Torino F.C. 1906: Grafica ispirata al club granata che, in termini di attaccamento e “fede”, è uno dei più emblematici e aneddotici al mondo.

Riprendendo il simbolo del toro, identificativo di squadra e città, ho voluto completamente uscire dagli schemi classici e proporre qualcosa di totalmente diverso.

Come detto, il toro (che nel simbolo ufficiale è rampante) nel logo del Torino FC è mutuato dallo scudo araldico comunale. Risalendo alle origini del perché lo stemma della città sia l’animale munito di corna per antonomasia – in questo caso è anche il nome stesso della popolosa metropoli piemontese – è interessante scoprire come leggenda e realtà si mescolino.

Secondo una tradizione di stampo favolistico-leggendario pare che in un antico insediamento alla confluenza dei fiumi Po e Dora Riparia (l’attuale Tornio) vivesse una comunità perennemente minacciata da un drago (secondo altre tradizioni: un enorme serpente) che dimorava nei boschi, capace d’irretire col solo sguardo quanti si provassero ad affrontarlo. Finché gli abitanti di quelle zone, stanchi del tributo di sangue costretti a “pagare” ogni giorno, affidarono il compito di combattere la mortale fiera a un toro eccezionalmente grande e dall’insolito manto color rosso. Per l’occasione l’animale venne spedito in battaglia dopo aver ingurgitato del vino, cosa che lo mandò ulteriormente su di giri. In breve: il toro riuscì nel suo intento d’uccidere il drago, ma causa le profonde ferite riportate nello scontro, alfine anch’egli morì. Il popolo, finalmente libero dal “giogo” dello sputafuoco alato, per riconoscenza chiamò la propria città col nome del toro, inserendolo altresì come emblema all’interno del proprio simbolo. Non dimentichiamo inoltre che, in araldica, l’ungulato cornuto per eccellenza simboleggia animo indomito e fiero, caratteristiche che ben s’adattano alla squadra granata e al suo sanguigno popolo sportivo.

Questa la leggenda. La verità storica più accreditabile è invece legata – come per tanta parte delle città dell’italico suolo – all’Antica Roma, che aveva stabilito nell’agro dell’odierna Torino un presidio militare denominato Julia Taurinorum che in seguito, nel 28 a.C., divenne vera e propria colonia romana prendendo il nome di Augusta Taurinorum. Secondo svariate fonti il toponimo Taurinorum sarebbe da ricercarsi nella popolazione di origine celto-gallica che viveva nella zona alla confluenza dei due fiumi di cui è questione sopra, i Taurini.

Francavilla Calcio 1927: Espressione della città costiera di Francavilla al Mare, sita a sud di Pescara – cui è praticamente attaccata andando a costituire un unico insediamento urbano – il club giallorosso è una realtà di grosso spessore e tradizione per il Calcio abruzzese e comunque del panorama provinciale del Centro Italia.

Il Francavilla, fondato alla fine degli Anni ’20 e negli ultimi campionati tornato in Serie D fino alla recente mancata iscrizione, nei decenni scorsi ha calcato perlopiù palcoscenici regionali e serie dilettantistiche. Però il suo passato è molto luminoso, considerando il ristretto bacino d’utenza – la finitima Pescara, stabilmente in cadetteria quando non in Serie A, è un richiamo molto forte, capace d’accaparrarsi larghi consensi in tutta la zona – e la grandezza non esagerata della città adriatica (intorno ai 30.000 abitanti).

A cavallo tra la metà degli Anni ’70 e l’inizio degli ’80 il club giallorosso – con alla presidenza il compianto Emidio Luciani, personaggio che va a rimpinguar la folta schiera dei “presidentissimi” che fecero le fortune del football provinciale degli eighty, Costantino Rozzi docet – passò dalla Promozione alla C1 inanellando un’incredibile serie di vittorie. In totale, tra le vecchie e nobili C1 e C2, il Francavilla ha disputato ben 15 campionati consecutivi (alternando retrocessioni e promozioni). Un bel bottino per una città come detto non grandissima e che a lungo ha sfidato anche “grandi” del Calcio italiano, forti di pubblici ben più numerosi con dietro città decisamente più popolose.

Siffatta tradizione culminò, nel campionato 1983-84, nel terzo posto nel girone B di C1 (a pari merito con un’altra terribile provinciale di cui abbiamo già visto: il Casarano) e alle spalle di corazzate del calibro di Bari e Taranto. Posizione in classifica che, sfiorando la Serie B d’un solo misero punto, valse comunque l’accesso alla Coppa Italia più nobile che vide la piccola squadra abruzzese inserita in un raggruppamento in cui vi erano, tra le altre, SPAL, Bologna e Inter.

