Il vecchio stadio dell’Udinese, inaugurato nell’ormai lontano 1976 e ispirato all’Olimpico di Monaco di Baviera, rispetto a quello attuale non è stato mai un impianto congeniale alle logiche del tifo. Da quando gli udinesi hanno potuto usufruire non solo di una nuova casa ma soprattutto della nuova curva, il loro tifo si è potuto esprimere su livelli sicuramente migliori rispetto a quanto potevano fare in passato. L’opera di riqualificazione, infatti, oltre a prevedere la demolizione delle curve e dei distinti, si è concretizzata soprattutto nella rimozione della pista atletica che oltre a ridurre la visuale degli spettatori riduceva l’impatto del sostegno bianconero. Vederli all’opera oggi è uno spettacolo piacevole non solo per gli occhi ma anche per l’udito.
Per la nona giornata di campionato, i padroni di casa affrontano i sardi del Cagliari. La stadio Friuli, anche chiamato Bluenergy stadium per ragioni di sponsor, presenta un discreto colpo d’occhio: 21.905 gli spettatori presenti, di cui 13.991 abbonati e 7.104 quelli paganti. Il dato numerico, se letto nell’ambito delle logiche del calcio spezzatino, è sicuramente ottimo: la partita si disputa infatti di venerdì sera alle ore 18:30 che per orario e giorno mal si concilia con le esigenze della vita professionale e privata dei fruitori del calcio, cioè i tifosi. Senza voler scadere in inutili discorsi retorici, ci piace solo sottolineare che se da una parte è legittimo e in parte anche bello distribuire le partite su più giorni, dall’altra parte crediamo anche che la scelta del palinsesto debba tener conto dall’esigenze dei tifosi che, come nel caso di specie, per assistere a questa partita hanno dovuto fare non pochi sacrifici.
Per quanto riguarda la partita, nella parte bassa vengono posizionate tutte le pezze delle varie sigle del tifo friulano (Teddy Boys, Ultras 1995 e Tolmezzo), mentre nella parte alta gli HTB attaccano il proprio striscione e infine a margine, sul “boccaporto” laterale, si collocano i ragazzi della Nuova guardia, storico gruppo del movimento ultras udinese. I friulani appartengono a quella categoria di tifoserie che ha sempre fatto del colore il proprio tratto caratteristico, qualità che in passato però potevano esprimere a pieno solo in trasferta e che oggi, invece, sfoggiano anche in casa. Quando le squadre scendono in campo, gli udinesi colorano la propria curva con ogni tipo di vessillo: sciarpe, bandiere, bandieroni e infine due aste. Spicca il materiale degli Ultras Udinese 1995 e dei ragazzi di Tolmezzo, area quest’ultima che comprende anche ex Nord Kaos. Il sostegno è ritmato dal suono incessante del tamburo, che nel caso dei friulani anziché coprire la voce aiuta ad accompagnarla.
Nel corso della partita viene aperto lo striscione “13-04-2024: la morte non è uguale per tutti”, messaggio che, riproposto da quasi tutte le curve d’Italia, stigmatizza l’ambiguità della FIGC in merito all’episodio di cronaca che ha colpito la comunità foggiana. Infatti, il mondo delle curve aveva sperato, ingenuamente, che almeno davanti alla morte la Federazione avrebbe cambiato registro, concedendo il minuto di raccoglimento per regalare l’impressione che, almeno nello sport più seguito in Italia, non esistessero morti di serie A o di serie B. Speranza vana, disattesa dai fatti. Nel corso dei novanta minuti non sono pochi i cori che vengono dedicati ai napoletani, rivalità che dopo gli scontri di due anni fa si è molto acuita. Quando ormai la vittoria sembra ormai a portata di mano, la curva si proietta già verso la trasferta successiva di Venezia, derby molto atteso da queste parti.
I tifosi sardi infine sono oltre 400, arrivati da varie zone d’Italia: per loro Udine è una delle trasferte più “complicate”, situazione che si aggrava ancora di più se poi il match si gioca di venerdì alle ore 18:30. Gli Sconvolts si posizionano nella parte centrale e da quella zona coordinano il tifo. Sono autori di ottime manate, ma soprattutto il sostegno non è minimamente condizionato dall’andamento della partita. Quando arriva il triplice fischio finale accolgono la squadra sotto il settore, invitandola a mettere più impegno e a conquistare già dal prossimo match la vittoria, fondamentale per raggiungere quanto prima la salvezza.
Testo e foto di Michele D’Urso