L’hockey su pista non è certo uno sport popolarissimo, eppure in alcune realtà di provincia come Lodi, Viareggio o Valdagno suscita ancora grande interesse. Negli anni ‘90 però, quello che oggi chiameremmo “hype” attorno a questa disciplina, era tutto rivolto verso una città in particolare: Novara. L’Hockey Novara infatti, è ancor oggi una delle società italiane ad aver vinto più scudetti (ben 32) ed in quegli anni era stato protagonista di sfide avvincenti sia dentro che fuori dal campo, con spalti gremiti soprattutto nei derby con Vercelli, sentiti forse ancora più di quelli in campo calcistico.

Purtroppo però nel corso degli anni 2000, una forte crisi ha portato prima al ridimensionamento e poi allo scomparsa della squadra che è stata, per così dire, “sostituita” dall’Azzurra Hockey Novara che, nella scorsa stagione, ha conquistato il diritto a disputare il campionato di serie A1 2024-25.

Proprio nell’anno del ritorno dell’hockey locale nella massima serie nazionale, la città di Novara ospita i campionati mondiali di hockey su pista. La sfida tra Italia ed Argentina, valida per la semifinale della competizione a cui mi ritrovo ad assistere, si disputa di sabato pomeriggio, dopo il quarto di finale in cui l’Italia ha battuto l’Angola per 5-2.

L’atmosfera al “Pala Igor” di Novara è caldissima, con circa 3.500 spettatori ed una buona presenza di tifosi argentini piuttosto rumorosi con tanto di tamburo; non so quanti di questi siano residenti in Italia e quanti (se ce ne sono) si sono sobbarcarti questo lungo viaggio dal Sud America, ma sta di fatto che si fanno notare e sentire.

Il clima sugli spalti si scalda anche grazie all’aiuto dei volenterosi tifosi presenti in curva che, dietro ad una bandiera tricolore, sostengono gli azzurri con cori continui di incitamento, coinvolgendo spesso buona parte del pubblico che si fa prendere da una partita molto avvincente.

All’intervallo scambio qualche parola al bar con alcuni dei ragazzi in curva che mi dicono di essere venuti apposta dalla provincia di Vicenza. All’interno dell’impianto noto anche uno striscione tricolore “LODI” ed un altro con scritto “Scandiano”, ragion per cui si può tranquillamente dedurre che fra i presenti in curva ce ne siano tanti altri provenienti da varie altre città italiane in cui questo sport è ancora particolarmente sentito.

Dopo un primo tempo che si chiude sul 3-3, la ripresa inizia subito con un gol albiceleste e con l’Argentina che riesce poi a portarsi sul 5-3. La reazione italiana, spinta da un gran pubblico, porta ad un gol festeggiato dagli azzurri ed annunciato dallo speaker ma non convalidato dagli arbitri, peccato che la pallina abbia oltrepassato la linea di porta come mi ritrovo a vedere dallo scatto di un fotografo a bordo pista che condivide con noi altri presenti la misura di quella che ritiene un’ingiustizia.

L’Italia però non molla, riesce nuovamente a segnare ma alla fine la gara termina 5-4 per gli argentini, con qualche recriminazione per quel gol che avrebbe potuto portare ai supplementari e con gli arbitri che escono tra i fischi di un palazzetto d’altri tempi.

Il mondiale per l’Italia si conclude con la conquista della medaglia di bronzo conquistato contro il Portogallo, mentre l’Argentina in finale s’è dovuta arrendere alla Spagna.

Testo e doto di Alan Cacciatore