Proprio la sfida contro i nerazzurri meneghini può esser considerata il momento più alto del Calcio francavillese. A tal proposito: è ancora possibile reperire in rete aneddoti e suggestive immagini di quella gara, disputata nell’agosto dell’’84 a San Siro, in cui le casacche gialle e calzettoni rossi si mischiano con quelle classiche nerazzurre della Beneamata ai tempi del grande Rummenigge, appena arrivato dalla Germania che, citando Lino Banfi/Oronzo Canà, “aveva il marmo al posto dei bicipiti”. Forse fu proprio quella sua “prima” in Italia – il fuoriclasse tedesco era, a livello mediatico, come e più del CR7 odierno – che richiamò allo stadio circa 55.000 spettatori… una cifra di tutto rispetto, considerato che si stava sfidando una compagine di C1. Se una partita del genere si giocasse oggi, richiamerebbe poche migliaia di spettatori. Ma era un altro Calcio, d’un’epoca orami sorpassata. Eppure il ricordo di quella magica notte estiva vissuta nella Scala del Calcio è ancora vivido nelle menti e nei cuori di tutti gli sportivi francavillesi che ebbero la fortuna e l’onore di vivere quello straordinario evento.

Altro avvenimento rilevante della storia calcistica di Francavilla fu la conquista, nel 1984, della Coppa anglo-italiana (torneo che in quegli anni metteva difronte compagini del semiprofessionismo nostrano a omologhe della terra d’Albione) conquistata dopo aver superato i londinesi del Fisher Athletic FC in semifinale e piegando per 2-0 i corregionali del Teramo in finale secca sul manto casalingo del Valle Anzuca.

Per quanto riguarda il tifo, Francavilla, pur nel suo piccolo, ha sempre avuto discreti numeri – ovviamente con grossi exploit negli anni d’oro della Serie C – e un pubblico sempre competente e partecipe, forgiatosi negli Anni ’70 e ’80. Anche a livello Ultras la piazza giallorossa ha sempre detto la sua, sopperendo alle ristrette presenze date dalla non eccessiva grandezza della città (e le talvolta misere categorie) con una mentalità da tifoseria navigata. E in questo non si può non leggervi una forte influenza data, giocoforza, dalla più che vicinanza con Pescara ch’è una delle piazze Ultras per eccellenza.

Il tifo per il Francavilla ha vissuto al suo interno i profondi cambiamenti occorsi un po’ a tutto il mondo “curvaiolo” nostrano; così a vecchie immagini d’un tifo di matrice italiana fatto di lunghi striscioni e file di tamburi, oggi anche nel centro abruzzese va per la maggiore un supporto di stampo british/casual dietro piccoli e ben curati drappi all’insegna della filosofia del pochi ma buoni. Gruppi, quelli giallorossi, che comunque, tanto negli anni d’oro quanto oggi, si son sempre fatti rispettare, rendendo Francavilla al Mare una piazza “calda” e “tosta” della terra d’Abruzzo.

Venendo al disegno: ho voluto mettere da parte i tradizionali simboli calcistici e Ultras della squadra giallorossa, inventandomi ex novo una sorta di “bandierina” che vuol essere, al contempo, un tributo al club e al Calcio.

Isernia Football Club e Isernia 1928: Coppia di grafiche dedicate al tifo per l’Isernia.

Nella prima, a sovrastare la nomenclatura, è la figura del profilo d’un serpente. La serpa – com’è affettuosamente chiamata dai tifosi – l’universale simbolo del club calcistico è mutuata dallo stemma araldico comunale. Del perché e per come questo rettile sia uno dei simboli della città pentra abbiamo già ampiamente visto in una precedente puntata di questa rubrica grafica (One Step Beyond #65).

Il secondo disegno, invece, ha un tono più casual e d’approccio più modaiolo, con la figura d’un calciatore nel gesto supremo dell’esultanza post goal che, calcisticamente parlando, è paragonabile all’orgasmo sessuale, laddove il pallone che s’insacca in rete – a detta di qualche sociologo – può esser letto come l’atto della penetrazione. Per la serie: Sport People hardcore!

Qualcuno m’ha chiesto come mai, nei miei molteplici disegni, spesso i football player siano rappresentati con la sola faccia priva dei caratteristici tratti somatici e del perché siano biondi. Risposta semplice: non hanno faccia perché sono “eroi” senza tempo e son biondi perché simili a divinità elleniche. Un po’ la rappresentazione d’un’immagine che trascenda il frangente più materiale, volta a una figurazione “mitica” che esalti non il singolo calciatore ma bensì terminologie dei club, anni di fondazione, maglie e colori.

