Nella prima giornata di ritorno si affrontano al “Vito Curlo” di Fasano la compagine di casa ed il Gallipoli.

Entrambe le formazioni sono invischiate nella lotta per non retrocedere, ma se per i giallorossi era preventivabile, visto il percorso durante la corrente stagione calcistica, per i biancoazzurri di casa la situazione si è fatta pericolosa solo nelle ultime gare, dieci per l’esattezza, in cui sono stati riaccolti quattro punti, frutto di altrettanti pareggi, mentre gli ospiti, dopo una robusta campagna acquisti nel mercato di riparazione, sono riusciti a conquistare due vittorie nelle ultime tre gare.

La partita ha inizio con il ricordo da parte della curva sud con uno striscione e dei ventidue in campo con un minuto di raccoglimento, del compianto Salvatore “Totò” Mazzarano, scomparso in settimana per un male incurabile. Indimenticabile difensore della formazione pugliese che, per la prima volta nella sua storia, raggiunse il professionismo con la vittoria del campionato Interregionale 87/88, successivamente raggiunse anche la serie A, con la maglia dell’Ancona: apice della sua carriera la disputa della finale di Coppa Italia contro la Sampdoria nella stagione 93/94, una vera impresa da parte dei dorici, all’epoca in serie cadetta. Mazzarano tornò a Fasano a fine carriera e assunse le redini della squadra, in qualità di mister, nella stagione del fallimento dell’Unione Sportiva Fasano, in Eccellenza pugliese stagione 2002/20023.

Gli ospiti, presenti in una cinquantina, sono autori di un buon tifo per tutta la durata della gara, sventolando le loro bandiere giallorosse; numerosi i battimani, oltre ad alcune sciarpate ben riuscite, mentre nei momenti di pause canore, si sono fatti aiutare dal tamburo: sufficienza guadagnata.

I padroni di casa, anche loro artefici di un buon tifo, effettuano cori secchi alternandoli a battimani e cori per i diffidati. Bisogna sottolineare inoltre che, nonostante la situazione di classifica e le ultime opache prestazioni, mai si leverà un coro di contestazione verso chicchessia, ragion per cui la squadra ne trova giovamento dapprima rintanando gli ospiti nella propria metà campo, per poi trovare la via della rete con Ignazio Battista al 37′ del primo tempo, quella dell’uno a zero con cui si concluderà la prima frazione.

Alla ripresa delle ostilità il Fasano prosegue nella ricerca della seconda rete per mettere al sicuro i tre punti, e con essi rendere più tranquilla la classifica. Il pubblico fasanese continua nell’incessante sostegno verso i propri beniamini, così come fanno gli ospiti, ma nel momento di maggiore intensità della gara, la stessa viene interrotta a causa dell’infortunio al guardalinee che staziona prospiciente la tribuna di casa. Vane le cure mediche: l’assistente riprendere il suo posto ma è costretto ad abbandonarlo definitivamente dieci minuti dopo. Nuova sospensione, lo speaker dello stadio lancia un appello, così come da regolamento, alla ricerca di eventuali tesserati A.I.A. che lo possano sostituire, fortuna vuole che ci sia un collega che risponda presente. Guadagna gli spogliatoi, cambio di tenuta, breve riscaldamento e la gara ricomincia sotto i riflettori.

L’arbitro comunica che si giocheranno i 21 minuti che mancavano al fischio finale prima dell’interruzione, più altri 4 di recupero. La dilazione del tempo aumenta la tensione dei calciatori in campo, ognuno alla ricerca dei propri obbiettivi, ossia mantenere il risultato da parte dei padroni di casa con conseguente allungo sulla zona calda della classifica e, perlomeno il pareggio da parte degli ospiti per muovere la loro di classifica.

I rispettivi supporter, per nulla infreddoliti o fiaccati dalle tempistiche, continuano nel loro incessante tifo. La curva locale espone nel frattempo due striscioni a ricordo di amici scomparsi: Giovanni Custodero, il guerriero sorridente venuto meno quattro anni fa dopo lunga malattia, ed Antonio, il gigante buono che ci ha lasciati in settimana.

La gara volge finalmente al termine dopo tre estenuanti ore senza che nulla cambi, quindi con il Fasano che può festeggiare con i propri tifosi quella vittoria che mancava in casa dalla gara con la Fidelis Andria del 22 ottobre dello scorso anno.

Foto di Riccardo Dibiase