Per il ponte di Ognissanti decido di prendermi una vacanza e seguire diverse partite, tra le quali scelgo Gubbio-Vis Pesaro. Quella tra umbri e marchigiani è una rivalità datata. In passato ho avuto già diverse occasioni di vedere dal vivo queste due tifoserie: la prima nel lontano campionato di Serie C2 1998/99. All’epoca queste sfide richiamavano molto più pubblico, anche perché si giocava nel classico giorno della domenica, diversamente da quanto avviene oggi, con le partite distribuite in tutti i giorni della settimana.
Allora sulla sponda eugubina c’erano gli ULTRÀ GUBBIO 1980. Lo stadio non era stato ancora intitolato a “Pietro Barbetti” e si chiamava “San Biagio”. Non esisteva la curva ospite e le tifoserie in trasferta prendevano posto nella parte laterale della grande tribuna coperta. Quel giorno si presentarono a Gubbio duecento pesaresi, guidati dagli ULTRAS VIS BOYS. Poi un altro paio di sfide di Coppa Italia di Serie C, quando le squadre di C1 e C2 si affrontavano nei classici gironi da cinque che precedevano l’inizio dei campionati. Raggruppamenti composti da squadre limitrofe in cui andavano in scena derby storici, giocati ovviamente sempre a porte aperte, senza limitazioni di biglietti o riduzioni della capienza, come succede sempre più spesso ora.
Da quella prima partita molto è cambiato, ma la passione che riserva questo confronto è sempre la stessa. Si gioca questa volta in un martedì lavorativo, con calcio d’inizio alle 20:45. Il Gubbio, dopo un ottimo avvio, ha subito un calo, anche per i numerosi infortuni, mentre la Vis Pesaro sta attraversando un ottimo momento di forma e viene da ben cinque risultati utili consecutivi. Numeri alla mano, sono presenti poco più di mille spettatori, di cui circa centocinquanta ospiti.
Se i pesaresi, che entrano mezz’ora prima del fischio d’inizio, si fanno già sentire nel prepartita, i padroni di casa, come loro consuetudine, entrano a ridosso dell’avvio delle ostilità, collocandosi tutti insieme a centro curva. Gli eugubini si compattano dietro un grosso striscione con la scritta DIFFIDATI e molti sono anche i cori a favore di chi stasera non può prendere parte alla gara.
I pesaresi, all’entrata in campo dei giocatori, colorano il settore con quattro bandieroni e alcune bandierine, mentre per i padroni di casa il colore è garantito dal bandierone in onore dei diffidati e dallo sventolio di altre tre-quattro bandierine. Nel primo tempo la Vis Pesaro passa in vantaggio dopo un solo minuto sfruttando l’autogol del rossoblù Stramaccioni. Nei primi minuti i marchigiani tifano con buona continuità, effettuando discreti battimani e sventolando i bandieroni. Non si dimenticano nemmeno dei dirimpettai, cui dedicano un coro non certamente amichevole. Poi al sedicesimo minuto ci pensa Rosaia a ristabilire la parità, questa volta facendo esultare la tifoseria umbra, che dopo una partenza lenta sembra tifare con più convinzione, arricchendo il proprio bagaglio corale con discreti battimani.
Poco prima che le squadre vadano al riposo, gli ultras ospiti alzano lo striscione “13-10-2024 LA MORTE NON È UGUALE PER TUTTI”. Quasi in contemporanea, anche gli ultras rossoblù mostrano lo stesso messaggio. Nel frattempo, in campo, la sfortuna sembra nuovamente piombare sulla squadra eugubina, che in soli dieci minuti subisce una doppia espulsione, che la costringe ad affrontare tutta la seconda frazione in nove contro undici.
Nella seconda parte di gara, la Vis Pesaro passa nuovamente in vantaggio con un gran tiro di Di Paola. Gli ultras ospiti viaggiano sulle ali dell’entusiasmo, cantando con meno pause rispetto alla prima frazione, e continuano a colorare il settore con i bandieroni. I padroni di casa, dal canto loro, nonostante gli sviluppi sfavorevoli della partita fanno quadrato ed esprimono un buon tifo, condito da battimani e dalle bandiere sempre sventolanti. Non tralasciano nemmeno qualche coro contro i pesaresi, calando soltanto nel finale di partita.
In pieno recupero i marchigiani fisseranno il punteggio finale sull’1-3 grazie al gol di Nicastro. Al triplice fischio gli eugubini contestano la squadra di Taurino, arrivata alla terza sconfitta consecutiva, mentre gli ospiti festeggiano con i propri giocatori sotto al settore, dove vengono mostrate le sciarpe e intonati cori di ringraziamento per la prima vittoria in assoluto della Vis al “Pietro Barbetti”. I marchigiani festeggiano ben oltre il triplice fischio finale, mentre qualche tifoso eugubino cerca di aspettare i giocatori all’uscita degli spogliatoi per qualche chiarimento in merito a questa nuova sconfitta, con un blindato della polizia a sorvegliare da vicino. Non succede più nulla, così anche la mia ennesima serata in terra eugubina giunge al termine.
Testo e foto di Marco Gasparri