Quella tra Lecce e Verona è una delle due sfide che apre la decima giornata di Serie A programmata in turno infrasettimanale. Nonostante si siano giocate soltanto poche giornate dall’inizio del campionato, le due squadre si sfidano in uno scontro salvezza già abbastanza delicato. I punti in palio al Via del Mare sono pesanti, infatti sia il Lecce che il Verona devono vincere per uscire da un momento difficile in termini di morale e classifica.
I salentini giocano per avvicinarsi agli avversari e soprattutto per interrompere una striscia di quattro sconfitte consecutive in cui non sono riusciti a segnare nemmeno un gol; al cospetto di un Hellas che non se la passa certo meglio, considerando che ha ottenuto solo tre punti nelle ultime sei partite, perdendo in malo modo le ultime due.
In un calcio sempre più asservito alle strategie di marketing e al business televisivo, questo turno prevede partite suddivise in tre giorni differenti. Si inizia quest’oggi, di martedì alle ore 18.30 e nonostante un orario sfavorevole alle ben più nobili esigenze dei tifosi, gli spalti dello stadio intitolato ad Ettore Giardiniero presentano comunque un bel colpo d’occhio.
La Nord, tempio del tifo degli ultras giallorossi, è il settore più caldo e gremito dell’impianto e sin dalle prime battute invita e sprona ripetutamente gli undici in campo a combattere come loro, e soprattutto a conquistare i tre vitali punti in palio. Il nucleo centrale è ben quadrato e tifa per tutta la partita. La vastità del loro settore evidenzia come la parte attiva del tifo sia formata da un buon paio di migliaia di persone, che di tanto in tanto riesce a trascinarsi dietro il resto dello stadio. Non è da sottovalutare la capacità di coinvolgere in maniera semplice tutta quella gente, a maggior ragione per la scelta degli Ultrà Lecce di rinunciare ad alcuni classici strumenti del tifo pur di non chiedere autorizzazioni. Il sostegno dei salentini resta ben improntato sul solito repertorio di splendide manate, cori secchi e altri un po’ più prolungati, oltre all’utilizzo di materiale pirotecnico che illuminato costantemente la serata. Di tanto in tanto non mancano cori per ribadire la loro posizione, ferma e oltranzista contro il calcio moderno e gli ultras tesserati.
Quest’ultimi cori, possono sottilmente intendersi rivolti nei confronti degli scaligeri, che per l’occasione si presentano in oltre 250 unità, non deludendo certo le aspettative. Non male la mera presenza numerica, considerando l’andamento dell’Hellas in campionato e i 1.800 km di distanza, fra andata e ritorno, da sobbarcarsi di martedì sera. Dopo aver fatto ingresso a ridosso del fischio d’inizio, i gialloblu si mettono in mostra con il loro classico repertorio corale, dietro l’unico striscione Hellas Army e colorando il settore con sciarpe, bandierine e stendardi. Nulla da eccepire dunque dal punto di vista quantitativo e qualitativo con un’ottima performance fatta di pochissime pause e riuscendo a farsi sentire in un Via del Mare come sempre bello pieno e vivo.
Fra un coro e l’altro naturalmente immancabili gli sfottò e gli insulti tra le due tifoserie, un aspetto di certo prevedibile considerando la classica avversione degli scaligeri nei confronti delle tifoserie meridionali e la voglia di confronto che contraddistingue l’indole della tifoseria salentina. La gara, terminata con la vittoria di misura da parte dei padroni di casa, non sarà di certo ricordata tra le più emozionanti della stagione, ma entrambe le tifoserie hanno onorato l’impegno, dimostrando la loro caratura fino all’ultimo minuto.
Testo e foto di C.O.