I tifosi della Juve Stabia durante tutta l’estate avevano dato vita a varie forme di protesta, con partecipazione numerosa di tutta la cittadinanza. L’obiettivo era capire e premere sui tempi tecnici per la consegna dei lavori di adeguamento che stavano interessando il Romeo Menti, la casa della Juve Stabia. Infatti, dopo la promozione nel campionato cadetto, la casa delle Vespe era stata interessato da opere di manutenzione al fine di renderla a norma al campionato di serie B. Il malumore in casa stabiese veniva acuito in prossimità dell’esordio casalingo stagionale contro l’altra neopromossa Mantova, quando era ormai certo che le Vespe avrebbero giocato in campo neutro a Piacenza. A nulla erano valse le dichiarazioni rilasciate dal sindaco della città campana, Luigi Vicinanza, il quale aveva rassicurato la piazza circa l’impegno profuso dal Comune affinché la sfida contro il Palermo si sarebbe disputata regolarmente sul manto dello stadio stabiese.

La politica a volte riesce a sorprendere, infatti la promessa del primo cittadino è stata mantenuta e contro il Palermo, la Juve Stabia torna a giocare al Romeo Menti. Il pubblico risponde presente, regalando quasi il sold out: su una capienza complessiva di 7.642 sono presenti quasi 6 mila gli spettatori.

Lo stadio si presenta più colorato del solito, sono tante infatti le bandiere sventolate in curva. Appena le squadre scendono in campo, tutto il pubblico locale accoglie gli undici cantando “sono un italiano vero”, sulle note della celebre canzone “L’italiano” di Toto Cotugno, che gli stabiesi hanno fatto propria ma in versione rivisitata. Il coro è così diventato una sorta di nuovo inno che tutti, dalla curva fino ai distinti, amano cantare prima del fischio d’inizio di ogni partita della Juve Stabia.

Il tifo canoro vero e proprio è costante per tutti i 90 minuti, aiutato anche dall’andamento emozionante della partita. Durante l’intervallo la curva sud lancia in cielo dei palloncini bianchi in ricordo di Giuseppe Grieco, morto all’età di 7 anni il 15 agosto 2024. Il piccolo bambino, originario proprio di Castellammare di Stabia, mentre stava festeggiando il Ferragosto insieme ai suoi familiari in un agriturismo nella vicina Vico Equense, è stato trovato annegato e a nulla sono serviti i tentativi di rianimarlo. L’episodio di cronaca ha inevitabilmente colpito tutta la comunità stabiese che oggi, cogliendo l’occasione della presenza in curva del padre e del fratello, ha voluto ricordare nuovamente la giovane vita spezzata.

Nonostante la sconfitta rocambolesca in campo, il pubblico ha avuto insomma di che gioire, festeggiando il ritorno tra le mura amiche e scongiurando, di fatto, il pericolo di dover giocare ancora un proprio match lontano da casa.

Da Palermo, invece, giungono circa 300 tifosi siciliani; presenti tutte le principali sigle del tifo rosanero. Nella parte centrale si posizionano i ragazzi della “Curva nord inferiore (CNI)” e il corrispettivo superiore dello stesso settore, la “Curva Nord 12”, che colorano il settore con i due aste delle varie sezioni che compongono il proprio gruppo; infine, in alto si posizionano i ragazzi della “Curva Sud” che però non partecipano al tifo, assistendo spesso in silenzio al match. Il resto dei supporter rosanero, invece, sostengono gli undici in campo con costanza, vedendo ripagati i propri sforzi con una vittoria importante che li lancia nei quartieri alti della classifica.

Testo di C.O.
Foto di Salvatore Izzo