“Dal 1996 in direzione ostinata e contraria”: gli Ultrà Lecce celebrano con un lungo striscione una storia che dura da 28 anni. Altri più piccoli racchiudono gli ideali che continuano a portare avanti tra mille difficoltà in un mondo, non solo inteso in senso ultras, che è profondamente cambiato rispetto a quando sono nati: “Mai politicizzati, omologati, autorizzati, tesserati, collusi, asserviti, finanziati e intervistati”.

Nei minuti iniziali della sfida Lecce-Atalanta, prima giornata del massimo campionato italiano, l’attenzione di tutti, anche degli spettatori degli altri settori, è tutta per la curva, che si prende la scena con il lancio di fumogeni e petardi e con tantissimi cori contro il calcio moderno e per la libertà degli ultras, senza dimenticare quelli contro i divieti di trasferta. Cinque minuti che lasciano a bocca aperta un po’ tutti. Nulla da dire: mille di questi anni agli UL!

Nuova stagione, vecchie abitudini: la vendita dei biglietti per il settore ospiti, come da determinazione dell’ONMS, è riservata ai soli possessori di fidelity card, decisione che impedisce agli ultras atalantini di presenziare in toto al “Via del Mare”. A sostenere la Dea ci sono circa 200 tifosi, che si fanno sentire dopo i goal e in modo sporadico durante la partita.

Come detto, la Curva Nord quest’oggi festeggia se stessa con una prova sopra le righe, considerato anche l’andamento sfavorevole della gara, che vede l’Atalanta imporsi con un netto 0-4. Davvero belle le manate e i cori secchi, per non parlare dei momenti in cui la Nord si trascina tutto lo stadio, oggi pieno in ogni ordine di posto.

Si segnalano l’esplosione di bombe e l’accensione a più riprese di fumogeni, che colorano un cielo sorprendentemente nuvoloso per il periodo.

C.O.