US Grosseto 1912: Piazza storicadel Calcio toscano e dei raggruppamenti centrosettentrionali di terza e quarta serie, Grosseto vanta, in anni non lontani (2007-2013), la partecipazione a 6 campionati consecutivi di Serie B.

Al pari di tantissime realtà dell’italico football anche la capitale della Maremma ha pagato dazio a turbolenze societarie e difficoltà economiche che, nell’ultima decade, han costretto il sodalizio biancorosso a ripartire dalle categorie regionali prima di potersi riaffacciare in Serie C. Attualmente il club toscano milita nel girone E della Serie D che ha appena inaugurato la nuova stagione agonistica.

La tifoseria grossetana, come nella miglior tradizione della regione d’appartenenza, è sempre stata molto calda e partecipe, con un sostegno alla casacca che affonda le radici negli anni più selvaggi e pionieristici del supporto da stadio, i ’70-’80.

Anche la frangia ultras – tradizionalmente stanziata nella Curva Nord dello stadio Zecchini – s’è sempre contraddistinta, al di là degl’alterni numeri, per attaccamento e colore, denotando una certa cura nel materiale tifologico, con un’attitudine e uno stile molto british che fa il verso alle vecchie side d’Oltremanica attraverso i peculiari drappi e bandiere con la croce di San Giorgio, rossa in campo bianco.

Nella grafica proposta, la prima dedicata all’US Grosseto su questa rubrica, ho dato preminenza all’universale simbolo di città e club, il grifone. A differenza di quello del logo sociale, mutuato dall’araldica comunale, che lo vede rampante e brandente una spada, il “mio” grifone invece spiega le ali e regge tra gli artigli un banner recante, tra due righe dal sapore casual, la ragione sociale completa del club.

Benevento Calcio: Club salito prepotentemente alla ribalta negli ultimi anni, approdato per due volte in Serie A dopo aver vissuto un’intera vita in terza serie ed esser passato per la B. Attualmente il sodalizio del presidente Vigorito milita nel raggruppamento meridionale della Serie C.

Di pari passo con una compagine in grado di scalare le gerarchie calcistiche nazionali, la tifoseria giallorossa ha infoltito le proprie fila e anche se oggi i numeri, fisiologicamente, non possono esser gli stessi della massima serie, comunque Benevento può contare su un sostegno fedele e costante, che ha radici negli Anni ’70.

Una Curva, la Sud dell’ex Santa Colomba, che è stata capace di crescere sia in termini numerici che qualitativi. Un supporto agli stregoni fattosi più maturo e consapevole, abbracciando un’attitudine di tifo, soprattutto a livello estetico, molto “stilosa”, con pezze, due aste e bandiere non banali, in cui si può leggere una qualche ricercatezza.

La grafica proposta per omaggiare il club sannitico è una semplice “striscia” recante il nome della città in caratteri cubitali, esaltato dal nero che separa ed enfatizza giallo e rosso. La riga bianca centrale vuol donare, assieme all’obliquità del font, un tocco di dinamismo.

Ancona Calcio: Per vicissitudini calcistiche il club espressione del capoluogo di regione delle Marche è senz’altro uno dei più tormentati del nostro Paese; negli ultimi 15 anni il vessillo dorico non ha trovato pace tra fallimenti, radiazioni, fusioni e mancate iscrizioni ai campionati di spettanza.

Il prezzo del cosiddetto Calcio moderno con cui buona parte delle realtà sportive provinciali ha dovuto fare i conti e che talvolta è riuscito a coinvolgere persino club metropolitani e di più rodata e solida tradizione.

Così è stato, per l’ennesima volta, anche in questa novella stagione con un Ancona che non è riuscito, causa problemi economici, a iscriversi alla Serie C rischiando concretamente di dover ripartire dai tornei regionali.

Grazie all’impegno di molti, tifoseria in primis, si è potuto salvare il salvabile e quantomeno i biancorossi marchigiani son stati inseriti in quarta serie, in quel girone F considerato, da addetti ai lavori e semplici appassionati, uno dei più belli per piazze e tifoserie storiche che annovera.

Il popolo sportivo anconetano non ha bisogno di presentazioni confermando, di anno in anno, tutto il proprio potenziale, spesso mortificato in categorie che onestamente gli calzano assai strette.

