Domenica 10 novembre 2024 va in scena al “Colavolpe” la sfida tra il Terracina e l’Atletico Lodigiani, per l’undicesima giornata del girone G di Serie D. Si gioca nel giorno della tradizionale fiera dedicata al santo patrono della città tirrenica, Cesario. Secondo la biografia giunta a noi in varie redazioni dette Passiones, il martire terracinese visse nel I secolo d.C. ed era originario di Cartagine, una delle più grandi città del Mediterraneo antico, nei pressi dell’odierna Tunisi. La sua famiglia si vantava di discendere dalla gens Iulia, la casata del primo imperatore romano Ottaviano Augusto.
Cresciuto in un ambiente cristianizzato, Cesario si fece diacono, con l’intento di dedicare la propria vita all’evangelizzazione dell’Impero. Nella narrazione quasi leggendaria della Passio, leggiamo che nel corso del suo viaggio per mare dall’Africa settentrionale a Roma, Cesario naufragò proprio sul litorale di Terracina, dove fu accolto dalla comunità cristiana locale e dove morì martirizzato per la propria fede. È da ricordare, a tal proposito, che soltanto nel 313 d.C. l’Editto di Milano, emanato da Costantino e Licinio, riconobbe la tolleranza dell’autorità imperiale verso tutte le fedi presenti nel mondo soggetto a Roma. Sul finire del secolo, poi, Teodosio avrebbe infine riconosciuto il cristianesimo come religione di stato.
Di solito, questo è un giorno piovoso, tanto che un’usanza terracinese prevede che i mariti regalino ombrelli alle proprie mogli. Oggi, tuttavia, gli spettatori del “Colavolpe” non solo vengono risparmiati da Giove Pluvio, ma assistono alla partita per quasi tutti i novanta minuti a maniche corte, grazie a uno splendente sole novembrino che riscalda i gradoni di Via Ceccaccio.
Venendo alla partita, la sfida odierna ha già un certo peso in chiave salvezza, l’obiettivo primario delle due compagini. Ma è soprattutto il Terracina a scendere in campo con una pressione maggiore da gestire, essendo reduce da tre sconfitte consecutive contro Guidonia, Trastevere e Real Monterotondo, che hanno rallentato il cammino dei tigrotti dopo un inizio tutto sommato positivo. Se in campo i biancocelesti non raccolgono punti dal pareggio casalingo contro il Cassino dello scorso 20 ottobre, la certezza per tutto l’ambiente è stata la tifoseria tirrenica, che non ha mai fatto mancare il proprio sostegno, in casa e fuori.
Arrivato al “Colavolpe”, noto il nuovo murales, di splendida fattura, realizzato dai ragazzi del gruppo “Ultras 1994”, che quest’anno celebrano il trentennale. La loro è una storia di mentalità e assidua presenza al fianco del Terracina, sempre a sostengo dei propri colori, nei momenti luminosi e in quelli bui, portando ovunque i propri ideali, anche nei campi fangosi delle categorie minori. Lo stemma impresso sul muro celebra dunque il loro glorioso cammino, a pochi metri da quella curva in cui sono cresciuti e che continuano a vivere come la loro seconda casa.
Poco dopo, alle 14:30, inizia la partita e nel settore caldo casalingo vedo collocato al centro lo striscione “Curva Mare”, affiancato da due stendardi più piccoli, dietro cui prendono posto i ragazzi dei gruppi “Ultras 1994”, “Centro Storico”, “Mods” e “Blue White Korps”, che colorano il settore con bandiere, bandierine e due-aste. Si sistemano più defilati i “Terracinesi”, con magliette e bandieroni del gruppo. La curva è poi popolata da altri spettatori che prestano manforte al tifo, per l’ennesima risposta positiva del pubblico terracinese, nonostante l’andamento poco esaltante della squadra.
La tifoseria biancoceleste offre per tutta la partita un ottimo sostegno, con tanti cori prolungati e ritmati dal tamburo, manate e materiale in mostra, colorando sempre il settore. Non mancano gli striscioni: uno invita i giocatori a onorare la maglia, l’altro incoraggia un amico.
Passando agli ospiti, al seguito dell’Atletico Lodigiani sono presenti alcuni sostenitori comuni, ma la mia attenzione è catturata da quattro ragazzi, evidentemente ultras, che appendono alla recinzione uno stendardo con un teschio e a inizio partita ne alzano un altro, rosso, con la scritta “Lodigiani”. Assistono all’incontro senza cantare, ma a loro va comunque tributato il merito di esserci. Non è facile tifare nella Capitale per una squadra che non sia Lazio o Roma, per cui la loro presenza è senza dubbio da elogiare.
Per quanto riguarda l’esito della gara, la partita termina con il punteggio di 1-1, con le reti di Accietto nel primo tempo per i locali e di Tarantino a inizio ripresa per i capitolini. Un punticino a testa, dunque, che è importante soprattutto per gli anxuriani, ora proiettati al futuro con un pizzico di fiducia in più. A fine partita i giocatori del Terracina cantano insieme alla curva, mentre i biancorossi salutano gli spettatori giunti da Roma.
Testo e foto di Andrea Calabrese