L’AZ Picerno, fondato nel 1973, è il club dell’omonomo centro lucano, paesino posto a pochi km da Potenza. Per oltre quarant’anni i rossoblù hanno navigato tra i campionati regionali, senza registrare successi degni di nota, almeno fino a quando Donato Curcio, da queste parti conosciuto come lo zio d’America, non ha deciso di prendere in mano le redini del Picerno. L’attuale proprietario dei rossoblù, pur risiedendo in America, ha in Basilicata le proprie radici che non sono state mai sradicate. L’imprenditore americano ha deciso così di tuffarsi nel calcio locale e attraverso ingenti investimenti ha permesso al Picerno di scalare classifiche e campionati, fino ad arrivare al professionismo. In serie C, inoltre, i lucani sono riusciti a ritagliarsi un importante ruolo, disputando anche i play off per accedere alla serie B, traguardo davvero importante per questo piccolo centro che conta poco più 5 mila abitanti e la cui migliore tradizione calcistica risale appena alla stagione 2014-2015, quando debuttò per la prima volta in serie D, raggiungendo la serie C appena quattro anni dopo.

La squadra è diventata inevitabilmente anche un “attrattore culturale” per la gente del posto, nonché valvola di sfogo per l’intera comunità picernese che nonostante le piccole dimensioni segue con passione le vicende calcistiche dei rossoblù. Nelle realtà di provincia, soprattutto in quelle povere di tradizione calcistica, la cultura ultras per attecchire ha bisogno di una molla, molla che quasi sempre coincide con la vittoria. Il movimento ultras picernese si è sviluppato, quindi, soprattutto grazie ai successi sportivi. Negli ultimi anni i rossoblù hanno fatto registrare progressi importanti nell’organizzazione del tifo, sia casalingo che quello fuori casa. La scalata del Picerno ha così di fatto “regalato” ai ragazzi del posto la possibilità di vivere la passione per il calcio in maniera diversa rispetto a quanto normalmente farebbe un tifoso “normale”, ma soprattutto è diventato un’alternativa credibile al tifo per le “strisciate”. Oggi, a distanza di quasi dieci anni dalla prima storica promozione in serie D, in città si è consolidata così una nuova realtà ultras.

Per questo primo match ufficiale, sono presenti oltre 800 spettatori, con quasi 200 tifosi giunta dalla Puglia. Le presenze registrate per questo primo turno di coppa Italia sono ottime se parametrate non solo all’importanza dell’evento ma soprattutto al bacino d’utenza. Gli Ultras Picerno, posizionati nella parte laterale della tribuna di casa, offrono per tutti i novanta minuti un ottimo tifo, esibendosi spesso in manate ben riuscite. I loro bandieroni sono sempre tenuti in alto e in forma compatta spingono la squadra alla vittoria che però non arriva. Calano nella ripresa, ma nel complesso la loro prova è più che convincente.

Da Altamura giungono, come detto, quasi duecento supporter biancorossi, di cui una quarantina vengono collocati nella tribuna coperta adiacente al settore ospiti. Il tifo organizzato murgiano si posiziona alle spalle della porta e parte subito con il proprio supporto costante e compatto per tutto l’arco della gara, proponendo più volte sciarpate e manate, il tutto accompagnato dallo sventolio costante di bandierine.

A pochi secondi dal triplice fischio finale, l’Altamura pareggia mandando in estasi i suoi tifosi che, soprattutto nel corso dei tempi regolamentari, offrono una prova di carattere. La vittoria finale li ripaga dei km e sforzi fatti.

Testo di Michele D’Urso
Foto di Pier Paolo Sacco