Dopo un’assenza dovuta al più classico dei blocchi dello scrittore, la cosiddetta sindrome della pagina bianca, per me era importante tornare a scrivere di tifo per il 198esimo derby del Lago Leman (per favore, da losannese, non parlatemi del Lago di Ginev… !), per rimettermi finalmente in carreggiata.
Ma prima è necessario un po’ di contesto.
Il “Derby du Lac”, o Derby del Lago, è un classico tra due dei club di maggior successo del calcio svizzero, ovvero i ginevrini del Servette FC e i losannesi del Lausanne Sports. Due club che hanno vissuto la loro parte di glorie e sconfitte, in particolare a causa del fallimento delle due squadre nel 2003 per il LS e nel 2004 per il SFC.
Se i Grenat (Granata) ginevrini si ricordano con gioia il titolo acquisito nel giugno 1999 proprio sul terreno rivale del Pontaise, così come l’ascesa in Super League (Serie A svizzera) nel maggio 2019 questa volta in casa ma sempre contro la rivale lemanico; i Bleu et Blanc (Biancazzuri) di Losanna si ricordano invece la vittoria decisiva per rimanere in Super League, che causò la prima retrocessione sportiva dell’SFC nel maggio 2013.
E adesso?
Adesso i Grenat vivono un periodo d’oro da due stagioni, tra diverse partecipazioni alla Champions League (Simone Meloni aveva scritto due cronache sulle due partite tra la Roma e il Servette fra l’autunno 2023 e il successivo ritorno a gennaio 2024), una vittoria nella finale di Coppa di Svizzera a giugno (primo titolo dal 2001) e un terzo posto conquistato a maggio.
Per quanto riguarda i vicini in mezzo al lago, l’attualità è molto meno splendida. Si pensava che l’acquisizione del club nel 2017 da parte del magnate della chimica INEOS avrebbe permesso all’LS di riconnettersi con il suo glorioso passato, di porre fine a più di vent’anni di scarsità. Invece è chiaro che i risultati sono stati piuttosto deludenti con due retrocessioni burrascose, la prima nel 2018 (pochi mesi dopo l’acquisizione del club), e la seconda nel 2022. Quest’ultima segnata da una guerra aperta tra il Kop Sud Lausanne, la curva losannese, e Souleymane Cissé, allora direttore sportivo.
A questo 198esimo derby, i ginevrini arrivano in vantaggio con 87 vittorie (l’ultima ottenuta a settembre), 59 vittorie per Losanna e 51 pareggi. In caso di vittoria, il Servette potrebbe approfittare del pareggio dell’FC Zurigo per portarsi in testa alla classifica. Il LS, dal canto suo, può consolidare il sesto posto, l’ultimo valido per la qualificazione alla seconda fase in cui le dodici compagini vengono divise in due, in base alla classifica, con le prime sei che si giocano titolo e qualificazioni europee, mentre le ultime lottano per salvarsi dalla retrocessione in Challenge League. Bisogna risalire fino alla primavera del 2021 per ritrovare i biancazzurri così in alto in classifica.
E sugli spalti?
Dal punto di vista dei gruppi, la Section Grenat (Sezione Granata), il principale gruppo ginevrino, è stata fondata nel 1988, diventando uno dei più vecchi gruppi ultras svizzeri, e condividendo con i vallesani dell’FC Sion una delle rivalità più aspre del calcio svizzero, segnata da numerosi scontri e incidenti: le derby du Rhône (il derby del Rodano).
Un antagonismo che contrasta con il lato “bonario” della rivalità con il Losanna, dovuto soprattutto all’emergere tardivo della mentalità ultras, e all’attitudine ironica del pubblico vodese.
Fino all’inizio degli anni 2010, la rivale losannese suscitava nel migliore dei casi indifferenza, nel peggiore disprezzo, come testimonia lo striscione “Buona trasferta a Wil insignificanti!, esposto nell’aprile 2022 e che alludeva all’imminente retrocessione in seconda divisione del Losanna.
