Salernitana-Bari non è e non sarà mai una partita come le altre. Da oltre quarant’anni, due città, due popoli e due tifoserie si tramandano un’amicizia che va ben oltre i classici novanta minuti. Eventi, giornate indimenticabili, passeggiate fianco a fianco nelle città, come oggi, 10 novembre, nella bellissima Salerno.

Non sarà un caso che oggi splenda il sole, anche se tutto faceva pensare alla più classica domenica di novembre. Un lungo serpentone di baresi si dirige verso la Campania per onorare ancora una volta questa amicizia storica, che riceverà il benvenuto nei pressi dell’Arechi con un’accoglienza da pelle d’oca. Migliaia di persone, partecipi o semplicemente incuriosite da ciò che stava accadendo in un piazzale vicino al mare, che luccicava come gli occhi di tanti bambini ma anche adulti presenti.

Le cronache raccontano che, nel settembre del 1983, allo stadio Della Vittoria si affrontarono le due compagini in un match decisivo ma non in termini sportivi. I Granata South Force, lo storico gruppo salernitano, avviò i contatti per trasformare un rapporto di rispetto in un vero e proprio gemellaggio. Dopo settimane di approcci telefonici, gli ultras di Salerno partirono con largo anticipo per il capoluogo pugliese, poiché l’appuntamento era fissato fuori dallo stadio. L’accoglienza dei baresi fu straordinaria, tanto che permisero al pubblico granata di occupare la balconata in Curva Nord, spalla a spalla con i padroni di casa. Fu l’inizio di una storia che forse nessuno poteva immaginare, e che nel 2024 è ancora viva, forte più che mai, tanto da unire in questo legame indissolubile non solo gli ultras ma le due città intere.

Nel match di ritorno del 1984 fu inscenata addirittura una coreografia congiunta, con tanto di striscione degli UCN e il loro storico simbolo del teschio.

Tornando a oggi, dopo il rituale benvenuto, tutti i presenti si spostano in centro per mangiare, bere e chiacchierare in attesa del fischio d’inizio, fissato per le 17:15. Sembrava quasi che la partita stesse passando nel dimenticatoio, tanto era piacevole perdersi in giro o in un abbraccio con amici che non si riesce a vedere tutti i giorni. Giusto però, ad un certo punto, subire il richiamo del più grande e attrattivo contesto della partita, che alla fine non è che un ulteriore pretesto per chiudere il cerchio su una giornata splendida da tutti i punti di vista.

A pochi minuti dal fischio d’inizio, l’Arechi si presenta come sempre come un muro umano, in tutti i settori. Curva Sud stracolma e un grandissimo tifo per i salernitani, nonostante la squadra perda e anche male. Tanti cori per i baresi e tanti striscioni, tra i quali spicca uno per Francesco dei Bulldog, venuto a mancare qualche mese fa.

Il settore barese è altrettanto carico e offre novanta minuti di puro spettacolo. A inizio secondo tempo, sfoggiano persino una riuscita coreografia con cartoncini, sempre dedicata al gemellaggio, accompagnata da tantissimi fumogeni.

Finisce così una giornata che nessuno vorrebbe finisse mai. Una giornata davvero unica e carica di valori.

Testo e foto di C.O.