Bella sfida tra due tifoserie navigate che in serie B ci stanno fin troppo bene e devono continuare a starci visto il blasone che le contraddistingue. Un tempo esisteva un solido gemellaggio, in tempo di tessere, autorizzazioni ed amenità varie c’è stato un allontanamento che è sfociato nella rottura definitiva del rapporto, malgrado esista comunque un certo reciproco rispetto visto che alcune amicizie, almeno quelle personali, difficilmente si possono interrompere se non a fronte di episodi particolarmente gravi. Il tempo passa, le generazioni cambiano e di quel rapporto oggi è rimasto poco o niente a livello collettivo.

Oggi parlare di rapporti tra tifoserie è oggettivamente terreno spinoso, negli anni ’80-’90 sembrava tutto più chiaro e lineare, i rapporti di amicizia erano noti a tutti ed andavano tanto di moda quei blocchi dove veniva suffragata quella che viene chiamata la “Legge del beduino”. Tanto per dare conferma di questa tesi, l’alleanza Verona-Lazio-Inter era arcinota o tanto per rimanere in ambito tosco-emiliano, la triade Reggio-Ferrara-Carrara era altrettanto solida ed affiatata. Di tutto ciò cos’è rimasto? Nulla, anzi, il gemellaggio tra gli ultras spallini ed i reggiani si è trasformato rapidamente in rivalità, tra le altre cose anche piuttosto accesa. Talvolta sempre inconcepibile passare dal viaggiare a braccetto a guardarsi in cagnesco, ma come dicono alcuni, probabilmente il sentimento dell’odio è quello più puro e sincero.

Terreno minato anche quello che riguarda la terminologia, oggi si spacca il capello in quattro e si fanno le pulci a qualsiasi tipo di rapporto anche da un punto di vista puramente lessicale; il termine “gemellaggio” sembra quasi sia stato chiuso in un cassetto, ormai appannaggio solo di chi ha i capelli bianchi; va molto più di moda la parola “amicizia”, anche se (ed è un quesito puramente retorico) mi domando la sostanziale differenza che ci può essere tra le due tipologie di rapporto se non una certa ritrosia ad impegnarsi. Per terminare grossolanamente la questione, c’è da prendere in considerazione che all’interno della stessa curva un gruppo può gemellato con una tifoseria e magari il gruppo accanto ha un altro tipo di rapporto. Insomma, un bel labirinto dove ci si esce con somma difficoltà, l’errore è dietro l’angolo ancor più se si considera che il tutto è molto variabile a seconda del momento storico. Tanto per confermare questa tesi, i marsigliesi che portano avanti un rapporto storico con i doriani (Commando) mentre una parte di essi (South Winners) si sono legati ai genoani, sono il classico esempio di come i rapporti più burrascosi nascono all’interno della propria stessa famiglia.

Tornando all’attualità, tanti gli ospiti che arrivano a Pisa con mezzi propri, la distanza non è siderale, la piazza è tranquilla in virtù dei citati retaggi del passato e ci si può muovere con sufficiente libertà. Eppure non manca la solita scorta piuttosto massiccia da parte delle forze dell’ordine ai bus, pure eccessiva visto il contesto, ma evidentemente il protocollo cambia di poco da partita a partita, perciò sirene, lampeggianti e personale a terra vigilano anche su quello che obiettivamente non può accadere.

Dentro il settore ospite i reggiani sono tanti, numericamente fanno la loro figura, in bella mostra gli striscioni di Teste Quadre e Gruppo Vandelli in versione trasferta, un duo che ho avuto il piacere di vedere e rivedere nel passato remoto ed anche nel recente passato, constatando quell’unione di intenti salvifica, al di là delle differenti vedute in alcuni frangenti. Anche in questa occasione i reggiani non tradiscono, magari nella prima frazione potevano offrire qualcosa in più dal punto di vista dell’incitamento alla squadra, spesso il tifo poggia sul nucleo centrale senza adeguato aiuto da parte di quelle persone che si sistemano ai margini del gruppo, mentre nella seconda frazione, malgrado il risultato sul terreno di gioco non sorrida ai granata, viene creata quell’amalgama che porta ad un tifo più corale.

Parlando dei locali, Curva Nord che tra le mura amiche rappresenta una sicurezza, ormai il sostegno ed il colore viaggiano su binari ben noti ed ampiamente oliati: in casa nerazzurra c’è entusiasmo ed euforia e con questi ingredienti diventa dura non offrire un valido aiuto canoro alla squadra. Ed infatti il tifo è un rullo compressore, solamente verso il finale di partita si nota una leggera flessione, con il terreno verde che catalizza l’attenzione in quanto la Reggiana è alla disperata ricerca del pareggio e si tuffa letteralmente nella metà campo avversaria. Finale di incontro thrilling ma al triplice fischio del direttore di gara è il pubblico di casa a fare festa.

Valerio Poli