settore preciso della Curva Nord da cui tali cori sarebbero provenuti. In compenso nessuno, ma proprio nessuno si è chiesto il motivo di questi cori, nessuno è andato a chiedere ai gruppi organizzati il perché dei primi cinque minuti senza tifo per la loro squadra, nessuno di rimando sa spiegare loro perché, in questa piazza, si debba sopportare un livello di repressione da Serie A, ci si debba ritrovar vietato persino l’utilizzo di un semplice megafono per coordinare il settore.
A mettere un punto a questi perché ci ha poi pensato un doveroso comunicato (lo trovate nella galleria e andrebbe assolutamente letto per capire che aria tira da queste parti), pensato per dare voce ad un pubblico che in questi mesi ne ha subite davvero parecchie passando oltretutto da vittima a carnefice.
E proprio da questi cinque minuti di silenzio parte l’attualità di questo Campobasso-Spal, su cui ci sarebbe da ridire anche sull’orario di inizio, ma a rispondere un’altra volta positivamente, oltre ogni contingenza, ci pensa il pubblico di Contrada Selva Piana accorso in 2.543 paganti (Curva Nord esaurita in ogni ordine di posto) che si aggiungono ai 2.196 abbonati: per essere le 12:30 di domenica, il dato è ampiamente positivo ed il colpo d’occhio della curva di casa veramente imponente.
Dopo questi cinque minuti (che si spera non abbiano più a ripetersi), gli ultras rossoblu partono forte col loro tifo: oggi non è facile coordinare il sostegno, ma loro ci riescono in modo più che egregio; dei veri e propri boati rimbombano in tutto lo stadio, a cui si unisce non solo la parte centrale ma anche i margini del settore, raccogliendo anche i tifosi più timidi.
Dopo i “galeotti” cori contro la repressione, spazio a vari cori per la squadra, in dialetto locale ma anche sostegno verso gli amici diffidati. Positivo il fatto che, come detto, il pubblico “più freddo” si unisca sia ai cori storici della Nord campobassana che a quelli più in voga che hanno fatto breccia nella seconda parte della passata stagione. Davvero un bel vedere anche lo sventolio dei bandieroni, ogni gruppo della Scorrano fa il suo “lavoro” per tutti i novanta minuti, offrendo un ottimo impatto soprattutto nel primo tempo.
Molto bella la sciarpata effettuata proprio al fischio finale, durante la quale si nota la macchia gialla offerta dalle nuove sciarpe della Balconata Sfarfuglio. Grande festa al fischio finale tra squadra e tifosi, con questo 4-0 che fa esultare per parecchi minuti il pubblico di fede rossoblù.
Da emiliano di nascita quale sono, vedere arrivare una tifoseria della mia stessa regione a pochi km da casa mia mi fa sempre piacere. Sono 185 i tifosi della Spal che giungono in Molise e che vanno solamente elogiati per la presenza in questa lunga trasferta che chissà quale levataccia ha richiesto per giungere a Campobasso entro le 12:30.
I gruppi organizzati giunti da Ferrara, entrano in possesso del già citato comunicato degli ultras campobassani, condividendo solidarietà alle loro rimostranze.
Nella mia “precedente vita” emiliana, avevo avuto varie occasioni per vedere gli spallini in azione sia al Mazza che fuori dalle mura amiche, l’ultima nella stagione 2019/2020 in quel del Città del Tricolore di Reggio Emilia, quindi ben cinque anni dopo riesco a rivederli all’opera. Presenza più che positiva la loro, non solo per mere ragioni numeriche visto che la Spal non naviga in buone acque in termini societari già da tempo. Sembrano persi ormai nel tempo i ricordi della Serie A, ma agli ultras biancazzurri va riconosciuto il merito di aver saputo seminare a dovere in quegli anni, presentandosi oggi con un bel mix di ultras navigati e altri più giovani: uno scenario sempre bello a vedersi e che soprattutto fa ben sperare nel futuro al di là delle difficoltà del momento.
Dalle pezze esposte, non vedo SACRIFICI, RINUNCE E DENUNCE che mi piaceva davvero tantissimo, mentre sempre presente è il bandierone col volto del povero Federico Aldrovandi, che fa colore e movimento assieme a quello del gruppo Otto Settembre e a quello con il motto PER CHI NON PUÒ ENTRARE, sventolati per tutta la partita grazie a vari ragazzi che si danno il cambio per tenerli sempre in alto.
Nei primi quarantacinque minuti staziono nei loro paraggi anche per “gustarmi” un pochino di accento emiliano che non sento da mesi. Apprezzabile l’utilizzo del tamburo, ben suonato dagli ultras ferraresi a coordinare positivamente il loro tifo, che nel primo tempo si fa notare per vari cori per la squadra, per la città di Ferrara, per gli amici diffidati e per il movimento ultras in generale.
Nonostante il gol subito, il loro tifo non cessa mai. Anche nel secondo tempo gli ultras della Spal sono parecchio animati, anche se vista la distanza che mi separa da loro (ed il tifo del pubblico di casa) li sento in poche occasioni. Si fanno però vedere però benissimo al momento della sciarpata, un autentico tappeto biancazzurro, davvero un bel vedere anche grazie a un paio di due aste che si uniscono a questo che è uno dei loro fiori all’occhiello.
Distinguibili, invece, nettamente i cori di contestazione a fine partita, quando richiamano la squadra sotto al proprio settore con un più che condivisibile “Meritiamo di più!” e con l’intera rosa della Spal a testa bassa a “raccogliere” il malcontento del proprio pubblico, che tra andata e ritorno si accolla 1.200 km in cambio di questa prestazione tutt’altro che incoraggiante.
Nessun tipo di problema tra le due tifoserie, al primo incontro ufficiale in campionato (solamente una sfida di Coppa Italia, in precedenza, nel lontano agosto del 1987), ma grossi applausi reciproci sia al termine dello sciopero del tifo della Scorrano, sia dopo il fischio finale, dopo che la stessa Nord campobassana ha voluto omaggiare il ricordo di Federico Aldrovandi con diversi cori.
Come ultimo, vi consiglio di leggere il comunicato dei gruppi ultras campobassani, giusto per vedere che “aria tira” a queste latitudini, tifo libero, sempre!
Francesco Passarelli