Giulianova Calcio: Del club abruzzese, dell’importante storia che l’ha visto navigare frequentemente in Serie C (sfiorando la B) contrapposta allo stallo attuale che lo vede relegato tra Quarta Serie e tornei regionali e della fascinazione prettamente “romantica” insita nel suo stadio, il Rubens Fadini, abbiamo già avuto modo di approfondire in One Step Beyond #41.

In questa nuova grafica dal formato triangolare che ricorda un gagliardetto, ho dato risalto al cavaliere medievale, Acquaviva d’Aragona, presente tanto nello stemma comunale quanto in quello calcistico, qui raffigurato in maniera insolita e, spero, non meno efficace. Il triangolino tricolore inferiore non ha valenza politica ma è un semplice espediente per donare maggior “luce” al disegno e al contempo sottolinea lo stretto legame tra il Giulianova Calcio (assieme ai suoi tifosi) e i campionati italiani di tutti i livelli.

Teramo Calcio 1913: Anche della realtà teramana – una delle più tradizionali della provincia calcistica italiana – abbiamo già avuto modo di vedere nella medesima puntata di cui è questione nel disegno precedente (One Step Beyond #41).

Rimanendo fedele al “diavolo” ch’è simbolo del club aprutino, ho voluto immaginare una grafica che richiamasse una sorta di “scudetto”, di quelli che amavamo appiccicare sugli album delle figurine da bambini. Tutto giocato sul contrasto tra bianco e rosso, comunque vuol avere una valenza più ampia e potrebbe tranquillamente essere anche un drappo, un due aste, una bandiera o un adesivo.

Cavese Calcio: Ennesima grafica dedicata alla Cavese e al suo immenso pubblico. Scostandomi totalmente dall’usanza Ultras metelliana che, per lo più, s’avvale sempre di simboli molto “seri” e tradizionali, stavolta ho calcato la mano sul frangente più ludico dell’immaginario calcistico, inventandomi una sorta di logo-mascotte, con questo simpatico aquilotto – comunque ben curato in ogni dettaglio – che, ali “conserte”, ci sorride da dietro una sorta di basamento-striscione recante all’interno il nome del club.

Quanto detto per il disegno del Giulianova poco più sopra, vale parimenti in questo caso: il tricolore ha pura funzione “decorativa” e non politica. Un disegno “leggero” e giocoso.

Luca “Baffo” Gigli.

