Latina – Foggia è il posticipo del lunedì, trasmesso in diretta dalla Rai, del quarto turno d’andata del campionato di Serie C 2024-25, che va in scena nel fine settimana dal 13 al 16 settembre. Come altre sfide tipo Latina-Avellino, Latina-Potenza o Latina-Messina, solo per citarne alcune, quella odierna è ormai un appuntamento fisso del girone meridionale, visto che pontini e dauni si fronteggiano al Francioni per la quarta volta consecutiva dopo il ritorno dei laziali nel professionismo, avvenuto nell’estate del 2021.

La gara inizia dunque alle 20:30, alla presenza di 2.042 spettatori in totale, di cui 403 ospiti, che hanno avuto la possibilità di acquistare i tagliandi fino alle 19 del giorno precedente. Gli ultras nerazzurri prendono posto nella Curva Nord, nella quale campeggia, anche in questa occasione, lo striscione di protesta per il nuovo logo (ho già spiegato i motivi del dissenso nel servizio relativo alla sfida Latina-Perugia). Le lettere sono scritte con un carattere che richiama il movimento culturale futurista, fondato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909. Questa corrente artistica e letteraria esaltava il progresso, la velocità, la modernità, il militarismo e il patriottismo e affidava la divulgazione dei propri ideali non solo a opere teatrali, creazioni artistiche o poesie (queste ultime caratterizzate da uno stile fatto di parole in libertà e onomatopee), ma soprattutto ai manifesti, come quello programmatico del 1909, pubblicato anche in francese, che ne contiene le linee-guida. Il futurismo influenzò l’oratoria politica, la letteratura, le arti figurative e la musica. Questo riferimento dimostra come gli ultras di ogni città e di ogni categoria non solo non lascino mai nulla al caso, ma siano anche particolarmente sensibili alla storia e alla cultura, soprattutto nelle loro connessioni con il territorio che rappresentano.

Tornando alla tifocronaca, nella notte di Piazzale Prampolini emerge la positiva prestazione canora del Leone Alato, che sostiene la squadra con intensità e continuità dal primo al novantesimo, intonando principalmente cori per i propri colori ma anche di contestazione verso la proprietà. I locali, quest’oggi accompagnati dal gruppo Giovinezza di Cisterna, un popoloso centro dell’area settentrionale della provincia, danno spazio anche al colore, sia accedendo qualche torcia, sia sventolando continuamente i bandieroni, in particolare alla fine del primo tempo, quando accompagnano per diversi minuti un coro con bandierine, sciarpe e due aste.

Le partite fissate il lunedì sono sempre scomode per i tifosi ospiti, ma i foggiani non si lasciano intimidire dalle difficoltà logistiche e lavorative e si presentano nel Lazio meridionale con un contingente, numericamente ottimo. Come lo scorso anno, anche quest’oggi entrano a primo tempo inoltrato, illuminando il settore con la pirotecnica, per poi creare un blocco compatto dietro gli striscioni Curva Sud e Curva Nord. I foggiani sono attivi per tutta la gara, intonando senza pause cori potenti al ritmo dei due tamburi ed effettuando manate fittissime, che vedono sempre partecipare tutti i presenti. I loro bandieroni sono costantemente in movimento e vengono spesso aperti i due-aste, compresi quelli degli altri centri della regione al seguito, a dimostrazione di come il Foggia non sia soltanto la squadra del capoluogo. Si registrano, da parte loro, anche cori contro Frosinone e la Ciociaria.

Per quanto riguarda i restanti settori, si segnala la presenza degli storici club nella Gradinata scoperta, con la solita sbandierata dei Veterani a inizio partita, mentre il gruppo Sparuta Minoranza prende posto nella parte alta intorno al proprio bandierone. In campo le due difese prevalgono e nessuna delle due squadre trova il colpo vincente, chiudendo così la contesta con un pareggio senza reti.

Testo di Andrea Calabrese
Foto di Andrea Calabrese e di Marco Gasparri