La prima giornata del campionato di Serie B 2024-25, spalmata nel fine settimana dal 16 al 18 agosto, ha offerto subito una sfida di grande interesse con il confronto tra il Frosinone e la Sampdoria, in programma allo “Stirpe” nel turno domenicale (calcio d’inizio alle ore 20:30). La partita è andata in scena in una giornata finalmente segnata dalla pioggia e da un deciso abbassamento delle temperature, che hanno reso più godibile l’evento (almeno per chi scrive).

Ho raggiunto il capoluogo ciociaro intorno alle 19:30, trovando agevolmente parcheggio tra i palazzi che svettano accanto alla superstrada dei Monti Lepini. Nel tragitto dalla macchina ai tornelli sono passato davanti alle solite bancarelle con sciarpe, maglie e bandiere giallazzurre, mentre i chioschi che servivano panini e bevande stimolavano l’appetito. Le strade intorno allo “Stirpe” erano affollate da appassionati di tutte le età, desiderosi di tornare a sostenere il “Leone” dopo i lunghi mesi estivi trascorsi lontano dallo stadio.

Intorno alle 20:00 ho preso posto nell’impianto e ho subito indirizzato il mio sguardo agli spalti. Mentre i settori casalinghi si riempivano lentamente, quello riservato agli ospiti era già pieno, rumoroso e colorato dagli stendardi dei gruppi ultras e dei club doriani. La risposta della tifoseria genovese è stata notevole: i biglietti destinati ai blucerchiati sono stati letteralmente polverizzati dai sostenitori provenienti dalla Liguria, che hanno fatto segnare il primo sold-out stagionale in trasferta. Quella del pubblico ciociaro è stata altrettanto importante: i numeri parlano di 10.855 biglietti totali venduti (di cui un migliaio quelli acquistati dagli ospiti), su una capienza complessiva dello stadio pari a circa 16.000 spettatori. Il dato dei presenti fornisce due indicazioni: da un lato, nonostante la cocente delusione della retrocessione dalla A arrivata soltanto all’ultima giornata della scorsa stagione, la tifoseria frusinate ha già smaltito l’amarezza ed è pronta ad affrontare con rinnovata passione questa nuova stagione tra i cadetti; dall’altro, il sodalizio blucerchiato può contare sul pieno di entusiasmo del suo popolo, che sarà sicuramente l’arma in più per un club chiamato ad affrontare il secondo torneo consecutivo in B, ma che per la storia e la tradizione di cui è erede deve necessariamente mirare all’obiettivo primario di un veloce ritorno nell’Olimpo del calcio italiano.

Sono trascorsi quasi vent’anni da quel Frosinone-Grosseto che I’11 giugno 2006 spalancò ai canarini le porte del primo campionato cadetto della loro storia. In questo arco temporale il cammino del Frosinone è stato costellato da un susseguirsi di successi, con la partecipazione a tre tornei di A e a tredici campionati di B. Le vittorie sul campo sono state accompagnate dalla costruzione e inaugurazione dell’attuale stadio di proprietà, uno dei pochi in Italia. Tutto ciò è il frutto della sapiente gestione del club da parte di una proprietà solida e proiettata al futuro, grazie ai cui sforzi il Frosinone è ormai un punto di riferimento per l’intero movimento calcistico regionale, anche a livello giovanile.

Tornando alla cronaca del tifo, i sampdoriani hanno iniziato a cantare già all’ingresso dei portieri, poi hanno accompagnato il riscaldamento della squadra con cori e battimani, sventolando anche i magnifici bandieroni; la Nord, intanto, si riempiva progressivamente.

All’ingresso in campo delle squadre lo stadio presentava un buon colpo d’occhio, con dei vuoti solo nella tribuna centrale e nelle zone laterali della gradinata Est. Mentre le casse trasmettevano l’inno del Frosinone, nella Nord prendeva forma una sciarpata non particolarmente fitta (come è ovvio in questo periodo dell’anno); nel frattempo i ventidue si schieravano sul terreno di gioco, pronti a dare il via alla nuova stagione agonistica. Nella curva di casa erano particolarmente attivi gli Über Alles, che accendevano varie torce e sventolavano molte bandierine. Stendardi a due aste, pezze e bandiere coloravano le zone del Vecchio Leone, dei Frusinati e degli Spavaldi. La luce delle luminarie splendeva anche nel settore ospiti, su cui poi si addensava per qualche minuto il lenzuolo di fumo generato dagli strumenti pirotecnici.

Nel corso della prima frazione la Nord ha scelto principalmente cori lunghi; il tifo si è sviluppato soprattutto nella parte bassa, presidiata dai gruppi. Il sostegno ciociaro è stato complessivamente continuo. Sono stati sempre molto colorati gli Über Alles, che non hanno mai smesso di muovere le bandierine e hanno acceso qualche altra torcia. La curva ciociara ha intonato soprattutto i classici cori per i colori e per la città; alcuni sono stati dedicati ai diffidati. In prossimità del duplice fischio un coro contro Latina ha ribadito la rivalità più sentita dal pubblico locale. Uno striscione, infine, è stato srotolato al centro per ricordare un amico.

Nel settore ospiti il tifo doriano è stato di alto livello: bandieroni, battimani sempre fitti e un apporto vocale potente e continuo sono stati gli ingredienti con cui i liguri hanno animato la notte dello “Stirpe”. Dei doriani visti a Frosinone mi hanno colpito la compattezza, l’intensità del sostegno e, come sempre, il generoso utilizzo del colore, che considero il marchio di fabbrica di una tifoseria cui la B sta veramente stretta.

Mentre gli spalti garantivano divertimento e tanti spunti agli appassionati di tifo, in campo il Frosinone si portava in vantaggio con Ambrosino al minuto 44, proprio nel finale di tempo. In seguito a questa rete il sostegno della Nord è diventato più potente, mentre i doriani, dopo un “Forza, ragazzi” di incoraggiamento, hanno continuato a cantare fino all’intervallo.

La ripresa è stata scoppiettante: dapprima la Sampdoria ha ribaltato il risultato, pareggiando con Venuti (54’) e portandosi avanti nel tabellino con Coda (67’), poi il Frosinone ha realizzato la rete del 2-2 con Distefano a dieci minuti dal termine. Le due tifoserie non sono mai venute meno al loro compito anche in questa seconda parte di gara. Il settore doriano è esploso in occasione di entrambi i gol, che sono stati festeggiati con l’accensione di torce; anche la Nord, dopo il pareggio, si è riscaldata ulteriormente, cercando di trascinare gli altri settori. L’espulsione del ligure Ioannou, al minuto 82, è stata accolta con un boato dal pubblico ciociaro, ma i canarini, nonostante la superiorità numerica, non sono riusciti a ottenere i primi tre punti stagionali.

La partita si è conclusa, dunque, con la perfetta spartizione della posta in palio. Le due squadre, prima di scendere nel tunnel, hanno salutato i propri sostenitori, cui è d’obbligo tributare un applauso per aver preferito i gradoni ad altre mete. I doriani, in attesa dell’uscita dal settore, hanno continuato a cantare a squarciagola, scandendo anche cori contro la tessera. Una temperatura davvero piacevole mi costringeva, nel frattempo, a indossare una giacca leggera: un delizioso assaggio d’autunno, dopo due mesi bollenti e afosi. Lasciato lo stadio mi sono infine mescolato alla folla di via Armando Fabi, cercando di percepire gli umori della piazza dopo l’esordio in campionato.

Testo di Andrea Calabrese
Foto di Alberto Cornalba