Dopo la salvezza conquistata nella passata stagione solo nel playout contro il Monterosi, il Potenza comincia il suo settimo campionato consecutivo in Serie C con un organico completamento rinnovato, dal parco calciatori al direttore sportivo, con la speranza di non commettere gli errori del passato dovuti soprattutto all’inesperienza della nuova proprietà allora appena insediatasi.
Nel corso dell’estate la città ha risposto presente, sottoscrivendo quasi 1.500 abbonamenti. Questi dati non sorprendono certo, considerato l’attaccamento che la piazza lucana ha sempre mostrato verso i colori rossoblù. La Curva Ovest, inoltre, ha deciso di salutare l’esordio in campionato tra le mura amiche con una coreografia a tutto settore.
In occasione della prima partita al Viviani contro la Turris, l’impianto potentino presenta dunque un colpo d’occhio eccezionale: oltre 3.500 spettatori, di cui quasi duecento ospiti, gremiscono gli spalti. Come anticipato, la Curva Ovest accoglie l’ingresso delle squadre sventolando tante bandierine con i colori del Potenza, che vengono sovrastate da uno striscione con una frase di impatto: “Prima ancor della vittoria, è l’ardore che porta alla gloria”. I potentini tifano in modo incessante per tutta la gara, proponendo bellissime sbandierate ed effettuando tanti battimani. In attesa del loro debutto contro il Foggia nel posticipo del lunedì, al fianco degli ultras rossoblù sono quest’oggi presenti i gemellati di Altamura, che mettono in bella mostra la pezza Irr 93.
Gli ultras corallini invece si presentano in questa loro prima trasferta stagionale in numero sicuramente positivo considerato anche il periodo di crisi attraversato dalla società campana. La grande novità che attira subito la mia attenzione è il ritorno all’unità dei vari gruppi del tifo organizzato biancorosso. Permane una certa distinzione di fondo fra le due anime principali degli ultras ospiti, ma è davvero positiva la loro prestazione, in cui per tutti i novanta minuti non fanno mai mancare il sostegno alla loro squadra del cuore.
Purtroppo per questi ultimi, la partita in campo termina con un classico 2-0 all’inglese in favore della compagine lucana. Cosa che ovviamente non inficia minimamente sulle scene viste a fine gara, quando le due tifoserie si sono incontrate fuori lo stadio per rinsaldare il gemellaggio tra litri di birra e immancabili chiacchiere sul mondo ultras locale o globale. C’è un importante sottostrato di socialità e valori positivi nelle curve, ma come le cronache (anche di questi giorni) insegnano, sembra che interessi solo indagarne i lati morbosi. Raccontare solo una parte del tutto, alla fine è come raccontare una menzogna.
Pier Paolo Sacco