Giornata che promette ben poco di buono per quanto riguarda l’aspetto meteorologico. Dense nubi nere si affacciano fin dalle prime ore del mattino sulla zona di Livorno e solo un forte vento impedisce che la pioggia sia protagonista della giornata. Fortunatamente, per tutta la durata dell’incontro, non cadrà neanche una goccia d’acqua anche se, indubbiamente, la pessima giornata farà desistere i meno assidui dal presenziare allo stadio. Presenze che comunque non sono da disprezzare e, come spesso accade, la parte da leone la fa la Curva Nord che risulta essere ben piena, con la solita nutrita schiera di ultras che si fa vedere al centro del settore con le proprie “pezze” amaranto. Un lungo striscione viene attaccato alla vetrata ed altri tre, di lunghezza più ridotta, vengono attaccati nella parte alta della curva, così il colore non manca, e visti i tempi che corrono, sotto questo aspetto c’è di che essere soddisfatti.
Nel settore ospiti si presentano una ventina di catanesi che attaccano alla balaustra un paio di bandierine, ma da qui a considerarli ultras ce ne corre e non poco. Del resto la tifoseria catanese è una di quelle che non ha fatto mistero di essere poco incline a tessere e tesserine, perciò per gli ultras etnei diventa dura girare lo Stivale come un tempo.
Tuttavia, i catanesi presenti sono tifosi che, in definitiva, ce la mettono tutta per farsi sentire da squadra ed avversari, ed alla fine si può pure rimanere contenti della loro prestazione, perché invece che godersi la partita comodamente seduti su di un seggiolino, hanno passato gran parte dei novanta minuti a cantare e sostenere i loro colori.
Ognuno sceglie, finché questo viene reso possibile, il proprio divertimento e c’è da star sicuri che i catanesi presenti quest’oggi, risultato a parte, si sono divertiti a sostenere i propri undici in campo, a far sì che almeno per quei novanta minuti di gioco il loro sostegno fosse d’aiuto ad una squadra che è partita col piede sbagliato, rimediando due sconfitte su due partite giocate.
Ad inizio partita sia catanesi che livornesi provano ad imbastire una sciarpata, ma per cause diverse il risultato non è dei migliori: tra gli ospiti c’è chi non partecipa alla coreografia o magari si è presentato senza sciarpa, in Curva Nord le sciarpe sono presenti ma evidentemente non c’è tutta quella voglia di metterle in mostra.
A catalizzare l’attenzione sono però i cori e così, visto che i catanesi non possono contare su numeri eccezionali, provano a farsi sentire nei rari momenti di silenzio dei padroni di casa. Gli stessi catanesi che, dopo solo qualche minuto, fanno partire un paio di cori offensivi all’indirizzo del pubblico locale. Dalla curva di casa non c’è risposta, mentre dagli altri settori vicini a quello ospite c’è chi non perde occasione per ribattere a dovere. Che i rapporti tra catanesi e livornesi non siano proprio buoni è cosa risaputa, però non mi aspettavo che anche dei tifosi “non ultras” potessero prendersi la briga di offendere a destra e a manca. Evidentemente posseggono una buona “base di partenza”. Comunque, oltre a questo paio di cori offensivi, gli ospiti presenti si concentrano sulla squadra. Detto in precedenza che di ultras non c’è proprio niente, il tifo nel settore ospiti tutto sommato non è poi così male. È vero che ci sono lunghe pause ma è anche vero che almeno una decina di persone sembra intenzionata a farsi sentire. Altro aspetto da non trascurare è che i catanesi riescono a compattarsi abbastanza bene, non restando sparpagliati nel settore e dando così un’idea di unità che a vederli non dispiace affatto.
Dal punto di vista del tifo, protagonista della giornata è la Curva Nord labronica, che numericamente si fa apprezzare per i tanti presenti sugli spalti mentre, a livello di colore, “pezze” e striscioni fanno il loro dovere appieno. L’inizio partita è un po’ sottotono, con i cori che in alcuni casi fanno un po’ fatica a coinvolgere tutto il settore. Molto meglio quando il coro viene accompagnato dai battimani, in questa maniera si riesce a trascinare più persone ed il risultato che ne consegue è di tutto rispetto.
Gli amaranto sostengono la squadra con poche pause, lo zoccolo duro della curva non si fa pregare per cantare e riesce a produrre cori su cori. Poco aiuto arriva dal resto del settore, ma è evidente che nello stadio echeggiano solamente i cori provenienti dalla Curva Nord: la sfida con i dirimpettai non ha motivo di esistere, a causa dalla differenza abissale che c’è tra i numeri in gioco.
Nonostante il primo tempo termini con un nulla di fatto, sia sugli spalti che sul terreno di gioco ci sono stati spunti interessanti.
Nella ripresa mi sistemo sotto il settore ospiti da dove posso apprezzare l’impegno dei catanesi: qualche pausa anche prolungata ma in definitiva restano compatti anche in questa frazione e, a livello di cori, cercano di farsi sentire in parecchie circostanze. Come nel primo tempo ripetono un paio di cori offensivi, poi passano ad incitare la squadra e non manca nemmeno qualche coro in dialetto. A livello di colore si fanno notare per una bandiera a due aste e per le sciarpe che in svariate circostanze alzano ad accompagnare i loro cori.
Sull’altro versante, i livornesi proseguono nella loro prova. Non sono trascendentali come in altre occasioni, ma comunque lo spicchio centrale non fa mai mancare l’appoggio alla squadra, i cori sono concentrati tutti sugli undici in campo e l’unica divagazione si ha quando vengono ricordati i diffidati.
La partita sul terreno di gioco è vibrante e i ventidue protagonisti non si risparmiano. Si usa più la clava che il fioretto ed il direttore di gara deve dispensare qualche cartellino in più del solito. L’agonismo esalta il tifo sugli spalti ed alla fine è il brasiliano Paulinho ad infiammare il pubblico, con una doppietta nell’arco di pochi minuti. Il doppio vantaggio mette le ali ai padroni di casa, i sostenitori catanesi vengono colpiti duramente, anche se, fino ad una manciata di minuti dal termine dell’incontro, continuano a cantare per la squadra e, in un paio di circostanze, se la prendono pure con il direttore di gara.
Verso fine partita è pure la Curva Nord a rivolgere qualche coro contro Catania, ricordando i vecchi attriti avuti in passato con gli ultras etnei.
Il triplice fischio del direttore di gara fa scoppiare la festa tra i padroni di casa, due vittorie consecutive non erano certo in programma ed il pubblico dell’Armando Picchi non può far altro che ringraziare la squadra per la bella prestazione offerta.
Valerio Poli.