È assolutamente incredibile come una gara di questo calibro venga disputata in un contesto come quello del campionato di Promozione, ovvero il sesto livello del calcio nazionale. Purtroppo però le vicissitudini societarie che hanno riguardato il Casale lo scorso anno e l’Alessandria solo pochi mesi fa, hanno portato al fallimento di entrambe e alla ripartenza attraverso società eredi della propria tradizione sportiva.

Si gioca in una cornice di pubblico sicuramente inusuale per la categoria: circa duemila gli spettatori, di cui almeno 500 provenienti da Alessandria con un pullman più una carovana di auto. Per quel che mi riguarda, raggiungo lo stadio con largo anticipo, tanto da riuscire perfino ad incrociare di sfuggita la troupe televisiva del popolare Militello.

Già all’esterno il clima è accesissimo, qualcuno con cui mi fermo a scambiare due chiacchiere, si spinge addirittura a dire che questo derby che manca da più di dieci anni, in città viene vissuto come se fosse quello di Istanbul. Iperboli a parte, all’ingresso delle squadre in campo i locali sfoggiano la propria coreografia, composta da un telo nero con la stella bianca contornato da cartoncini neri, che inizialmente faccio fatica a percepire tra tutti i presenti vestiti di nero. Completa il tutto, lo striscione: “NEL MIO CUORE CI SEI SOLO TU, SEI LA STELLA CHE BRILLA DI PIÙ”.

Ottimo il colpo d’occhio fornito dagli ospiti con fumogeni arancio e blu che vanno a colorare il proprio settore, riportando nostalgicamente indietro agli anni in cui non vigevano ancora gli attuali divieti negli stadi e non c’era tutto questo accanimento contro qualcosa di innocuo come la pirotecnica.

Non mancano le schermaglie tra le due fazioni, a partire dalla mera rappresentazione, se si considera il fatto che nella curva di casa, il tifo si raccoglie dietro lo striscione Gruppo Anti-Grigi ma molti altri sono comunque i cori offensivi che vengono intonati da ambo le parti. A ribadire l’orgoglio territoriale e l’estraneità al resto, i casalesi intonano anche:”La provincia quella vera siamo noi!”

Vengono accese numerose torce da tutte e due le tifoserie, per tutta la durata dell’incontro, particolarmente apprezzabile in tal senso il coro casalese: “Lasciatemi cantare con una torcia in mano…”, ovviamente sulle note de L’Italiano di Toto Cutugno.

Dopo un primo tempo ad armi pari, nel secondo tempo ho invece preferito maggiormente gli ultras grigi in termini di continuità anche se la qualità è stata alta per ognuna delle parti in causa, ancor più se (scusate la ripetizione) si considera che parliamo di Promozione. Per gli ospiti, da notare, inoltre, una pezza che celebra il legame con i francesi del Tolone, anche se non è chiaro se fosse presente una delegazione d’Oltralpe al loro fianco.

Fra le note di cronaca di questo secondo scorcio di gara, va annoverato il coro con cui vengono scanditi i nomi di Michele, Gaetano e Samuel seguito da “Onoriamo gli ultras scomparsi!” e “Solidali agli ultras foggiani!”, tutti ovviamente riferibili al doloroso incidente che, dopo Potenza-Foggia, ha visto la scomparsa di tre giovanissimi tifosi rossoneri.

Ad una gara così ricca di emozioni sugli spalti, corrisponde un confronto molto più avaro di colpi di scena in campo, che termina con un pareggio a reti inviolate e con entrambe le formazioni che si recano sotto i propri sostenitori.

Testo e foto di Alan Cacciatore