“Che domenica bestiale la domenica con te…” cantava così Fabio Concato nel lontano 1982 e si potrebbero parafrasare così le nostre domeniche, anche se oggi la mia partita resta nel Lazio e devo macinare pochi chilometri per raggiungere lo stadio “Lionello Gavini” di Rocca di Papa. Scendo nelle categorie minori, fino in Promozione, ma so già che in Rocca di Papa-Vjs Velletri vedrò all’opera due tifoserie ed un nuovo stadio ma se i velletrani li ho già visti all’opera diverse volte nel corso della scorsa stagione, quelli di Rocca di Papa sono una new entry nel lotto di tifoserie da mettere nel bagagliaio della memoria del movimento ultras.
Come consuetudine delle categorie regionali laziali, il calcio d’inizio è fissato alle undici di mattina, ma non essendoci troppa distanza, posso partire alla volta del centro dei castelli romani con relativa calma. Per arrivare si sale fino ai 700 metri d’altitudine dove il paese, come per magia, appare adagiato su di un colle baciato dal sole. Arrivo in zona stadio, interessato da vari lavori di ampliamento di altre strutture polisportive in loco e dopo una breve ma interessante chiacchierata con un dirigente locale, in men che non si dica sono sul rettangolo verde ad ammirare l’unica tribuna presente, lunga e capiente ma totalmente scoperta.
Gli striscioni ed alcuni spettatori sono già presenti sugli spalti, con i primi davvero ben curati e particolari ma a dieci minuti dall’inizio della sfida, un potente petardo fatto scoppiare fuori lo stadio avvisa l’imminente arrivo della tifoseria ospite che accende inoltre un fumogeno rosso. Una volta entrati, i velletrani prendono posto nella balconata alta subito dopo l’entrata della tribuna. I drappi esposti sono quelli del gruppo principale della BANDA VOLSCA, in mezzo ai quali vedo quello storico dei VIKING 88 ULTRÀ VELLETRI evidentemente portato dalle vecchie generazioni, cui nel corso della prima frazione viene dedicato il coro: “Onoriamo la vecchia guardia”.
Con l’entrata delle squadre in campo comincia anche la sfida del tifo, totalmente diversa nell’impostazione e nell’attitudine delle due tifoserie sugli spalti. Nel primo tempo i ragazzi di Rocca di Papa sembra si prestino al confronto canoro con gli ospiti ma è un fuoco di paglia perché i cori, come lo sventolio della bandiera, sono sporadici e vivono di momenti, con tante pause a dominare la scena seppur a parziale scusante, c’è il vantaggio della squadra ospite dopo appena una decina di minuti. Nella seconda frazione gli ultras gialloblù sembrano essere più continui con qualche bel battimano ad accompagnare i cori, anche se le pause vanno ancora per la maggiore. Dopo il raddoppio ospite siglato a tredici minuti dalla fine, escono definitivamente di scena e resta solo l’esultanza del gol della bandiera a due minuti dalla fine.
Passando agli ospiti, i velletrani visti quest’oggi sembrano avere davvero una marcia in più ed iniziano subito a farsi sentire con cori prolungati e massicci battimani, recepiti dalla squadra che mette subito in chiaro le cose passando in vantaggio dopo appena dieci minuti con Schiavon. Battimani continui e colore garantito da un bandierone bianco-rosso-nero e da una bandiera recante la scritta “Seguito Ribelle”.
Nella seconda parte di gara gli ospiti continuano ad incitare i loro undici in campo seguendo la stessa linea del primo tempo: cori continui, battimani a non finire e bandiere sempre al vento, inoltre dopo una ventina di minuti accendono una torcia che sembra spingere i ragazzi a tifare con ancora più convinzione. Poi ci pensa Carlino, a tredici minuti dalla fine con un destro a giro, a chiudere definitivamente i giochi. Ma se è vero come si dice che la palla è rotonda, la Vjs Velletri nei minuti finali subisce prima due espulsioni e poi a due minuti dalla fine, il goal di Troisi con cui i padroni di casa accorciano le distanze. Provvidenziale arriva il triplice fischio finale a salvare gli ospiti dal forcing del Rocca di Papa, così la Vjs Velletri espugna il Gavini conquistando tre punti preziosi che festeggia con i propri tifosi prima di rientrare negli spogliatoi.
Applausi anche per i giocatori di casa nonostante la sconfitta. Si chiude così questa giornata piena di spunti e chissà che questi campionati, cosiddetti minori, non riservino altre belle sorprese facendoci scoprire nuove tifoserie o confermando quelle più storiche e datate nelle giornate a venire.
Testo e foto di Marco Gasparri