Un piccolo aneddoto divertente: consultando gli archivi, e in particolare varie interviste, risulterebbe che nel passato, le due tifoserie fossero molto più vicine di quanto sembri. In un’intervista rilasciata nel 2007 a ultras-tifo.net, un membro della Section Grenat ha confermato che esisteva un rapporto di amore/odio con i Blue White Fanatic Kop (club losannese). Sebbene questi ultimi apprezzassero poco i loro vicini del lago, tra le due fazioni esistevano buoni contatti personali. E in un’altra intervista per Unhuitneufzero (blog granata) si apprese addirittura dell’esistenza di legami tra la SG e la Section Ouest, il gruppo ultras del… Lausanne Hockey Club!
A lungo derisa per il basso numero dei suoi membri ed evolutasi all’ombra del Lausanne Hockey Club, la tifoseria losannese ha vissuto una svolta importante durante l’estate del 2021, con la creazione della Kop Sud Lausanne, un arrivo che coincise con il ritorno dei gruppi svizzeri sugli spalti durante il COVID e l’inaugurazione del nuovissimo Stade de La Tuilière.
Riunendo i gruppi ultras biancazzurri, ovvero i Loz Boys 2012, nonché i Tricards 2019 (nati dalle ceneri dei Rabiosos Lausanne, sciolti nel 2013), il KSL si ispira ad altre curve svizzero-tedesche, in particolare da un punto di vista visivo (dress code uniforme, numerose bandiere e striscioni, canti vari e melodiosi…) La curva losannese è diventata così, nel tempo, una delle più serie e laboriose della Svizzera, grazie al suo supporto e alle sue animazioni di qualità.
Secondo uno storico capo granata, sebbene la storica rivalità con il Sion resti la più accanita, la giovane generazione del Ginevra avrebbe messo gli occhi sul “rivale” del Lago. È evidente che negli ultimi anni le provocazioni contro i Bleu et Blanc siano aumentate, come testimoniano le scritte offensive, gli striscioni di pari tenore esposti nel dicembre 2023 o addirittura il fumogeno granata nascosto e poi acceso sotto il settore ospiti losannese, per finire con la torciata accompagnata da un inequivocabile “FCK LOZ” (Loz è il nome gergale di Losanna) del marzo 2024.
Atteso dai tifosi, temuto dalle autorità e dagli abitanti (torneremo su questo più tardi), questo derby promette di puzzare di polvere da sparo, in senso figurato e soprattutto letterale!
Per tuffarsi in questo Derby du Lac, l’appuntamento è fissato alle 11 sulla Place St Laurent, piazza situata nel centro della città. I minuti passano mentre ultras, tifosi, giovani o meno giovani (presente anche una delegazione da Dijon e una da Soletta, quarta divisione svizzera) raggiungono il punto di ritrovo, per arrivare infine a un buon centinaio intorno a mezzogiorno.
Piovono i primi insulti al nemico granata, vengono accesi fumogeni blu e bianchi, i pochi temerari che filmavano il corteo vengono invitati a mettere via i cellulari, mentre i ritardatari si mescolano al corteo, permettendo alla massa di infittirsi. Infine, una mezz’ora più tardi, viene raggiunta la loro roccaforte laddove dare vita ai preparativi per il tifo di giornata.
Trovo un posto privilegiato per aspettare il corteo ginevrino che dovrebbe arrivare presto a La Tuilière (il treno speciale è previsto intorno alle 12:30). E la mia intuizione è buona poiché, per evitare un possibile scontro visivo e fisico tra le due fazioni durante il passaggio dei ospiti, il LS ha deciso di chiudere la parte dello spiazzo che conduce alle tribune C (distinti) e D (il Kop Sud) alle 13:00.
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Una situazione che dall’esterno può fare sorridere, ma che è il risultato di uno stallo tra le autorità, il Losanna Sports da un lato e dall’altro la TL, la società di trasporto pubblico.
