Durante le mie numerose visite in Austria, ho avuto modo di cognoscere diversi club tutti con una storia mutevole di successi ma anche retrocessioni o fallimenti a far da comune denominatore (Austria Salzburg, Linzer ASK, Wacker Innsbruck). Il Grazer Athletiksport-Klub brevemente noto come GAK 1902 è probabilmente il club di maggior successo di questa illustre cerchia negli ultimi anni, dopo essere riuscito a tornare nella massima serie nel giro di undici anni: un successo che molte altre compagini di recente rifondazione in vari paesi europei non sono ancora riuscite a raggiungere. Tuttavia, l’inizio in Bundesliga austriaca non si è rivelato facile per loro, così la partita di coppa contro un’ambiziosa squadra di terza divisione è arrivata al momento giusto per rilanciare le proprie velleità.

Interessanti per me sono le conversazioni con i tifosi di tali club, quando si tratta di termini come successo e tradizione. Naturalmente, ogni tifoso vorrebbe avere successo per il proprio club, festeggiare titoli e coppe con la sua squadra del cuore o sperimentare la promozione in un campionato che sia il più alto possibile. Ma questi successi, allo stato attuale, sono sempre più spesso associati all’obbligo di giocare, come tifoso attivo, all’interno di in un sistema sempre più repressivo e corrotto. I tifosi dei club più piccoli potrebbero non provare mai questa sensazione di gloria calcistica, ma godranno la maggiore libertà di essere parte integrante della vita del proprio club e più in generale, persino percepiti come importanti protagonisti del sistema calcio tutto. La parte più difficile è per coloro che hanno già potuto (o dovuto) sperimentare entrambi i ruoli: quando hai goduto per anni di relativa libertà negli stadi delle leghe inferiori, può essere piuttosto difficile abituarsi di nuovo alla dura realtà del calcio professionistico.

Alcuni tifosi del GAK hanno potuto (ri)provare esattamente quelle stesse piacevoli sensazioni di un altro tempo o di un altro calcio quando, a cavallo fra i due mondi e pur restando saldamente in Bundesliga, sono arrivati oggi a render visita a questa piccola compagine di provincia. L’SVG Reichenau, un club distrettuale di Innsbruck, si è fatto strada fino a divenire la terza potenza del capoluogo tirolese negli ultimi anni. Tra il Wacker Innsbruck, che è il più popolare tra i tifosi ma attualmente gioca solo in quarta divisione, e il WSG Tirol che gioca in Bundesliga ma mobilita solo pochi spettatori (in senso stretto non è nemmeno un club di Innsbruck, ma attualmente gioca allo stadio Tivoli), il Reichenau è riuscito a formare una solida base sportiva nella terza divisione con ambizioni per la vetta. Per due, tre anni ha giocato per i primi posti nella Regionalliga West e nel primo turno della coppa di quest’anno è riuscito (anche se per un soffio) a regolare l’SV Austria Salzburg direttamente a domicilio.

Così si è arrivati a questa nuova gara di coppa contro la più blasonata squadra della massima serie austriaca nel piccolo stadio nel quartiere di Reichenau, dove è stata persino costruita una piccola tribuna in tubolari d’acciaio appositamente per i tifosi del GAK.

Purtroppo in Austria, che in realtà è piuttosto rilassata, di tanto in tanto ci sono anche esempi di follia autoritaria: a seguito delle lamentele dei residenti, i riflettori dello stadio non possono attualmente essere utilizzati, per cui il calcio d’inizio è stato necessariamente fissato alle 17.30 di un giorno feriale. Con un viaggio di quasi sei ore da Graz, queste non sono esattamente le condizioni ideali, ma quando le squadre fanno il loro ingresso in campo, circa 100 tifosi e ultras del GAK popolano il settore, presentando anche i loro striscioni da trasferta e qualche bandiera che sventola. Non ci sono, invece, gruppi attivi o tifosi della squadra di casa.

La partita si decide effettivamente dopo pochi minuti, alla fine la squadra della Regionalliga (seppur gravata dagli infortuni) viene riportata alla realtà con un brutale 0 a 9, mentre il GAK d’altra parte ha potuto riscaldarsi in vista dei prossimi impegni in Bundesliga. I tifosi del GAK non possono che esserne contenti, dopo aver cantato per tutta la partita, tenuto le bandiere sempre in alto e vissuto u pomeriggio caldo per quel che riguarda le temperature estive, ma molto rilassato, in uno stadio dove forze dell’ordine e steward sono stati molto discreti. Dopo che la squadra ha ringraziato i propri tifosi, gli stessi hanno ripreso rapidamente la lunga via verso casa.

Più tardi la cronaca ha riportato di alcuni tifosi del Wacker che hanno cercato invano di intercettare i loro rivali di lunga data dopo che hanno lasciato lo stadio. Non ho notato nulla nemmeno io mentre a mia volta riprendevo il mio più breve viaggio di circa due ore verso casa, accompagnato dai violenti lampi di un temporale in avvicinamento. Eppure è stata ugualmente una giornata molto interessante.

Jürgen De Meester