La decima giornata del campionato di Serie C propone la sfida tra il Latina e l’Altamura. Si tratta di un incontro quasi inedito: l’ultimo precedente risale al 29 marzo 1992, quando pontini e murgiani giocavano in C2. Il Latina è reduce dalla pesante sconfitta di Benevento, che ha peggiorato i già difficili rapporti tra la curva e la società, soprattutto per la questione del logo e delle maglie. Dall’altra parte, l’Altamura, al suo primo anno in terza serie, scende in campo con l’obiettivo di riscattarsi dopo il passo falso di Catania, che ha però regalato alla tifoseria murgiana un palcoscenico prestigioso come quello del “Cibali”, dopo le tante stagioni passate nelle categorie regionali e nel dilettantismo.

La partita del “Francioni” si gioca sabato alle 15, secondo il formato spezzatino ormai abituale anche in Serie C. Allo stadio ci sono pochi spettatori. In curva occupano il solito posto gli ultras del “Leone Alato”, che anche in questa occasione non fanno mancare la propria presenza, mentre nella gradinata si vedono i club storici. Anche sull’altro fronte, ci sono solo ultras al seguito dell’Altamura.

All’inizio della partita, entrambe le tifoserie restano in silenzio per onorare la memoria dei tre giovani ragazzi di Foggia morti in un incidente stradale dopo la trasferta a Potenza. Gli ultras del Latina aprono anche uno striscione in omaggio agli altri due tifosi rossoneri coinvolti in quell’incidente, che stanno affrontando la loro battaglia più importante.

Le due tifoserie sostengono le squadre per tutta la partita, anche sotto la pioggia battente. I tifosi dell’Altamura, come sempre coloratissimi, accendono luminarie e propongono la loro tradizionale sciarpata, mentre a livello vocale si sgolano fino al novantesimo. La squadra dell’ex Di Donato premia i loro sforzi con una preziosa vittoria, di fondamentale importante per la lotta salvezza.

Il Latina, invece, subisce un’altra sconfitta. Gli ultras del “Leone Alato” tifano senza soste, con cori per i propri colori e di contestazione verso la proprietà. Come gli altamurani, propongono tantissime manate e tengono in movimento i bandieroni. Il secondo gol dell’Altamura li induce a ripiegare lo striscione e a lasciare lo stadio prima del termine della partita, esprimendo tutto il loro malumore e chiedendo al presidente di lasciare la guida del club. Anche nella gradinata si respira una forte delusione, mentre la pioggia scrosciante sembra contribuire a rendere l’ambiente ancora più sconfortato.

Festa grande, invece, per i tifosi dell’Altamura, che tornano a casa con tre punti in tasca, ma chiedono alla squadra di dare continuità a questa prestazione convincente per raggiungere quanto prima il traguardo della salvezza.


Testo di Andrea Calabrese

Foto di Andrea Calabrese e di Marco Meloni

Galleria Marco Meloni: