Questo Derby delle risaie si accende ancor prima dell’inizio, con le due tifoserie che vengono a contatto nel prepartita, fuori dallo stadio. Sui dettagli di quanto accaduto nello specifico, è però più saggio lasciare che rimangano custodite da “chi c’era”, come notoriamente si suol dire, piuttosto che alimentare la catena della condanna solo sulla base dei sentito dire. Come c’è chi racconta la partita che si svolge sul rettangolo di gioco, personalmente mi limito a raccontarvi quanto avviene sugli spalti dove, al mio ingresso, noto fervere i preparativi per la coreografia iniziale, con la maggior parte dei presenti che occupano la parte bassa della Curva Nord.

All’ingresso delle squadre in campo, vengono sventolate bandiere bianche e blu ed esposto lo striscione: “NATI SOTTO AL CUPOLONE… DUE COLORI, UNA PASSIONE“; il tutto accompagnato dall’accensione di torce, dalle quali si eleva una nuvola di fumo che persiste fino ad inizio gara, creando un effetto particolarmente old style.

Poco prima del fischio d’inizio, però, l’entusiasmo si placa per lasciare spazio al minuto di raccoglimento in memoria del direttore sportivo Christian Argurio, deceduto in maniera improvvisa solo pochi giorni fa.

Capitolo ospiti: a occhio e croce direi circa 250 o forse poco più, non so nemmeno se siano entrati tutti dopo gli episodi dell’immediata vigilia, oppure qualcuno abbia scelto prudentemente di eludere occhi indiscreti. Fatto sta che ad inizio partita si dispongono lasciando vuota la parte centrale del settore, non esponendo striscioni o bandiere, eccezion fatta per un paio di pezze comunque non riconducibili a gruppi della Curva Ovest.

La sfida inizia con un’atmosfera del tutto inedita: i vercellesi restano in silenzio, mentre dalla Curva Udovicich si alzano a gran voce solo cori di incitamento alla squadra e contro la repressione.

Attorno al 10’ viene esposto dalla curva novarese lo striscione “RIPOSA IN PACE DIRETTORE” applaudito da tutto lo stadio, ospiti compresi. Va sottolineato, in tale direzione, che nella gara contro il Padova di venerdì scorso, i West Side hanno ricordato anch’essi la figura del DS del Novara con lo striscione: “LA MORTE NON HA COLORI… RIP DIRETTORE”.

Scocca il 30’ minuto e nella curva sud, quelli che sembravano due gruppi ben distinti si compattano al centro ed iniziano finalmente a cantare. Il primo coro è “Liberta per gli ultrà” a cui fa seguito un altro rivolto contro i padroni di casa, che rispondono prontamente rincarando la dose. A questo punto l’atmosfera torna ad essere quella classica di un derby tra due acerrime rivali.

Nella ripresa si accende anche la partita in campo, col Novara che passa in vantaggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo, realizzando peraltro il primo gol stagionale. Non ci sono però altre grosse emozioni, così al fischio finale è 1-0 per un Novara che si reca sotto la curva per saltellare di gioia e festeggiare la prima vittoria in campionato, che coincide anche con la sfida più sentita dalla tifoseria.

Diametralmente opposto il clima che respira sotto al settore ospiti verso cui si recano le bianche casacche, intente probabilmente a scusarsi coi propri sostenitori, i quali di certo non hanno gradito la prestazione di una squadra che torna a casa con zero punti e la quarta sconfitta consecutiva.

Alan Cacciatore