Ancora una partita tra le mura amiche per la Pielle ed ancora un sold out che ormai non fa più notizia. La mancata promozione della scorsa stagione non ha abbattuto il popolo piellino che ha saputo reagire alla delusione ripartendo da dove era rimasto e continuando ad occupare il palazzetto in maniera assidua.
Bei numeri in casa Livorno ed ambiente che non può che essere caldo, la Curva Sud si presenta come al solito colorata e desiderosa di sostenere la squadra. Serata che vede un buon tifo, i soliti bandieroni ad impreziosire il settore e coordinamento garantito grazie ai megafoni che stazionano in balaustra: quando viene chiamato a raccolta tutto il popolo biancazzurro, la risposta è immediata ed i decibel si alzano in maniera esponenziale.
La massima espressione del tifo casalingo viene vissuta nell’ultimo quarto: la squadra sul parquet allunga sull’avversario diretto e vede la vittoria, il pubblico non manca di alzarsi in piedi e da tutti i settori proviene un incitamento assordante. Bel clima, molto spontaneismo che reputo anche positivo, tanta passione. Si percepisce quanto il pubblico tenga alla quadra ed alla vittoria, quanto feeling ci sia tra spettatore e giocatore: evidentemente la vicinanza tra spalti e campo rende il contatto possibile e abitudinario.
Da menzionare lo striscione esposto dai “Non omologati” che invocano le trasferte liberi, del resto così come nel calcio, anche nel basket le tanaglie della repressione non tardano ad abbattersi sul tifoso. In questo caso ai tifosi livornesi è stata vietata la trasferta a Lucca contro Montecatini, la rivalità e le possibili problematiche di ordine pubblico hanno fatto propendere per questa soluzione che vuole troncare il problema sul nascere. Decisioni ormai viste e riviste, in certi casi pure cervellotiche, come quando il CASMS mise sotto la lente di ingrandimento la sfida tra Parma e Sampdoria le cui tifoserie sono accomunate da un profondo gemellaggio.
Da Fabriano giungono in Toscana un buon numero di tifosi, il gruppo ultras sistema striscioni e tamburi impreziosendo la serata con un tifo abbastanza continuo, i numeri non sono dalla loro parte e farsi sentire in un palazzetto del genere è impresa ardua. Gli strumenti del tifo li hanno tutti, bandiere, sciarpe, tamburo, megafono, alla fine non manca proprio nulla. Sicuramente non si può dire che siano mancato impegno e costanza. La sconfitta non intacca la prestazione ed al termine dell’incontro non mancano i saluti di rito con i propri giocatori.
Valerio Poli