Quando si pensa al derby ritornano in mente mille episodi del passato, clima infuocati e notti in bianco a pensare a questo striscione piuttosto che un altro. Oggi non è più così, le limitazioni non risparmiano più nessuno ed infatti, in occasione di Fasano-Martina è vietato l’ingresso nel settore ospiti ai residenti in provincia di Taranto. Ovviamente, tutto questo non giova di certo in termini di spettacolo, ma tant’è bisogna ormai conviverci, visto che le numerose lotte in passato da parte degli ultras non hanno portato a nulla se non ulteriori schedature, diffide e altri provvedimenti restrittivi. In realtà figli anche di un approccio disomogeneo e poco convinto a volte, ma è un discorso lungo e complesso che andrebbe fatto in altra sede

La gara ha inizio con la deposizione di un mazzo di fiori, da parte della squadra fasanese, nei pressi dello striscione in ricordo dei tre giovani tifosi foggiani scomparsi in un incidente stradale al ritorno dalla trasferta di Potenza. In quegli stessi momenti, nella curva di casa vengono esposti i nomi dei tre ragazzi vergati su altrettanti striscioni a tinte rossonere, nel settore ospiti invece, dove sono presenti solo gli accreditati, viene esibito uno striscione, sempre dello stesso tenore, a firma della Curva Nord Martina Franca. Il minuto di raccoglimento che segue è osservato in rigoroso silenzio, rotto al suo termine da un fragoroso applauso da parte di tutto lo stadio.Superato il momento del cordoglio, dalla tifoseria di casa vengono fatti scendere dei nastri biancazzurri ai lati mentre, al centro del settore, trova spazio una sciarpata che restituisce un buon effetto cromatico.

Le due squadre arrancano nei bassifondi della classifica e sicuramente la tensione che accompagna questa gara non è d’aiuto, soprattutto ai padroni di casa visto che la loro casella delle vittoria è ancora ferma sullo zero. La curva fasanese supporta comunque i propri beniamini con numerosi cori a ripetere e discreti battimani ripetuti con buona frequenza. Il Fasano passa in vantaggio con Vincenzo Corvino, rete che permette di giocare in tranquillità la gara, cercando di amministrarla, fino a pochi minuti dal termine della frazione, quando Ievolella, con un’incursione in area, trova la rete del pareggio che non scoraggia di certo il pubblico locale, il quale continua a sostenere i proprio calciatori fino all’intervallo, a cui si arriva dunque sul punteggio di 1-1.

La ripresa invece si trascina molto più stancamente verso il fischio finale, in una sorta di patto di belligeranza tra le due formazioni che sembrano accontentarsi del punto, anche se a fine gara i padroni di casa reclamano per un calcio di rigore sull’onnipresente Corvino, senza però convincere direttore di gara ed assistenti.

I cambi tardivi da parte del mister del Fasano e l’incapacità di imbastire una trama di gioco degna di tal nome, fanno rumoreggiare il pubblico di casa, fino a sfociare in una contestazione finale il cui obiettivo è proprio e soprattutto l’allenatore che, a differenza dei propri calciatori che si recano sotto la curva, guadagna immediatamente la via degli spogliatoi, senza nemmeno rispondere al richiesto faccia a faccia.

Testo di C.O.
Foto di Riccardo Dibiase