Fino all’inverno 2022, come nei vicini stadi italiani, gli ospiti venivano trasportati dalla stazione a La Tuilière in autobus. Ma in seguito ad un derby lemanico, durante il quale un autobus venne danneggiato, la TL decise di interrompere la collaborazione con il club.
E da allora?
A differenza della maggior parte degli stadi svizzeri, che sono vicini a una stazione ferroviaria, La Tuilière si trova a nord della città, il che costringe la polizia a paralizzare il centro cittadino per far passare i cortei. E per spingere al limite la morsa, anziché far passare i cortei davanti ai VIP, l’LS ha preferito farli passare… dietro la Kop Sud!
Immaginate per un attimo i livornesi che passano dietro la Nord pisana, i parmensi dietro la Sud reggiana, ecc. Cosa che, non a caso, ha dato luogo a scene di guerriglia urbana durante il derby del dicembre 2023, sfociando in scontri con la polizia/agenti di sicurezza e nella chiusura delle due curve per una partita.
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Quando manca meno di mezz’ora al calcio d’inizio, un petardo squarcia la calma di un bel giorno soleggiato. Senza dubbio sono i ginevrini (si parlava di 1.500 granata la mattina del derby), arrivati belli carichi dopo un’ora buona di cammino in salita (perché sì, Losanna è rinomata per essere situata su più colline, e per le sue vertiginose salite).
Volano insulti contro alcuni losannesi isolati, esplodono razzi nel cielo e cinque minuti dopo essere stato fermato senza motivo apparente sulla Route du Châterlard (dietro la Kop Sud), il corteo può dirigersi verso il suo settore.
Si nota però una certa consapevolezza da parte degli ultras al fine di “calmare gli animi” in un contesto così fortemente vigilato: alcuni capi della Section Grenat trattengono i più esagitati, mentre i loro omologhi guadagnano gli spalti o restare nel corridoio d’accesso onde evitare qualsiasi inutile sceneggiata a fronte di un contatto difficilmente realizzabili ma di ricadute certe in termini di arresti.
Infatti, questo è un periodo storico in cui sempre più voci si levano per richiedere un inasprimento delle leggi sui tifosi, in particolare attraverso la minaccia dei biglietti nominativi, e gli ultras svizzeri hanno capito che bisogna assumere un profilo basso, ora come ora e resistere uniti contro la repressione.
Da parte mia è ora di raggiungere il bordo del campo, visto che il tifo del Losanna si sta preparando. Nella parte centrale della Kop (composta da “rail seats”, seggiolini richiudibili per permettere comunque ai tifosi di tifare in piedi) sono distribuiti teli laminati bianchi e blu in previsione della coreografia, la Kop Sud incoraggia un’ultima volta i propri beniamini durante il riscaldamento e fischia la formazione granata, nonché i primi ultras avversari che fanno il loro ingresso nel settore ospiti.
Mentre gli stendardi ginevrini vengono appesi alla recinzione, l’inno vodese risuona come segnale per l’inizio della coreografia locale, così che i fogli vengono sollevati al cielo e viene dispiegato un grande striscione: “À tes côtés sans jamais rien lâcher” (Al vostro fianco senza mai arrendersi).
Quando i giocatori entrano successivamente in campo, un telo a forma di diamante che rappresenta un adesivo della Kop Sud Lausanne si alza nel loro settore, mentre un altro telo che rappresenta un’aquila e una chiave, stemma della Città di Calvino (il teologo Giovanni della riforma omonima, non l’italiano Italo), nasconde la parte della Section Grenat e dei Les Plus Malins (“I Piu Maligni”, un altro gruppo ultras creato nel 2022 in quel di Givevra).
Una torciata di torce bianche e gialle accompagna il tifo losannese, mentre gli spettatori bloccati a causa del passaggio del corteo avversario continuano a entrare nella curva e alcuni altri si attardano all’ingresso alla ricerca di un posto. L’atmosfera inizia a salire, con cori relativamente forti, mentre un vero e proprio spettacolo pirotecnico (torce, razzi, fumogeni) illumina il cielo e il settore granata.