Una Curva, la Nord dello stadio del Conero, costantemente sugli scudi, battagliera, calorosa e colorata, che conferma la side adriatica tra le grandi del panorama provinciale italiano – fatto di tante realtà spesso relegate in palcoscenici oggettivamente miseri – che è linfa vitale del nostro movimento ultras.

Società Sportiva Lazio: Il club capitolino è uno dei sodalizi storici del Calcio italiano e, dietro ai “soliti” club del nord che si spartiscono scudetti e trofei, tra i pochi del centrosud in grado di vincere qualcosa a livello nazionale.

Nell’era Cragnotti i biancocelesti seppero addirittura imporsi a livello continentale, anche se dalla vittoria della Coppa delle Coppe (che proprio in quell’occasione mise in scena l’ultimo torneo prima di confluire nella Coppa UEFA, l’attuale Europa League) e della Supercoppa UEFA è trascorso ormai un quarto di secolo.

Una Lazio che ha dunque voglia di tornare grande mettendo in bacheca qualche trofeo internazionale, anche per coronare, in maniera tangibile (come fatto recentemente dall’Atalanta), belle stagioni in termini di gioco e risultati.

La tifoseria romana, in particolare la Curva Nord, cuore pulsante del supporto alle aquile, intrattiene da anni un pessimo rapporto con l’attuale presidenza guidata da Lotito, personaggio assolutamente sui generis che se da un lato ha portato qualche beneficio, dall’altro ha un atteggiamento urticante, che crea attorno a sé terra bruciata.

L’annoso braccio di ferro tra ultras e presidenza è un problema che attanaglia non solo la side laziale ma anche altre importanti realtà del football nostrano. Sono cambiati i tempi e probabilmente anche una comunicazione imparagonabile a quella del passato – in un’epoca social e con telecamere e microfoni di tutti i tipi perennemente accesi – contribuisce a esacerbare gli animi.

Faccio una riflessione: in passato i presidenti, chiamati anche “presidentissimi”, erano in grado di farsi amare dalle rispettive piazze d’appartenenza e a distanza di anni dalla loro morte continuano a esser ricordati con affetto e nostalgia (penso a Rozzi, Anconetani, Massimino… soltanto per fare qualche nome che mi torna in mente) e addirittura importanti sigle ultras si fregiavano con orgoglio del nome del proprio ex presidente (rimanendo a Roma, sponda giallorossa: XXI Aprile 753 a.C. – Gruppo Dino Viola). Cos’è rimasto di quell’epoca e come mai, oggi, i massimi rappresentanti societari d’importanti club sono tanto odiati?

Probabilmente le ragioni vanno ricercate anche in un mondo ultras fisiologicamente evolutosi e che, per determinate questioni, rispetto a un passato più spensierato adotta oggi un tipo d’approccio integralista per corrispondere all’ortodossia di quel “codice non scritto” che dovrebbe stare alla base della cosiddetta mentalità.

Quasi sempre, però, i presidenti ci mettono del loro nell’inimicarsi le piazze, con prese di posizione arroganti e irrispettose del “costume” curvaiolo, della storia e delle tradizioni d’ogni tifoseria, mettendo sul piatto modus da “padre padrone” che fanno il verso ad atteggiamenti infantili del tipo «il pallone è mio e faccio come voglio»…

Forse anche in passato i presidenti lasciavano intravedere una qualche spocchia (con onestà intellettuale non bisogna fingere che il vecchio Calcio fosse tutto un Eldorado)… Erano però uomini pronti ad ascoltare la “voce” della piazza, a confrontarsi, rivedendo se necessario le proprie posizioni facendo sana autocritica, e soprattutto erano realmente innamorati dei club che presiedevano e, pur rimettendoci o guadagnandoci, ci tenevano per davvero.

I loro omologhi attuali, senza generalizzare ma comunque facendo una media, che a parole sembrano le persone migliori del mondo, nella sostanza sono quasi esclusivamente interessati a lucro e immagine, perdendo di vista il focus principale che dovrebbe sempre esser rappresentato dal binomio club-tifoseria.

