Alle 15 in punto lascio Roma, con il cuore che batte forte e un misto di eccitazione e nervosismo. Inizialmente avevo pensato di partire in compagnia e arrivare già la mattina, così da concedermi una passeggiata tra le vie storiche di Firenze, assaporando la città prima della partita. Ma le circostanze hanno cambiato i miei piani, dunque, da solo, mi avvio verso il capoluogo toscano nel pomeriggio. Sono diretto all’Artemio Franchi per seguire la mia prima partita di Serie A come giornalista. Il sole pomeridiano scalda l’autostrada mentre l’auto fila lungo la A1 e io non riesco a smettere di pensare all’emozione che mi aspetta. La testa si riempie di immagini, di tifo, di cori, di quella passione che si respira solo negli stadi. Firenze è ancora lontana, ma l’adrenalina inizia già a farsi sentire. Ogni chilometro che passa mi avvicina a un sogno che si concretizza. Immerso nei pensieri, rivedo mentalmente tutto ciò che ho letto e sentito sul Franchi: uno stadio che racchiude in sé il calore e l’anima della tifoseria viola. Il traffico che incontro a tratti rallenta il viaggio, ma per una volta non importa: il vero traguardo è l’esperienza che mi attende. Arrivo a Firenze verso le 18:30, abbastanza in anticipo per trovare parcheggio e respirare l’atmosfera che già ribolle intorno allo stadio. Da subito si percepisce che per i gigliati quella contro la Roma è tutt’altro che una partita normale.
Una volta dentro l’impatto è potente. I lavori in corso nella storica Curva Fiesole hanno costretto gli ultras a spostarsi in Ferrovia; un cambiamento che avrebbe potuto frenare l’entusiasmo. E invece sembra quasi che la nuova disposizione abbia caricato ancora di più i tifosi. A pochi minuti dall’inizio la curva è una distesa di bandiere, cori e colori che si mescolano all’energia della serata. Molto bella la sciarpata durante l’inno che carica i giocatori. Alle 20:45 si parte, e la Fiorentina si dimostra subito padrona del campo. Già nei primissimi minuti, i viola evidenziano una grinta e una determinazione che colgono di sorpresa i giallorossi. L’intensità dei padroni di casa è evidente fin da subito: attaccano in blocco, aggrediscono ogni pallone e non lasciano spazio agli avversari. Il primo gol arriva in un lampo, e lo stadio esplode. I tifosi non si trattengono, accompagnando con il loro tifo ogni avanzata della squadra, mentre i romanisti in campo faticano a trovare un ritmo per contrastare i padroni di casa. Dopo appena 17 minuti i toscani sono avanti di due reti e tutto lo stadio si fa sentire, la curva intona cori che vengono seguiti da tutti, tanto che anche la tribuna stampa inizia a saltare. Anche le famiglie e i tifosi più tranquilli si lasciano coinvolgere, alimentando un’atmosfera che raramente si vede a questo livello. La partita è appena iniziata, ma la curva viola, come chi capisce abbastanza di calcio, sembra già aver capito che per loro sarà una serata memorabile.
Nel settore ospiti poco da segnalare. Il numero ridotto di tagliandi a disposizione (280), non sufficiente a soddisfare le richieste dei gruppi della Curva Sud, ha portato alla scelta di raggiungere Firenze senza biglietto, venendo tuttavia – una volta raggiunto il parcheggio del Franchi – rimandati indietro dalle autorità. I pochi presenti si fanno sentire solo in rari momenti. Quando suona l’inno iniziale, il settore ospiti risponde con orgoglio, un sussulto che sembra voler rimediare alla scarsità di presenze. Anche quando la Roma riesce a portarsi temporaneamente sul 2-1, si alza qualche coro di sostegno, ma è una goccia giallorossa in un mare viola. La voce dei romanisti si perde in fretta, lasciando campo libero all’euforia della tifoseria di casa. La Fiorentina continua a martellare, costruendo azioni offensive che mettono in difficoltà la difesa romanista. Nonostante qualche tentativo di risposta, la Roma sembra in balia degli avversari. Ogni volta che prova a rialzare la testa, i gigliati sono già pronti a ribattere, sfruttando ogni occasione per incrementare il vantaggio.
Alla fine dei novanta minuti, il risultato parla chiaro: 5-1 per loro. Una vittoria schiacciante, che non lascia spazio a dubbi su chi abbia dominato il match. I viola escono dal campo tra gli applausi e si godono una bellissima sciarpata da parte di tutto lo stadio, mentre i giocatori giallorossi vanno sotto il settore ospiti a scusarsi prendendo fischi da entrambe le parti. Infatti oltre ai propri sostenitori, anche la Ferrovia inveisce verso i giocatori della Roma. Per la Fiorentina, questa vittoria rappresenta molto più di tre punti. È una dimostrazione di forza, un segnale a tutto il campionato, e una gioia per una tifoseria che ha sofferto tanto negli anni passati e si ritrova con un nuovo progetto che sembra prendere forma di giornata in giornata. La Fiesole “versione Ferrovia, improvvisata ma potentissima, ha dato vita a un tifo incessante che ha sostenuto ogni azione, ogni gol, fino al fischio finale. Per la Roma, invece, una trasferta amara, una serata in cui poco ha funzionato. I giallorossi escono da Firenze con le ossa rotte, mentre i viola lasciano il campo con la consapevolezza di poter sognare in grande, spinti da una curva che sembra non conoscere tregua.
Marco Meloni