Indeciso su quale partita seguire, in questa ultima domenica settembrina, decido infine di recarmi a Salerno dove il Catanzaro rende visita ai granata padroni di casa. Finisco per preferire la seconda città campana per numero di abitanti, sia per la nota fama dei padroni di casa ma soprattutto convinto dal numero di tifosi calabresi previsti allo stadio “Arechi”. Scontro ad alto tasso ultras, dunque, in questa settima giornata della serie B: 2.226 sono i tagliandi strappati ai tifosi giallorossi in un contesto complessivo di quasi quindicimila spettatori.

Salerno mi accoglie con un sole splendido e tanta gente ancora in spiaggia per queste ultime giornate di un’estate che sembra non aver voglia di finire. Dopo un pranzo fugace mi reco finalmente allo stadio dove spicca da subito una bella macchia giallorossa numerosa e chiassosa. È una partita delicata per entrambe le compagini che occupano, loro malgrado, i bassifondi della classifica. L’attesa maggiore però, almeno per quanto mi riguarda, è riservata ai protagonisti del tifo che, da par loro, ricambiano alla grande.

Gli ultras salernitani, sempre in contestazione contro l’attuale società, non fanno però mai mancare il loro sostegno alla squadra, nonostante la situazione di classifica complicata. Possente e da brividi è il coro per “Salerno” all’ingresso del proprio undici in campo, mentre non meno folti e partecipati sono i seguenti e numerosissimi battimani. Gli ultras giallorossi, invece, occupano tutto il settore ospite, la tribuna verde nord e uno spicchio del settore dei distinti. Molto belli e molto colorati con i loro vessilli sempre al cielo. Nessun coro offensivo da entrambe le parti. La partita in campo si conclude con un pareggio, un risultato che serve poco alle due compagini. Ha vinto la paura di perdere, insomma. Tutt’altra storia per gli ultras granata e giallorossi che, loro sì, senza paura hanno offerto la loro passione e le loro urla al cielo, vincendo la loro personale gara offrendo uno spettacolo più unico che raro.

Pier Paolo Sacco