Il Siracusa quest’anno è partito con il chiaro intento di vincere il campionato di serie D, soprattutto dopo la delusione della passata stagione, quando contese al Trapani la vittoria finale. La coppa Italia, tuttavia, non è un trofeo particolarmente ambito, anche perché richiede un forte dispiego di energie, quest’ultime utili invece per il campionato: il trofeo regala solo prestigio ma non promozioni e serve solo a riempire la bacheca.

I primi match stagionali, quelli che si disputano prima del campionato, sono sempre un buon banco di prova, sia per lo staff tecnico, utili per testare lo stato di forma dei calciatori, che per gli stessi tifosi, che dopo aver passato un’estate a sognare grandi colpi di mercato, non vedono l’ora di provare nuovi cori o sfoggiare nuove bandiere.

Al De Simone si affrontano per questo secondo turno di coppa Italia, Siracusa e Ragusa. Tra le due tifoserie non corre buon sangue e infatti nel corso dei 90 minuti non mancano cori di scherno; tuttavia, per entrambe le curve la rivalità non è tra quelle più sentite.

Anche grazie ai prezzi contenuti applicati dalla società aretusea (5 euro il costo del ticket per l’accesso sia in gradinata che in curva) lo stadio presenta un discreto colpo d’occhio; infatti, sono presenti circa mille spettatori, una quarantina gli ospiti.

La curva di casa è piena nella parte centrale, ma presenta dei fisiologici spazi vuoti ai lati che verosimilmente vedremo presto nuovamente pieni come nella scorsa stagione appena anche questa annata entrerà nel vivo, anche se necessariamente è richiesta la collaborazione della squadra in campo. I siracusani accolgono le squadre alzando al cielo i bandieroni, facendo sentire subito la propria voce. La loro prestazione dal punto di vista del colore non è particolarmente memorabile (vista l’importanza della gara non viene allestita alcuna coreografia e non sono molte le bandiere sventolate), aspetto che però viene ampiamente compensato con un’ottima prova canora; la Curva Anna, infatti, sfodera la solita prova tutto cuore, spingendo al successo gli undici in campo.

I ragusani, come già detto, sono circa una quarantina e anche loro, come i padroni di casa, sostengono generosamente i propri beniamini, rispondendo ai cori di sfottò che i dirimpettai gli rivolgono. Si posizionano nella parte centrale del settore ospiti, dietro lo striscione Ultras Iblei, sventolando i propri bandieroni. La sconfitta finale lascia loro l’amaro in bocca ma visto l’impegno profuso i giocatori ragusani, dopo aver ringraziato i propri supporter, raccolgono ugualmente i loro applausi.

Il Siracusa con la vittoria di oggi accede ai trentaduesimi di coppa Italia; la strada che porta alla finale è ancora lunga e come detto, poco proficua. Gli occhi e le attenzioni dei Siracusani sono adesso tutti inevitabilmente puntati al campionato, da vincere senza sperare in vani ripescaggi e in cui, per uno strano scherzo del destino, alla seconda giornata li vedrà nuovamente impegnati proprio contro il Ragusa.

Testo di Michele D’Urso
Foto di Giuseppe Ragnolo