Sono rimaste otto squadre a giocarsi la promozione in serie B ed il sorteggio, senza teste di serie o classifiche alla mano, può giocare dei brutti scherzi, tipo un derby toscano Livorno – Lucchese o quello infuocato tra Reggiana e Parma.
Con un amico speravamo che non ci fosse lo scontro fratricida tra le squadre toscane e speravamo che entrambe affrontassero una bella tifoseria: di meglio era difficile chiedere: la Lucchese ha trovato la corazzata Parma; il Livorno incrocia il proprio destino con la Reggiana, squadra e tifoseria che non venivano affrontate dal lontano 2002, praticamente una vita fa considerando che in questi anni ne è passata di acqua sotto i ponti.
Ovvio che la temperatura salga e non poco. La partita è fissata di giorno lavorativo, mercoledì, alle ore 18:30, non proprio il massimo per chi gioca in trasferta ed è costretto ad accorciare il proprio orario di lavoro. Fortunatamente la distanza tra Reggio e Livorno non è proibitiva ed alla fine dei conti il contingente ospite è numericamente rilevante, degno di una partita di tale importanza.
L’ingresso dei reggiani avviene con un discreto anticipo rispetto all’inizio dell’incontro. Il tempo di appendere pezze e striscioni e subito si nota la chiazza granata che si materializza: difatti sono tantissimi gli ospiti che indossano la t-shirt con i colori sociali, ottimo colpo d’occhio e macchia granata che assume dimensioni notevoli.
Sono sempre gli ospiti che prendono l’iniziativa e tanto per far capire l’antifona, il primo coro è di quelli offensivi verso i padroni di casa che intanto stanno affollando la Curva Nord. Fischi di disapprovazione, ma i cori offensivi tra le due tifoserie verranno scambiati con una discreta continuità per tutto l’arco della partita.
Si arriva ben presto all’ingresso delle squadre in campo: la curva di casa fa scendere un bel bandierone coprisettore, mentre ai lati vengono agitati palloncini bianchi; gli ospiti puntano su bandiere, bandieroni e palloncini granata.
Il tifo dei granata poggia sul duo Teste Quadre – Gruppo Vandelli; la coordinazione tra le due anime del tifo è decisamente buona, un paio di lanciacori per gruppo si mettono spalle al campo e ci danno dentro come non mai. La risposta del settore è più che buona, con una bella fetta dei presenti che segue diligentemente i dettami. Anche a livello di colore i reggiani lasciano il segno con parecchie bandiere e diversi due aste che colorano il settore. I cori puntano tutto sull’incitamento alla squadra; a memoria ne ricordo uno contro i “cugini” parmensi ed un paio in favore dei diffidati, il resto è semplice incitamento ed offese reiterate ai dirimpettai.
Veramente poche le pause del tifo dei granata che tengono i cori alti per diversi minuti, cercando di coinvolgere la maggior parte del pubblico. La partita sul terreno di gioco certamente li aiuta, la Reggiana va avanti di ben due reti e nel settore l’euforia è traboccante.
La curva di casa si presenta con un bel gruppo a centro settore che sostiene incessantemente la squadra. In barba al risultato o quant’altro, il tifo della curva è continuo, fatto di tanti bei battimani e di qualche coro a ripetere. Prestazione anche in questo caso positiva, anche se raramente viene coinvolta tutta la curva. Solamente sul finire dell’incontro c’è un maggior coinvolgimento anche di quelle persone ai margini del settore.
Da menzionare la presenza, ormai consolidata, del gruppo di ragazzi che si ritrovano in gradinata: anche loro rispondono per le rime alle offese dei reggiani e, anche se il sostegno non è continuo, si fanno notare per diversi battimani e per parecchi cori a favore dei diffidati. A tal proposito espongono delle pezze con la scritta “Still here”, a voler confermare la presenza nonostante le recenti diffide di Pistoia.
La Reggiana vince la partita di misura. Tutto si deciderà nella gara di ritorno. Per ora c’è da dire che le due tifoserie hanno onorato l’impegno. In attesa del passo decisivo, quello che può far interrompere il sogno o far continuare l’avventura.
Valerio Poli.