È di nuovo domenica e il settore ospiti del “Riano Athletic Center” si colora, questa volta, di rosso e di blu. Giungono in buon numero dalla Valle del Chienti i tifosi della Civitanovese, ancora in attesa che i ragazzi di mister Alfonsi regalino loro la gioia dei primi tre punti in questa Serie D sognata da tempo: i marchigiani, infatti, hanno dovuto fare i conti con due fallimenti ravvicinati che, come normale che sia, hanno raffreddato gli umori a Civitanova, cittadina abituata a confrontarsi, nella maggior parte dei casi, con tifoserie più calde e più numerose.

Come spesso accade nel calcio italiano di bassa categoria (e non), anche la Civitanovese non è riuscita a trovare una società solida tale da affermarsi nell’ultima serie dilettantistica o, addirittura, da ambire a palcoscenici più grandi. Dopo sette anni di purgatorio in Eccellenza, in Promozione e addirittura in prima categoria, la “Citanò” riassapora con entusiasmo la Serie D senza però trovare riscontro (almeno concretamente) dai giocatori. La squadra viene battuta di misura, sebbene con un’ottima prestazione, da un Roma City privo di sostegno organizzato.

Gli ospiti, al contrario, possono fare affidamento sui propri tifosi e sui propri ultras che, entrati a partita in corso, tingono la tribuna a loro dedicata con stendardi, bandierine, un bandierone e le pezze dei due gruppi in trasferta quest’oggi a Riano.

I decibel rimangono alti per tutta la partita, anche quando, rimasti in dieci, vanno sotto. A prescindere dal risultato avverso, gli undici in campo si battono e onorano i chilometri macinati dai propri sostenitori che, nel verosimilmente unico giorno della settimana non lavorativo, hanno lasciato tutto per seguire il cuore. Prima o poi i punti verrano, almeno si spera, perché di sicuro questa tifoseria li merita. Di sicuro non merita di retrocedere e ricominciare, ancora una volta, tutto daccapo.

Testo e foto di Simone Coltellese