Allo stadio “Antonio Bianco” di Gallipoli per l’ottava giornata di andata del campionato di Eccellenza pugliese, va in scena la sfida tra i padroni di casa e il Molfetta, due squadre alla ricerca di punti preziosi per lasciare quanto prima alle spalle un inizio di stagione non proprio entusiasmante, rispetto a quelle che erano le aspettative iniziali.

Si gioca di giovedì alle ore 15.30 e con questi presupposti, considerando orario e giorno decisamente scomodi, di certo non c’è da aspettarsi sugli spalti il pubblico delle grandi occasioni. Ritorno in questo stadio dopo oltre quindici anni e dal punto di vista strutturale poco o nulla è cambiato, mantenendo inalterato quello che è sempre stato il suo fascino. Disposto a poche centinaia di metri dal mare, di fronte al litorale gallipolino, la vista che fornisce a chi si appresta a raggiungerlo per farvi ingresso, lo rende uno dei più particolari e caratteristici d’Italia. La strutturazione degli spalti, disposti a ridosso del terreno di gioco, è stata sempre un’arma in più per chi scende in campo, basti ricordare quello stadio sempre gremito durante i fantastici anni d’oro di quel Gallipoli del patron Barba, protagonista tra il 2002 e il 2009 di una grande scalata dal campionato dilettantistico sino al raggiungimento del campionato cadetto.

Ritornando alla gara di oggi, la curva di casa, tempio del tifo giallorosso più caldo, risponde comunque presente offrendo la sua presenza nel blocco centrale, sistemata dietro gli striscioni di “Sporca Dozzina” e “Identità Appartenenza”. Ottima l’impressione che fanno i Gallipolini, la curva ovviamente non è affatto piena, ma centralmente costituiscono un quadrato molto attivo e bello a vedersi. Il loro sostegno insiste per tutti i novanta minuti, senza mai fermarsi, trascinati oltretutto dall’ottima prestazione offerta dalla squadra in campo. Il giusto mix di cori classici, alcuni prolungati e altri più diretti, con l’immancabile e tradizionale sciarpata offerta sulle note della canzone “Gente di Mare”.

Dall’altra parte i ragazzi di Molfetta rispondono presente, arrivando per l’occasione a Gallipoli in una decina di unità disposte dietro le sigle di “Molfetta Ultras” e “Vecchia guardia”. Si fanno sentire principalmente con cori secchi, intervallati da lunghe pause, con tanti altri dedicati ai nemici biscegliesi.

Al termine della disputa della gara, conclusasi con la netta vittoria dei padroni di casa per 4-1, prima di far rientro negli spogliatoi entrambe le squadre si soffermano sotto i rispettivi settori per ringraziare i propri tifosi del sostegno ricevuto. Senza lasciarci condizionare dal fattore numerico, non sempre sinonimo di qualità, le due tifoserie quest’oggi non hanno affatto deluso le aspettative. Nonostante le tante vicissitudini calcistiche che negli ultimi anni hanno attanagliato le sorti di Molfetta e Gallipoli, un apprezzamento particolare è da riservare a chi, in barba alle poche soddisfazioni, riesce a trovare motivazioni valide per vivere lo stadio ancora ad una certa maniera.

Testo e foto di C.O.