Dopo una lunghissima stagione di restrizioni e privazioni, che calcisticamente ha inglobato due campionati, nella cappa della pandemia si apre uno squarcio anche per i frequentatori abituali degli stadi. Paradossalmente – ma neanche tanto, nella vetusta logica del laboratorio sociale – in maniera molto più penalizzante rispetto al resto della società. Pur svolgendosi le sue attività all’aperto, ai tifosi del calcio è permesso l’accesso allo stadio solo previo ottenimento della certificazione verde, limitatamente al 50% della capienza degli impianti, indossando la mascherina, non assembrandosi, ecc.
C’è un’ampia fetta di tifoserie che, stante così le cose, ha deciso di desistere e aspettare tempi migliori. C’è chi invece ha deciso di entrare ugualmente, conoscendo il solito modo “all’italiana” di gestire le cose, ossia anteponendo spicce vie pratiche all’apparentemente rigida teoria con tutto il margine di libertà che vi resta nel mezzo. Seppur ciò lasci poi un pericoloso ventaglio di discrezionalità ai garanti dell’ordine di vario grado. Così in quella stessa Napoli che, specchio perfetto del resto d’Italia, s’è divisa in due fra astensionisti e chi invece ha deciso di entrare, il pericoloso potere discrezionale ha finito per diventare strumento di rappresaglia. Varie multe sono state infatti elevate a tifosi degli azzurri dopo la gara interna contro il Venezia. Per il mancato rispetto del posto assegnato o per aver abbassato la mascherina. Lo denuncia l’avvocato Emilio Coppola, legale di tanti tifosi napoletani:
Abbiamo assistito, nella scorsa estate, a scene di assembramenti ovunque.
Non vi è stato un luogo dello Stivale dove non si è cantato, ballato e fatto aggregazione.
I contagi sono in risalita ma per fortuna la campagna vaccinale sta riuscendo ad arginare guai peggiori.
Esiste un luogo, all’aperto, in cui si entra solo se si è possessori di green pass o tampone negativo nel quale si è deciso che le persone non possano stare insieme.
Quindi mentre nei locali e nelle piazze ci si assembra e si sta insieme senza controllo allo stadio davanti ad una capienza ridotta si continua a reprimere con doppie multe per non aver rispettato il proprio posto e per aver abbassato la mascherina durante un esultanza.
In questa città si è scelti deliberatamente di eliminare la partecipazione popolare allo stadio prendiamone atto e ne prenda atto anche una certa stampa e dirigenza che ha più volte invocato il ritorno del tifo allo stadio.
Allo stato è davvero complicato!