Contro ogni aspettativa, i giocatori del Losanna, forti delle ultime tre vittorie consecutive dopo un inizio di stagione deludente, soffocano fin dall’inizio i ginevrini, creando qualche buona occasione da rete. Una pressione concretizzatasi in un rigore dopo un quarto d’ora di gioco. la Kop Sud esplode, soprattutto perché questo rigore viene calciato proprio davanti ai loro occhi. Il difensore belga Noe Dussenne si affretta a trasformarlo, provocando un vero incendio di entusiasmo e pirotecnica nel settore.
I numerosi ginevrini, presenti sia nel settore ospiti ma anche nei distinti e nella curva attigua (aperta solo in caso di grande affluenza), non si arrendono, offrendo una magnifica torciata sulla recinzione e ed esponendo lo striscione: “On est arrivés sans galère, vous n’aviez rien sous la main? Même pas vos boules de pétanques?” (“Siamo arrivati senza problemi, avevi qualcosa a portata di mano? Nemmeno le vostre biglie?”; il sottotesto di questo striscione è piuttosto misterioso, potrebbe trattarsi di un’allusione al derby del dicembre 2023, segnato da un lancio di oggetti tra ultras delle due parti prima e dopo la partita?
Occhio al cronometro durante l’intervallo, perché in Svizzera l’inizio del secondo tempo è spesso sinonimo di intrattenimento e, soprattutto, di un enorme spettacolo pirotecnico! Ho appena il tempo di rientrare al bordo del campo che i giocatori già fanno il loro ingresso e dense volute di fumo color granata si alza al cielo contemporaneamente al fischio dell’arbitro. Anche i losannesi non sono da meno, poiché al 50′ un’enorme torciata illumina la Kop Sud.
La tensione è più che palpabile in campo, dove si susseguono numerose occasioni per le due squadre, e sugli spalti, in particolare nel settore ospiti dove si alza un nuovo striscione: “Se faire ridiculiser par Yverdon: victimes à jamais” (Ridicolizzati da Yverdon: vittime per sempre); allusione a un’imprudenza dai giovani losannesi, aggrediti dagli ultras dell’Yverdon (squadra di Super League) a settembre.
Mentre lo speaker ufficializza la presenza di 11.274 spettatori, due fumogeni gialli, poi accompagnati da una torciata al minuto 88 (l’anno di nascita della Section Grenat), si accendono intorno al settore ginevrino.
l losannesi iniziano a festeggiare una prima vittoria in un derby del Lago da… aprile 2022: le torce sono pronte per essere accese e un Poznan (come lo chiamano da queste parti, oppure Huddle, Greek o come volete: in sostanza un coro intonato tutti abbracciati, spalle al campo) viene effettuato su tutta la parte centrale.
Dopo cinque minuti di recupero e una piccola rissa in campo, l’arbitro fischia la fine. I Bleu et Blanc possono finalmente saltare con i loro tifosi ripetendo “Chi non salta non è losannese”, sulla melodia di “Bella Ciao”. Così mentre i primi tifosi del Losanna si riversano all’esterno per un “terzo tempo” fra i food truck, io cerco di guadagnare la miglior posizione possibile per un altro terzo tempo, quello temuto dalle autorità, ovvero la partenza e il passaggio del corteo dietro la Kop Sud. Se tutti si aspettavano una vera e propria guerriglia urbana, alla fine ci si limita solo a delle vicendevoli provocazioni attraverso le recinzioni e il cordone composto dagli agenti di sicurezza.
Gli ultimi ginevrini vengono respinti da un’imponente assembramento di polizia di agenti antisommossa, coadiuvati da furgoni e persino un idrante. Finisce così una partita fortemente combattuta: due curve bollenti, cortei, tifo, torciate, provocazioni, sfottò, un pre e un post partita molto movimentato. E se, come un derby di Zurigo o un derby del Rodano, anche il Derby du Lac diventasse, a sua volta, un derby imperdibile degli spalti svizzeri?
Testo e foto di Maxime Michelet