Per la nona giornata della Serie C girone C, al Viviani di Potenza si incontrano i rossoblù padroni di casa ed il Foggia. Partita che termina 1-1 offrendo sicuramente molte più emozioni sugli spalti rispetto a quelle fornite dai ventidue calciatori in campo. Eppure questa gara resterà scritta nella storia del movimento ultras per ben altri e funesti motivi: dopo il triplice fischio finale, infatti, facendo rientro verso casa, un’incidente stradale sulla Statale ha stroncato le giovanissime vite di tre tifosi del Foggia di 13, 17 e 21 anni. Samuele, Michele e Gaetano. Il calcio, il tifo, la trasferta, la partenza con gli amici, il tripudio di colori, di canti, in definitiva di gioia e di vita che, in un attimo, si trasforma nel nero del lutto. Un dolore che atterrisce, una paura che lascia sgomenti e in cui tutti quelli che hanno solcato strade e spalti, inevitabilmente si identificano.

È successo altre volte che qualcuno non facesse ritorno da una trasferta e che la stessa divenisse metafora del più lungo viaggio verso un’altra vita. Questa volta però è diverso, questa volta è il dato della giovanissima età a colpire al cuore tutto il movimento: come se in quei pochissimi anni di vita recisa, ci si guardasse tutti allo specchio, vedendo scorrere in rassegna tutte le partite che abbiamo vissuto da quella prima giovinezza a oggi, tutti i viaggi con gli amici, i cori goliardici e di rabbia, le vittorie esaltanti e le sconfitte brucianti, l’aggregazione, la solidarietà ben oltre un semplice panino smezzato o l’ultima sigaretta del pacchetto divisa in due.

Questa tragedia toglie il fiato perché porta via non solo tre giovani vite ma tutti i valori di cui questa sottocultura giovanile si porta ancora dietro e che sono stati loro negati. C’è del marcio nel mondo ultras ma c’è anche tanta, tanta bellezza e fa male quando qualcuno o qualcosa finisce per eclissare tanta bellezza vissuta o ancor più prossima ad esser vissuta.

Oltre all’augurio di pronta guarigione per Samuele e Matteo, che da quell’incidente si ritrovano ancora in rianimazione, il pensiero più forte è per Samuele, Michele e Gaetano: ogni coro per i rossoneri che si alzerà al cielo sarà un coro anche per loro; ogni eco che rimbomberà dabbasso fra le mura dello stadio dove il Foggia giocherà, sarà la loro voce che si unirà ancora ai loro fratelli e amici di stadio.

Pier Paolo Sacco