Il Novara fa il suo esordio nella Coppa Italia maggiore a partire dal Secondo Turno dove, tra le mura amiche, affronta il Grosseto invece già sceso in campo dal Primo Turno, in cui l’ha spuntata sul Venezia.
Il caldo, i giocatori ancora con le gambe molli, il pieno periodo vacanziero, l’avversario non certo di grido. Le premesse lasciano subito intendere che al “Silvio Piola” non si respira certo l’aria tesa e carica di aspettative del big match. Molto risicate le presenze, infatti, con ampi spazi vuoti in Curva Nord, il cuore pulsante del tifo locale, e quasi il deserto totale nel settore ospiti.
I tifosi novaresi cercano di fare quadrato a centro-sinistra del settore, dietro un paio di striscioni dei propri gruppi principali tra i quali salta subito all’occhio quello della “Gioventù Biancoblu”, esposto al contrario in segno di protesta contro le diffide piovute a seguito degli scontri di Vercelli.
Per inciso, numericamente parlando, è ovvio che la colpa non è da attribuire a chi c’è e ci mette la buona volontà, ma agli assenti che lasciano tutto il sostegno a carico dei gruppi ultras biancoblu. In ogni caso, i numeri dei padroni di casa sono davvero molto risicati per ascrivere questa giornata di tifo tra quelle più memorabili della loro storia.
Oltre alla totale mancanza di tifosi avversari, la cui presenza magari poteva costituire un elemento di stimolo in più, anche quanto avviene in campo non è del tutto propizio: già al 9° il Novara passa in vantaggio con Gonzales, quando di certo i polmoni degli ultras non erano a corto di fiato. Fosse giunto a frazione inoltrata, magari questo goal avrebbe avuto un effetto diverso sull’entusiasmo dei presenti.
Il Grosseto prova a rientrare in partita, ma qualche attimo prima dell’intervallo, il Novara raddoppia. Il secondo tempo è pura attesa del triplice fischio finale, con effetti devastanti sulla partecipazione canora dei tifosi all’evento.
Il terzo goal novarese, alla mezz’ora del secondo tempo, ammazza ogni altra velleità di tifo. Da qui in poi, la testa dei tifosi di casa va già alla prossima puntata di questa manifestazione, allorquando dovranno vedersela con il Sassuolo neo-promosso in massima serie. Squadra di caratura superiore ma non di certo proibitiva, specie ad agosto quando si è ancora in piena fase di preparazione: riuscire a superare questo scoglio, vorrebbe dire giocare contro l’Atalanta, sicuramente una piccola grande soddisfazione per una piazza che, dopo gli ultimi eventi repressivi, ha necessariamente bisogno di ricompattarsi e far fronte alle difficoltà.
Testo di Gilberto Poggi.
Foto di Alessio Farinelli.