Atto conclusivo per quanto concerne la Coppa Italia di Serie D: allo stadio “Gino Bozzi” di Firenze si disputa la finale tra i piemontesi del Chieri ed i laziali dell’Albalonga.
A livello ultras sinceramente non è il massimo delle aspettative, ma è pur sempre una finale per cui qualcosina di interessante può sempre scapparci. Poi, con i campionati che stanno volgendo al termine, per noi malati di queste cose di sabato comincia difficile trovare una partitella.
Un tempo queste manifestazioni si svolgevano, come giusto che sia, a Roma, nel bello e storico stadio “Flaminio” progettato dall’ingegner Nervi, ormai da anni abbandonato e lasciato nell’incuria del proprio destino. Per cui, da qualche anno, si è deciso di passare più a Nord, in terra Toscana e più precisamente a Firenze dove, grazie all’impegno della società sportiva del “Porta Romana” (squadra fiorentina che gioca nell’Eccellenza toscana), si è deciso di riportare alla luce questo storico stadio intitolato a “ Gino Bozzi “ ed un tempo chiamato “ Due Strade “, dove giocava la gloriosa e rinomata Rondinella Calcio, che in tempi passati disputò diversi campionati di serie C.
Dal mio personale curriculum, ricordo che già ero stato presente in questo stadio, se non erro per un Rondinella – Poggibonsi, più di quindici anni orsono. Ritorno qui a diversi anni di distanza e cerco di arrivare il prima possibile per rendermi conto di tutte le migliorie apportate negli ultimi anni in questo piccolo tempio ma, sinceramente, non noto così tantissime differenze rispetto ad allora.
Per questa finale -come predetto- non c’è il pubblico delle grandi occasioni; così viene aperta solo la tribuna coperta centrale, con le due tifoserie che occupano i rispettivi settori separati da un ulteriore tribuna centrale neutra.
A livello numerico, sono più numerosi i tifosi dell’Albalonga, con una quindicina di ultras al seguito con in testa il gruppo dei Gate Pavona, mentre da Chieri ci sarà una piccola rappresentanza di tifosi, con attaccati alla balconata due semplici striscioni.
I tifosi laziali, già nel prepartita, fanno la voce grossa incitando i propri beniamini nella fase del riscaldamento; poi, con l’entrata delle squadre in campo, effettuano una piccola coreografia alzando diversi cartoncini azzurri, mentre a metà tribuna espongono uno striscione d’incoraggiamento rivolto agli undici in campo: “Forza ragazzi”.
Per i piemontesi invece c’è il mero sventolio di qualche bandiera e diverse mini bandierine con su scritto “Forza Chieri”.
Nel primo tempo, come ampiamente preventivato, il tifo non raggiunge grandi livelli, soprattutto nella parte dei tifosi del Chieri che hanno un tifo più spontaneo e discontinuo rispetto ai tifosi laziali, dove l’impostazione di un gruppo ultras è determinante. Per cui cori casarecci dalla parte dei piemontesi, con una ventina di tifosi che prendono posto in alto e fanno partire dei cori tipo “Chieri, Chieri” o qualcosa di più elaborato ma molto discontinuo. Comunque è bella e rumorosa l’esultanza per i due gol siglati nella prima frazione all’undicesimo e ventottesimo minuto.
Dalla parte laziale, si va un po’ meglio, con cori cantati dal drappello di ultras. Si notano per delle piccole e brevi sbandierate e per dei battimani. Il tifo, seppur con qualche pausa, è continuo fino alla mezzora; poi cominciano a subentrare pause più durature tra un coro e l’altro.
All’inizio del secondo tempo, invece, gli Albanensi accendono un fumogeno azzurro sventolando un bandierone, ma ben presto il tifo diviene subito discontinuo con pause e cori che si alterneranno a vicenda. Da menzionare un altro fumogeno azzurro acceso ed il gol a tre minuti dalla fine, con relativa esultanza, che riaccende le speranze dei tifosi dell’Albalonga al seguito.
Sulla sponda opposta, invece, in questa seconda frazione, le pause la fanno da padrone e ci sono pochi cori improvvisati ma tante pause, con una bella e improvvisa spruzzata d’acqua proveniente dall’alto a rinfrescarci.
Dopo quattro minuti di recupero l’arbitro pone fine alle ostilità fischiando la fine…può cominciare la festa dei giocatori e dei tifosi del Chieri per la conquista della prestigiosa coppa, un risultato mai raggiunto prima dal piccolo club piemontese.
Marco Gasparri.