Fino a quando coloro che governano il Calcio continueranno a rapportarsi ai tifosi unicamente come clienti, tenendo in poca o nessuna considerazione le istanze di quest’ultimi, non ci sarà mai un miglioramento e andremo sempre peggio, con presidenti malvisti e considerati avulsi dal rapporto con la propria squadra; e ciò, a ben vedere, è un gigantesco paradosso.

Tornare a un football a misura d’uomo, dove il tifoso sia lo snodo cruciale attorno a cui far ruotare tutto, sarebbe un atto dovuto e l’intero mondo del Calcio ne trarrebbe enorme giovamento, dandosi nuova vita. Urgerebbe una “rivoluzione” in grado di ridare il “pallone” al popolo. Troppi interessi e troppo denaro hanno snaturato, forse in modo irreversibile, quello che era il “gioco più bello del mondo”.

FC Crotone: Con 3 partecipazioni alla Serie A, 15 in B e oltre 40 tra vecchia e nuova Serie C, C1 e C2, il Crotone è uno dei club storici del Calcio calabrese potendo vantare, il capoluogo jonico, un collaudato radicamento sul proprio territorio con una tradizione pedatoria che si fa risalire agli Anni ’10 del secolo scorso.

Attualmente il sodalizio rossoblu milita nel raggruppamento meridionale di terza serie dopo aver vissuto i decenni più importanti, in termini di risultati, della propria storia, leggasi campionati cadetti e massima serie.

Il discorso fatto sopra per Benevento vale allo stesso modo per Crotone; inevitabile che il doppio balzo all’indietro dal massimo palcoscenico nazionale alla terza serie abbia significato una sensibile emorragia di pubblico (tranne rarissimi casi: fisiologica a qualsiasi latitudine).

In ogni modo, comunque, la piazza pitagorica può sempre contare su un corposo zoccolo duro che tiene alta la bandiera del sostegno a oltranza ed è pronto a infiammare l’intera tifoseria qualora l’occasione chiami.

Ho realizzato una grafica ispirandomi a uno dei simboli del club, lo squalo. Un lavoro a metà strada tra una bandierina e una figurina, declinato nei colori sociali posti su uno sfondo bianco, scostandomi in tal senso dai classici e abusati loghi che vanno per la maggiore, provando a inventare qualcosa di diverso.

Lanerossi Vicenza Ultras: Tra le piazze provinciali italiane – con 30 partecipazioni alla Serie A, 37 in B e la vittoria d’una Coppa Italia – Vicenza è senza dubbio una delle più importanti dell’intero panorama nazionale.

Oltre a una storia calcistica tra le più remote della Penisola, restano indimenticabili i campionati di massima serie dalla metà degli Anni ’50 alla fine dei ’70, legati in particolare al ricordo del compianto centravanti Paolo “Pablito” Rossi e al secondo posto dietro la Juventus nella stagione 1977-78.

Caratteristica peculiare e affascinante – e che, almeno a livello mainstream, rappresenta un’eccezione – della Vicenza calcistica è che, allo stesso modo di quello attuale, dal 1953 al 1989 il club biancorosso, acquistato dal Lanificio Rossi, si sia chiamato col nome con cui era conosciuta l’azienda, Lanerossi.

Le Industrie Rossi, sorte nei primi decenni dell’800 in provincia di Vicenza (in particolare a Schio), crebbero fino a diventare una società per azioni (Lanificio Rossi s.p.a.) quotata presso la borsa valori di Milano. Agli inizi del secolo scorso la Lanerossi divenne la maggior impresa laniera italiana, attestandosi quale punto di riferimento della nostra industria con esportazioni negli Stati Uniti e Nordamerica, in URSS, in Asia e Africa.

Altra caratteristica saliente dell’azienda berica – che ormai coinvolgeva, oltre al capoluogo, l’intera provincia – fu d’esser cresciuta talmente tanto nel periodo del cosiddetto boom economico da dar lavoro a circa 10.000 persone, contribuendo alla costruzione di quartieri operai e dando input e sostegno ad attività integrative e di dopolavoro.

Nel 1987 la Lanerossi fu acquistata dal Gruppo Marzotto – fabbrica, sempre del vicentino – che attualmente rappresenta il polo industriale tessile italiano più importante per numero di dipendenti, esportazioni e fatturato. Lo storico marchio Lanerossi continuò a esser usato per produrre accessori e tessuti d’arredo.

