Nell’antichità, gran parte della Campania veniva denominata Campania felix, dove felix stava a indicare l’opulenza e fertilità della regione. Negli anni questo benessere ha trovato una sua manifestazione sportiva, soprattutto nel calcio, dove con estrema frequenza sono nate nuove realtà calcistiche che però con la stessa velocità, nel giro di poche annate, sono sparite dalle mappe del football locale. A sopravvivere sono rimaste solo quelle che avevano una tradizione importante e consolidata.

Il Costa d’Amalfi è solo uno degli ultimi esempi di quell’opulenza che la Campania esprime, infatti il club è salito alla ribalta negli ultimi anni, riuscendo nell’impresa di conquistare la promozione in serie D dopo aver vinto i play off prima regionali e poi nazionali. Il club pur essendo stato fondato solo nel 2012, affonda le proprie radici in precedenti esperienze calcistiche: l’idea di creare una squadra rappresentativa di un territorio, la Costiera Amalfitana, famoso in tutto il mondo per le sue bellezze naturalistiche, nasce dalla fusione di tre associazioni sportive: il Maiori Club, il Circolo Anspi Scala ed il Minori, a cui ha fatto seguito il coinvolgimento anche dell’Amalfi. L’obiettivo, dichiarato dagli organi di vertice del club, è creare un unico soggetto calcistico, capace di riprodurre calcisticamente tutti i Paesi Costieri, da Positano fino ad arrivare a Cetara.

Questo lembo di terra però, già in passato aveva espresso realtà ultras degne di nota: si erano distinti i gialloblù degli Ultrà Maiori, capaci introno alla metà degli anni ’90 di ritagliarsi un ruolo nel variegato panorama ultras locale. Quindi, anche dalle ceneri di quell’esperienza è nato questo nuovo progetto di tifo organizzato, che soprattutto nella passata stagione ha fatto intravedere ottime cose.

Qualsiasi gruppo ultras alle prime armi ha però bisogno di due condizioni:

  1. I risultati sportivi capaci di alimentare la passione;
  2. Uno stadio proprio dove esprimere le proprie potenzialità.

Almeno fino alla passata stagione, il club amalfitano disputava le proprie partite nello stadio Comunale “San Martino” di Maiori, impianto però non più idoneo alla serie D. Di conseguenza il club della costiera ha dovuto cercare ospitalità al Novi di Angri. Scelta che però non è stata gradita dalla tifoseria organizzata che, in contrasto con la propria dirigenza su tal punto, ha deciso – almeno per questa stagione – di disertare le partite teoricamente casalinghe, garantendo però la propria presenza in trasferta. Scelta obbligata la loro, anche perché in Italia spesso le decisioni spacciate per provvisorie diventano la normalità; ne sanno qualcosa i tifosi del Sassuolo che dopo aver disputato i propri match a Modena, hanno trovato fissa dimora a Reggio Emilia. In Campania casi altrettanti simili si rivengono a Torre Annunziata, dove il glorioso Giraud è oggetto di lavori di adeguamento continui, obbligando di fatto gli ultras del Savoia a girovagare per i campi dell’hinterland vesuviano. I ragazzi della costiera hanno voluto così lanciare un messaggio forte, evidenziando l’importanza di giocare nel proprio stadio, condizione minima per creare un’unità d’intenti tra territorio e squadra, che di fatto poi serve anche a costruire la storia di un club, storia che poi permette ai team di calcio di resistere ai fallimenti e di sopravvivere alle sconfitte. La tradizione calcistica si costruisce nel tempo, ma una volta che si è consolidata diventa il vero patrimonio che i tifosi lasciano in eredità alle nuove proprietà che di volta in volta si susseguono.

In questo quadro generale i veri padroni di casa quest’oggi sono i nocerini che, già forti dei propri numeri, possono esprimere ulteriormente tutto il loro potenziale, aiutati dalla contiguità territoriale che lega Angri e Nocera: i due centri, infatti, distano una manciata di km. Non stupisce quindi vedere circa duemila tifosi rossoneri assiepare le tribune dello stadio “Novi”. Il loro tifo, come al solito, è possente e continuo per tutti i novanta minuti e dimostra ancora una volta quanto siano sprecati per la categoria. Nonostante l’assenza dei tifosi di casa si registra comunque un forte dispiegamento di forze dell’ordine che trascorrono ovviamente una giornata di assoluta tranquillità.

La vittoria dei molossi proietta la Nocerina nei piani alti della classifica, mandando in visibilio una piazza capace di infiammarsi come poche altre.

Testo di Michele D’Urso
Foto Antonio D’Acunzi