Non poche polemiche accompagnano i giorni antecedenti a questa partita, l’arrivo dei tifosi piacentini allo stadio Leporaia di Ponte a Egola scatena un botta e risposta riguardo al settore che gli stessi andranno ad occupare. Partiamo col fatto che non esiste di fatto un settore dello stadio da dedicare esclusivamente agli ospiti, in passato era stata fatta montare una tribunetta per ovviare a questa mancanza ma con la discesa in Eccellenza della squadra, anche questa tribunetta si è volatilizzata. La presidentessa del Tuttocuoio, Paola Coia, ha prontamente risposto al Piacenza, ai suoi tifosi ed alla città intera scusandosi per la mancanza di un settore ospite ma invitando comunque i tifosi piacentini a presentarsi in Toscana per assistere all’incontro. Qualche frecciata, neanche tanto velata, la numero uno della squadra l’ha rivolta al sindaco di San Miniato, Simone Figlioli, accusandolo di un disinteresse generale sia verso il Tuttocuoio sia verso lo stadio, che di fatto offre un manto erboso davvero niente male ed una tribuna coperta ampia ed accogliente. In effetti la problematica poteva essere risolta sistemando i tifosi piacentini in tribuna ma evidentemente questa opzione è stata scartata.

Giornata di lutto in casa neroverde, Carlotta, figlia della presidentessa e sorella maggiore di Lorenzo Fino, capitano della squadra, è deceduta nella settimana antecedente la gara dopo una lunga malattia. Il ricordo della giovane è impresso in uno striscione ed una gigantografia appesi sulla recinzione tra le due panchine. Anche sugli spalti il ricordo resta vivo, sia il pubblico di casa che gli ospiti non mancano di esporre uno striscione in proposito.

Piacentini che giungono in Toscana con buoni numeri e vanno ad occupare un settore che in effetti ha delle carenze strutturali non da poco, la buona visione dell’incontro è attività non proprio semplice da svolgere e benché si parli di serie D, una tribunetta magari in tubi innocenti non sarebbe certo una soluzione da scartare.

Anche i piacentini si uniscono alle tante tifoserie italiane che esprimono il loro disappunto per la Lega che non ha voluto rimandare l’incontro tra Foggia e Catania dopo la tragedia dei tre giovani foggiani rimaste vittime in un incidente stradale. La morte di tre tifosi non è valsa neanche il classico minuto di raccoglimento, un gesto tanto semplice quanto doveroso verso tre giovani vite legate indissolubilmente al calcio ma evidentemente nei piani alti si pensa diversamente. Niente di nuovo verrebbe purtroppo da dire, l’incapacità e la mancanza di sensibilità verso lo spettatore è ormai cosa acclamata. Per consolidare questa tesi, è proprio tema di questi giorni il rinvio della partita Bologna-Milan, seguito da una serie di polemiche, direi anche inutili vista la situazione di Bologna e soprattutto delle zone limitrofi allo stadio dopo le forti piogge dell’ultimo periodo. Soluzioni come partite a porte chiuse o sedi diverse da quella in origine, sono misure che non dovrebbero neanche essere proposte ed anche il comportamento della società Milan dimostra che anche davanti a certe tragedie si preferisce far andare avanti il carrozzone.

Per tornare in argomento, piacentini che intonano qualche coro per poi calare lentamente, del resto anche la prestazione sul terreno di gioco non è poi così eccelsa. La serie D è un vestito fin troppo stretto per una tifoseria che nel recente passato ha calcato terreni ben più nobili.

Valerio Poli