Il dato ufficiale parla di 1.882 spettatori per questo Messina-Casertana ma la stima, comprendente anche la quota abbonati, è visibilmente ottimistica se si considera il colpo d’occhio che offre il “San Filippo-Franco Scoglio”. Non aiuta l’imponenza dell’impianto, abbondantemente sovradimensionato per la categoria con i suoi quasi 40.000 posti, ma influisce oltre modo la scelta della tifoseria di disertare le gare interne, in segno di protesta contro la società capitanata dalla famiglia Sciotto con cui già dalla scorsa stagione i rapporti erano andati verticalmente deteriorandosi.

L’unico segno di vita dei gruppi organizzati è lo striscione appeso in vetrata che saluta per l’ultima volta Totò Schillaci, eroe giallorosso scomparso a soli 59 anni, riuscito ad entrare nel cuore di tutto il resto del paese per l’iconica avventura di Italia ’90. Per il resto, in assenza degli ultras, lo stadio si limita a partecipare istintivamente ed emotivamente agli eventi del campo, esultando ai goal o disperandosi per le reti subite. In tal senso va annotato un sincero applauso con cui i presenti salutano un paio di cori di rispetto che arrivano dal settore ospiti, in nome di un vecchio legame fra casertani e padroni di casa, la cui componente ultras non è purtroppo presente, per cui tutto si limita a questo attestato estemporaneo.

I tifosi giunti dalla città della Reggia, invece, sono 64, raccolti dietro le proprie pezze esposte sulle transenne centrali. Ovviamente il loro è un monologo incontrastato, data la situazione ambientale particolare, ma avvalorano e impreziosiscono la loro presenza con un tifo davvero molto buono, costante per tutti i novanta minuti di gara, condito da tanti battimani compatti, molto belli da vedersi.

A fine gara vengono anche premiati dalla propria squadra che, dopo esser passata doppiamente in svantaggio, riesce nella rimonta e impatta sul 2-2 finale. Tutto perfetto o quasi, considerando l’assenza degli ultras messinesi che avrebbe senza dubbio reso ancora più avvincente questa gara.

Paolo Furrer