LE PUNTATE PRECEDENTI
One Step Beyond #1: Terni, Caserta, Samb, Lamezia, Milan, Parma, Lazio, Udine;
One Step Beyond #2: Palermo, Udine, Catania, Fiorentina, Pescara;
One Step Beyond #3: Verona, Roma, Milan, Inter;
One Step Beyond #4: Brescia, Napoli, Lazio, Palermo;
One Step Beyond #5: Livorno, Lazio, Nocera, Cavese;
One Step Beyond #6: Lazio, Savona, Cavese, Manfredonia;
One Step Beyond #7: Crotone, Pescara, Catania, Napoli.
One Step Beyond #8: Roma, Lazio, Palermo, Milan;
One Step Beyond #9: Spezia, Arezzo, Virtus Roma, Nocera, Cavese;
One Step Beyond #10: Lazio, Genoa, Napoli, Roma, Palermo.
One Step Beyond #11: Viterbo, Torino, Savona, Napoli;
One Step Beyond #12: Torino, Castel di Sangro, Livorno, Lazio;
One Step Beyond #13: Hertha BSC, Ancona, Napoli, Roma, Samp;
One Step Beyond #14: Inter, Alessandria, Samb, Roma.
One Step Beyond #15: Lecce, Bari, Cavese, Genoa;
One Step Beyond #16: Campobasso, Napoli, Lazio, Carpi;
One Step Beyond #17: Juve Stabia, Palermo, Perugia, Livorno, Cagliari;
One Step Beyond #18: Taranto, Avellino, Lucca, Cavese;
One Step Beyond #19: Cosenza, Catanzaro, Atalanta, Samp;
One Step Beyond #20: Salerno, Ideale Bari, Campobasso, Napoli;
One Step Beyond #21: Civitanova, Frosinone, Padova, Roma, Lazio;
One Step Beyond #22: Isernia, Padova, Genoa, Como;
One Step Beyond #23: Lazio, VeneziaMestre, Napoli, Gallipoli, Manfredonia;
One Step Beyond #24: Napoli, Vicenza, Milan, Inter, Fiorentina;
One Step Beyond #25: Isernia, Venezia Mestre, Inter, Manchester City;
One Step Beyond #26: Palermo, Paganese, Cavese, Novara, Nocerina, Newcastle;
One Step Beyond #27: Ideale Bari, Isernia, Matera, Manfredonia;
One Step Beyond #28: Lazio, Livorno, Ascoli, Pescara;
One Step Beyond #29: Verona, Lucchese, Napoli, Cavese, Lazio;
One Step Beyond #30: Crotone, Foggia, Genoa, Salernitana, Cagliari;
One Step Beyond #31: Fermana, Roma, Lazio, Terracina, Fiorentina;
One Step Beyond #32: Roma, Modena, Foggia, Campobasso, Inter;
One Step Beyond #33: Nocera, Cavese, Verona, Bari, Lazio;
One Step Beyond #34: Lodigiani, Benevento, Samb, Milan, Napoli;
One Step Beyond #35: Roma, Vicenza, Cosenza, Castel di Sangro, Cremonese;
One Step Beyond #36: Isernia, Lazio, Roma, Torino;
One Step Beyond #37: Cavese, Palermo, Catania, Lazio, Atalanta, Arezzo;
One Step Beyond #38: Verona, Piacenza, Genoa, Sampdoria, Campobasso, Nocerina, Vis Pesaro;
One Step Beyond #39: Cesena, Verona, Aberdeen FC, Udinese, Pisa, L’Aquila;
One Step Beyond #40: Spezia, Livorno, Chieti, Lazio, Avellino, Inter;
One Step Beyond #41: Teramo, Giulianova, Monza, Roma, Potenza, Napoli;
One Step Beyond #42: Lazio, Taranto, Bologna, Terracina, Monopoli;
One Step Beyond #43: Bari, Roma, Ascoli, Reggina, Trani;
One Step Beyond #44: Arezzo, Milan, Manfredonia, Campobasso;
One Step Beyond #45: Latina, Casarano, Frosinone, Isernia, Spal;
One Step Beyond #46: Sciacca, Ideale Bari, Torre del Greco, Brescia, Inter;
One Step Beyond #47: Lecce, Messina, Cosenza, Casertana, Napoli, Genoa;
One Step Beyond #48: Taranto, Lazio, Bari, Isernia, Pescara, Roma;
One Step Beyond #49: Milan, Sciacca, Napoli, Triestina, Livorno, Lazio;
One Step Beyond #50: Napoli, Fiorentina, Pescara, Salernitana, Torino, VeneziaMestre;
One Step Beyond #51: Crotone, Trapani, Vicenza, Catania, Palermo, Inter;
One Step Beyond #52: Lazio, Roma, Alessandria, Cavese, Verona;
One Step Beyond #53: Salernitana, Lazio, Genoa, Spezia, Napoli, Empoli;
One Step Beyond #54: Atalanta, Roma, Taranto, Torino, Nocerina, Trani;
One Step Beyond #55: Andria, Paganese, Barletta, Avezzano, Catanzaro, Marsiglia;
One Step Beyond #56: Juve Stabia, Napoli, Avellino, Roma, Catania, Lazio;
One Step Beyond #57: Verona, Milan, Matera, Fiorentina, Siracusa, Isernia;
One Step Beyond #58: Ternana, Fiorentina, Pistoiese, Bari, Taranto;
One Step Beyond #59: Cavese, Pescara, Palermo, Arezzo, Campobasso;
One Step Beyond #60: Torino, Modena, Napoli, Atalanta. Brescia;
One Step Beyond #61: Genoa, Sampdoria, Crotone, Fiorentina, Cosenza;
One Step Beyond #62: Como, Ragusa, VeneziaMestre, Lucchese, Isernia, Varese;
One Step Beyond #63: Taranto, Terracina, Verona, Manfredonia, Roma, Matera;
One Step Beyond #64: Bari, Foggia, Spezia, Atalanta, Castel di Sangro, Perugia;
One Step Beyond #65: Sciacca, Isernia, Triestina, Brindisi, Campobasso, Akragas;
One Step Beyond #66: Cavese, Verona, Roma, Lazio, Treviso;
One Step Beyond #67: Nocera, Napoli, Genoa, Inter, Livorno, Torino;
One Step Beyond #68: Reggiana, Arezzo, Ascoli, Fiorentina, Roma, Lazio;
One Step Beyond #69: Salernitana, Cagliari, Frosinone, Verona, Catania;
One Step Beyond #70: Sulmona, Ancona, Palermo, Isernia, Napoli, Casertana;
One Step Beyond #71: Casarano, Isernia, Napoli, Potenza;