Torno allo stadio Druso di Bolzano, dopo l’incontro fra Südtirol e Salernitana, e anche questa volta, al cospetto delle Rondinelle del Brescia è per me una prima assoluta, con tutto ciò che questo comporta in termini di curiosità e scoperte.

L’atmosfera è elettrica già nei dintorni dello stadio, ben prima dell’ingresso al suo interno; il pubblico locale si ritrova, come da usanza di queste parti, anteponendo al semplice gioco l’evento collettivo, quel momento in cui l’aggregazione e il lato umano fanno da barriera alla barbarie dell’evento consumistico fine a se stesso a cui qualcuno vorrebbe ridurre il calcio.

Dress code della serata invita tutti a a vestire di bianco. Prima del calcio d’inizio abbiamo anche noi modo di inserirci nel rito sociale e nel flusso delle chiacchiere, incontrando i ragazzi della Gradinata Nord Bolzano e fra una birra e l’altra, è davvero molto interessante vivere attraverso i racconti diretti le storie della loro tifoseria: ci aiuta a percepire ancora meglio la passione che muove la loro presenza sugli spalti, i sentimenti che a prescindere dai numeri animano il cuore di ogni tifoso.

Entrando allo stadio, però la questione numeri cambia assumendo una sua certa importanza, perchè la Curva Nord Brescia riempie il settore, offrendo decisamente un bel colpo d’occhio.

Bandiere, sciarpate e fumogeni. Uno spettacolo di tifo accompagna un match agguerrito in campo in cui, purtroppo per i padroni di casa, sono gli ospiti a vincere sia nel tifo che con una vittoria in campo.

Nei due settori opposti delle tifoserie locali, però, sono sempre presenti sia Gradinata Nord Bolzano che Curva Südt. La loro prova è generosa come al solito, c’è il solito quadrato compatto di tifosi che si prodigano a sostegno della propria compagine, anche se questa volta fanno più fatica a farsi sentire. Poco male: per chi persevera c’è sempre una nuova occasione di riscatto.

Imma Borrelli