Tornando al football, dopo il fallimento del 2018 il club veneto – che dall’89 era tornato a chiamarsi Vicenza Calcio – è stato rilevato dall’imprenditore Renzo Rosso che, tramite conferimento del titolo a un altro club di sua proprietà, il Bassano, ha evitato che la gloriosa casacca finisse tra i dilettanti, riportando altresì in auge la vecchia denominazione e iscrivendo il nuovo Lanerossi al campionato di Serie C.

Resta da dire che l’intera piazza calcistica è molto legata al nome Lanerossi e anche gli ultras non hanno mai fatto mistero del loro amore per la storica nomenclatura che campeggia su striscioni, bandiere e materiale. La leggendaria “R” (che ricorda, per l’appunto, un filo di lana) è tornata a esser protagonista sulle maglie da gioco e nella loghistica del club, perdurando la fascinazione d’un simbolo capace di trascendere le epoche e divenuto iconico d’una squadra e una città.

Luca “Baffo” Gigli

Questa puntata di One Step Beyond è dedicata alla memoria di Max Scorrano di Casarano, amico e ultras.

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LE PUNTATE PRECEDENTI
One Step Beyond #1: Terni, Caserta, Samb, Lamezia, Milan, Parma, Lazio, Udine;
One Step Beyond #2: Palermo, Udine, Catania, Fiorentina, Pescara;
One Step Beyond #3: Verona, Roma, Milan, Inter;
One Step Beyond #4: Brescia, Napoli, Lazio, Palermo;
One Step Beyond #5: Livorno, Lazio, Nocera, Cavese;
One Step Beyond #6: Lazio, Savona, Cavese, Manfredonia;
One Step Beyond #7: Crotone, Pescara, Catania, Napoli.
One Step Beyond #8: Roma, Lazio, Palermo, Milan;
One Step Beyond #9: Spezia, Arezzo, Virtus Roma, Nocera, Cavese;
One Step Beyond #10: Lazio, Genoa, Napoli, Roma, Palermo.
One Step Beyond #11: Viterbo, Torino, Savona, Napoli;
One Step Beyond #12: Torino, Castel di Sangro, Livorno, Lazio;
One Step Beyond #13: Hertha BSC, Ancona, Napoli, Roma, Samp;
One Step Beyond #14: Inter, Alessandria, Samb, Roma.
One Step Beyond #15: Lecce, Bari, Cavese, Genoa;
One Step Beyond #16: Campobasso, Napoli, Lazio, Carpi;
One Step Beyond #17: Juve Stabia, Palermo, Perugia, Livorno, Cagliari;
One Step Beyond #18: Taranto, Avellino, Lucca, Cavese;
One Step Beyond #19: Cosenza, Catanzaro, Atalanta, Samp;
One Step Beyond #20: Salerno, Ideale Bari, Campobasso, Napoli;
One Step Beyond #21: Civitanova, Frosinone, Padova, Roma, Lazio;
One Step Beyond #22: Isernia, Padova, Genoa, Como;
One Step Beyond #23: Lazio, VeneziaMestre, Napoli, Gallipoli, Manfredonia;
One Step Beyond #24: Napoli, Vicenza, Milan, Inter, Fiorentina;
One Step Beyond #25: Isernia, Venezia Mestre, Inter, Manchester City;
One Step Beyond #26: Palermo, Paganese, Cavese, Novara, Nocerina, Newcastle;
One Step Beyond #27: Ideale Bari, Isernia, Matera, Manfredonia;
One Step Beyond #28: Lazio, Livorno, Ascoli, Pescara;
One Step Beyond #29: Verona, Lucchese, Napoli, Cavese, Lazio;
One Step Beyond #30: Crotone, Foggia, Genoa, Salernitana, Cagliari;
One Step Beyond #31: Fermana, Roma, Lazio, Terracina, Fiorentina;
One Step Beyond #32: Roma, Modena, Foggia, Campobasso, Inter;
One Step Beyond #33: Nocera, Cavese, Verona, Bari, Lazio;
One Step Beyond #34: Lodigiani, Benevento, Samb, Milan, Napoli;
One Step Beyond #35: Roma, Vicenza, Cosenza, Castel di Sangro, Cremonese;
One Step Beyond #36: Isernia, Lazio, Roma, Torino;
