Dopo la preparazione estiva, le amichevoli e le prime due giornate di Coppa Italia, ecco finalmente arrivare la fatidica data che ci porta all’inizio di un nuovo campionato di serie C. Fortunatamente quest’anno non c’è stato il famoso teatrino che ogni estate, come se fosse ormai una consuetudine, porta a fallimenti di società e slittamenti dei campionati. L’unica nota negativa è stato il declassamento dell’Ancona dalla C alla D, con l’immancabile rimpallo di accuse tra presidente e dirigenti federali. Così, a metà tra lo stupore e l’incredulità generale, nell’ultima domenica di agosto, come previsto da calendario, ecco cominciare la stagione 2024-2025 senza “Squadre X” o sospensive del TAR.

Personalmente decido di seguire la sfida del “Pietro Barbetti” di Gubbio tra due squadre con gli stessi colori sociali, visto che i padroni di casa affrontano i liguri del Sestri Levante, alla seconda stagione consecutiva in serie C dopo la salvezza dello scorso anno. È una calda domenica d’agosto e nonostante si giochi alle 18:00 il sole picchia ancora forte. Un po’ per l’orario particolare, un po’ perché magari molti sono ancora in ferie (e in una città di poco superiore ai trentamila abitanti questo vuol dire molto…) lo stadio eugubino si presenta con un migliaio di presenze nei vari settori, compresi una decina di ospiti arrivati pochissimi secondi dopo il fischio iniziale. Appena entrati i sestresi espongono gli striscioni PIESSE e DIFFIDATI. A livello coreografico non propongono nulla, mentre i padroni di casa salutano l’entrata delle squadre in campo con quattro bandierine.

Nel primo tempo i liguri effettuano solo un paio di cori per i diffidati, per il resto si limitano a guardare la partita, forse proprio perché penalizzati dal numero. Nella curva di casa invece campeggia un grande striscione di carta (“Con il cuore da eugubino fuori e dentro il campo. Ciao Nofri”) con cui i locali salutano Mario Nofri, uno dei grandi protagonisti della storia rossoblù, dapprima come giocatore, poi come allenatore. Gli umbri partono tranquilli, anch’essi un pochino penalizzati dai numeri, ma con il passare del tempo le fila si ingrossano e il tifo migliora. Tanti battimani accompagnano i cori, da quelli più secchi a quelli per i diffidati e per chi, purtroppo, non c’è più. Al quarto d’ora espongono un altro striscione, “Nicchino è qua e canta con gli ultrà”, per un loro compagno.

Nel secondo tempo gli ospiti effettuano qualche coro in più, ma in generale il loro sostegno è sporadico. Dall’altra parte i padroni di casa impiegano più dei canonici quindici minuti per tornare sugli spalti. Il lanciacori con il suo megafono incita la curva a cantare e a tenere prolungati i cori. Il suo sforzo viene ripagato, perché nonostante i numeri la prestazione canora, accompagnata da un numero considerevole di battimani, è più che sufficiente. Gli eugubini esplodono letteralmente quando il subentrato neoacquisto Tommasini segna il gol della vittoria e regala loro questi primi importantissimi tre punti, che già muovono la classifica. Sul tema del colore forse c’è qualcosa da rivedere, perché qualche bandiera in più di grosse dimensioni poteva pure starci bene.

Al triplice fischio gli umbri applaudono i giocatori che vanno sotto il settore a salutarli e alzano il coro “Salutiamo Sestri Levante”. Anche i liguri omaggiano la propria squadra.

Marco Gasparri