Sabato pomeriggio, giornata soleggiata e calda, in aperta controtendenza con questo scorcio di settembre che invece ha visto come protagoniste le nuvole e qualche locale pioggia. La partita, soprattutto dopo i fatti di Empoli, è di quelle da bollino rosso: le due tifoserie sono divise da una sentita rivalità e per questo pomeriggio le forze dell’ordine sono schierate con numeri importanti per cercare di scoraggiare eventuali atti bellicosi.

Da Brescia giungono gli ultras della Curva Nord più un discreto numero di tifosi ma non possono effettuare la trasferta quelle persone senza la Tessera del Tifoso, perciò i Brescia 1911 non possono metter piede dentro l’Arena Garibaldi. Il fatto viene rimarcato dagli ultras locali che espongono un lungo striscione sulla questione che accompagna i soliti cori di sfottò che si scambiano le due tifoserie.

Della Tessera del Tifoso ne hanno parlato un po’ tutti, chi anche a sproposito, chi ha avvallato il progetto beatificandone l’introduzione per spostare l’attenzione mediatica, chi è sceso subito sul sentiero di guerra e chi l’ha accettata considerandola un male minore rispetto ad altri. Al netto di tutte le idee e le prese di posizioni più o meno condivisibili, la Tessera ha avuto il potere di dividere ulteriormente le tifoserie italiane: in un mondo ultras già in perenne lotta intestina, l’introduzione di questa diavoleria ha fatto sì che rapporti di stima ed amicizia pluridecennali fossero rotti irrimediabilmente e di conseguenza ha inasprito quei rapporti che già tendevano alla reciproca antipatia. Oltre al danno delle trasferte vietate, la Tessera ha di fatto destabilizzato un universo in continua evoluzione e quest’ultimo aspetto probabilmente è il danno maggiore che ha prodotto.

Da Brescia giungono un gran bel numero di tifosi, dicevamo, che restano i primi cinque minuti in silenzio esponendo solamente uno striscione che viene attaccato alla vetrata, poi aprono le danze con una serie di bandieroni che vanno a colorare il settore. L’inizio è subito folgorante con la classica sciarpata ben eseguita e con i primi cori che echeggiano nello stadio.

Il pomeriggio si scalda subito, le due tifoserie non perdono tempo nell’offendersi vicendevolmente e come da tradizione i cori offensivi vengono seguiti da un gran bel numero di persone, con la conseguenza immediata che se non sono proprio boati, vengono comunque nitidamente sentiti dalla controparte.

Curva di casa che anche in questo pomeriggio spinge la squadra alla vittoria, bandiere e bandieroni sono sempre al vento, qualche fumogeno viene acceso soprattutto durante i secondi quarantacinque minuti ed infine c’è tanta voce ed una buona partecipazione del pubblico, visto che anche la gradinata non si fa pregare per offrire il proprio apporto.

Pisa in campo che riesce a strappare la vittoria e tre punti che la issano ai vertici della classifica, scontata la festa al triplice fischio finale da parte della tifoseria, il campionato è ancora lungo ma come si dice in questi casi, vincere aiuta a vincere. Ed è un mantra sul quale si può essere anche d’accordo.

Valerio Poli