One Step Beyond #37: Cavese, Palermo, Catania, Lazio, Atalanta, Arezzo;
One Step Beyond #38: Verona, Piacenza, Genoa, Sampdoria, Campobasso, Nocerina, Vis Pesaro;
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One Step Beyond #51: Crotone, Trapani, Vicenza, Catania, Palermo, Inter;
One Step Beyond #52: Lazio, Roma, Alessandria, Cavese, Verona;
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One Step Beyond #57: Verona, Milan, Matera, Fiorentina, Siracusa, Isernia;
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One Step Beyond #59: Cavese, Pescara, Palermo, Arezzo, Campobasso;
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One Step Beyond #61: Genoa, Sampdoria, Crotone, Fiorentina, Cosenza;
One Step Beyond #62: Como, Ragusa, VeneziaMestre, Lucchese, Isernia, Varese;
One Step Beyond #63: Taranto, Terracina, Verona, Manfredonia, Roma, Matera;
One Step Beyond #64: Bari, Foggia, Spezia, Atalanta, Castel di Sangro, Perugia;
One Step Beyond #65: Sciacca, Isernia, Triestina, Brindisi, Campobasso, Akragas;
One Step Beyond #66: Cavese, Verona, Roma, Lazio, Treviso;
One Step Beyond #67: Nocera, Napoli, Genoa, Inter, Livorno, Torino;
One Step Beyond #68: Reggiana, Arezzo, Ascoli, Fiorentina, Roma, Lazio;
One Step Beyond #69: Salernitana, Cagliari, Frosinone, Verona, Catania;
One Step Beyond #70: Sulmona, Ancona, Palermo, Isernia, Napoli, Casertana;
One Step Beyond #71: Casarano, Isernia, Napoli, Potenza;
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One Step Beyond #73: Monza, Cavese, Lazio, Roma, Licata, Sulmona;
One Step Beyond #74: Roma, Manfredonia, Isernia, Lazio, Pescara, Benevento;
One Step Beyond #75: puntata speciale cover e immagini plasticate;
One Step Beyond #76: Napoli, Verona, Fiorentina, Sciacca, Cavese;
One Step Beyond #77: Lazio, Sciacca, Isernia, Verona, Milan, Chieti;
One Step Beyond #78: Roma, Isernia, Lazio, Triestina;
One Step Beyond #79: Udinese, Perugia, Lazio, Inter, Isernia;
One Step Beyond #80: Cavese, Catania, Roma, Terracina, Isernia, Lazio;
One Step Beyond #81: Manfredonia, Salernitana, Inter, Catanzaro, Lodigiani, Livorno;
One Step Beyond #82: Paganese, Alessandria, Sora, Sciacca, Verona;
One Step Beyond #83: Sampdoria, Empoli, Isernia, Catania, Fiorentina, Treviso;
One Step Beyond #84: Campobasso, Palermo, Napoli, Pescara, Matera, Giugliano;
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One Step Beyond #87: Verona, Catania, Isernia, Livorno, Vicenza;
One Step Beyond #88: Palermo, Modena, Milan, Roma, Napoli, Isernia;
One Step Beyond #89: Fiorentina, Torino, Lazio, Roma, Cavese;
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One Step Beyond #96: Roma, Matera, Messina, Napoli;
One Step Beyond #97: Lazio, Modena, Sulmona, Cavese, Isernia, Fiorentina;
One Step Beyond #98: Catanzaro, Juventus, Lazio, Pescara, Spezia;
One Step Beyond #99: Taranto, Savona, Manfredonia, Triestina, L’Aquila, Lodigiani;
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One Step Beyond #102: Latina, Torino, Udinese, VeneziaMestre, Piacenza, Sora;
One Step Beyond #103: Bari, Lecce, Avellino, Catania, Lazio;
One Step Beyond #104: Ideale Bari, Palermo, Roma, Verona, Giulianova, Isernia;
One Step Beyond #105: Cavese, Atalanta, Padova, Milan, Treviso, Foggia;