Nel turno preliminare di Coppa Italia di serie D, il Gravina ospita il Manfredonia: a causa dei lavori di ammodernamento dello stadio “Stefano Vicino” di Gravina in Puglia, la gara si disputa presso il “XXI Settembre-Franco Salerno” di Matera, dove la compagine murgiana giocherà anche le prime partite interne di campionato. Gli spettatori presenti sono circa cinquecento distribuiti tra le tribune, destinate ai locali, e la curva nord, riservata ai tifosi ospiti, quantificabili in una sessantina di presenti.

Per quanto riguarda il sostegno dei locali non vi è nulla da segnalare durante tutti i novanta minuti, salvo alcuni striscioni gialloblù posti sulla rete di recinzione della tribuna laterale.

Gli ospiti giunti nella Città dei Sassi, seppur non molto numerosi, si fanno sentire prima, durante e dopo la gara. Quello dei sipontini è un bel gruppo compatto e davvero ben organizzato, composto da persone di età diverse. Nella prima frazione di gioco si fanno apprezzare per tanti cori volti a spingere il Donia verso il vantaggio; il tifo non cala di intensità neppure dopo la rete del vantaggio siglata dal Gravina, tanti bei battimani al ritmo scandito dal tamburo e un paio di bandiere sventolate consentono, assieme agli striscioni sistemati in balaustra, di dare un tocco di colore al settore; in chiusura del primo tempo intonano dei cori anche per Rionero, in virtù dell’amicizia con i lucani.

Nel secondo tempo, il settore risulta animato, come nel primo e l’incitamento per i ragazzi in campo è costante, malgrado la squadra non riesca a trovare la rete del pareggio; sempre durante il secondo tempo viene esposto uno striscione che guarda a Tricase, un’altra piazza amica, al fine di sostenere Aurelia in un’importante battaglia per la sua salute.

Negli ultimi minuti di gara, sul terreno di gioco i locali trovano pure la rete del raddoppio e nonostante tutto gli ospiti continuano a tifare e ribadire che “il Manfredonia siamo solo noi“: nel complesso sono artefici di un bel tifo continuo durante l’arco della partita, considerando anche la giornata di fine agosto meteorologicamente calda.

Dopo il triplice fischio entrambe le compagine vanno sotto i rispettivi tifosi, i locali festeggiano il passaggio del turno mentre per gli ospiti, nonostante la sconfitta, c’è ancora spazio per qualche coro alla presenza degli atleti per rinnovare un patto che già nella scorsa stagione era stato proficuo ed aveva portato ad una bella salvezza.

Testo e foto di C.O.