Con il prolungarsi delle mie ferie estive avevo bisogno di una piccola “follia”; così, sfogliando il calendario, ho notato che grazie agli orari favorevoli e alla vicinanza dei due centri, potevo realizzare questa particolare doppietta: Umbertide Agape-Bastia in orario pomeridiano e Città di Castello-Sansepolcro in serata. Parliamo della seconda giornata della Coppa Italia Eccellenza umbra, che si disputa in un mercoledì infrasettimanale, per cui a mio modesto parere già le semplici presenze possono considerarsi un fattore positivo, dato il rischio, da mettere sempre in conto, di non trovare nessuna forma di tifo organizzato.

La prima partita seguita è quella tra l’Umbertide Agape e il Bastia. La formazione locale è reduce dalla disfatta in casa del Cannara, dove ha subito quattro reti senza segnarne nessuna, mentre il Bastia viene dalla sconfitta domestica nel derby con l’Angelana, anche se la partita si è disputata a Passaggio di Bettona, data l’indisponibilità dello stadio dei biancorossi. La Coppa Italia di Eccellenza in Umbria è particolarmente veloce e prevede una divisione delle sedici squadre partecipanti in quattro gironi con altrettante compagini, che sono quindi impegnate in tre partite totali. Il sorteggio decide la squadra che gioca in casa, per cui può capitare di disputare due partite tra le mura amiche e una in trasferta o viceversa. Le vincenti dei quattro gironi si affrontano poi direttamente nelle semifinali.

Parlando dei locali, l’Umbertide Agape è una realtà di nuova formazione che ha preso il posto del Branca, sodalizio che ha rinunciato all’Eccellenza per i costi troppo elevati, decidendo così di ripartire dalla Seconda Categoria. L’Agape 2000 era una squadra nata in un oratorio, che con il passare del tempo ha scalato le prime categorie per poi fondersi con un’altra realtà cittadina, l’Umbertide Calcio, prendendo così, appunto, il nome F.C. Umbertide Agape. Il centro umbro è rappresentato anche da un’altra squadra, la storica Tiberis, nata nel lontano 1914, che  quest’anno partecipa al campionato di Seconda Categoria dopo l’interruzione delle proprie attività nella scorsa stagione. Questo sodalizio può vantare un certo prestigio nell’ambito del calcio regionale, avendo collezionato due apparizioni in serie D, l’ultima delle quali nel 2001.

Dopo questo piccolo preambolo storico, possiamo tornare a parlare della partita odierna. Avevo già visto nel passato lo stadio “Rodolfo Morandi”: la prima volta proprio con la Tiberis, la seconda per una delle due semifinali della Poule Scudetto Serie D della stagione 2011-2012, che vide fronteggiarsi il neonato Salerno, ripartito dai dilettanti dopo il fallimento della Salernitana, e il Teramo. Lo stadio è grande e dispone di un’ampia tribuna centrale, che è affiancata da due settori laterali della medesima grandezza ma scoperti. Nella parte opposta c’è una piccola ma lunga tribuna formata da due scalini, che potrebbe essere il settore ospiti, ma trovandoci in Eccellenza, dove le regole sono meno stringenti, quest’ultimo coincide con una delle due tribune laterali, in cui, nella partita che sto raccontando, hanno preso posto circa dieci ultras biancorossi, che hanno appeso alla recinzione lo storico tricolore con la scritta BASTIA. I locali erano sono sostenuti da una sessantina di semplici tifosi, che si sono limitati a seguire la gara, senza nessuna forma di tifo organizzato.

Nel primo tempo i ragazzi di Bastia hanno semplicemente guardato la partita, pur sventolando a corrente alternata una bandiera biancorossa. Hanno dapprima esultato al gol del vantaggio siglato da Pelliccia al diciottesimo minuto, poi al termine della prima frazione al raddoppio firmato da Monteiro Barbosa. Nel secondo tempo il Bastia ha realizzato immediatamente il gol del momentaneo 0-3 ancora una volta con Monteiro Barbosa, che ha fatto esultare nuovamente gli ultras bastioli. A un minuto dal novantesimo il bomber Morlandi ha siglato il gol del definitivo 0-4, che è stato il risultato finale di questo incontro e che ha consegnato i primi tre punti in classifica al Bastia. Al triplice fischio, dopo i saluti di rito, i giocatori sono andati a salutare gli ultras, che avevano già tolto lo striscione, venendo ricambiati gioiosamente.

Pur non seguendo la squadra con grossi numeri, gli ultras biancorossi si confermano una tifoseria viva e presente, che difficilmente in questi ultimi anni ha saltato una trasferta. Il Bastia è una neopromossa, ma potrebbe essere la vera sorpresa del torneo; in ogni caso, squadra e tifo mi sono apparsi prontissimi ad affrontare il nuovo campionato, che prenderà il via l’8 settembre. Per l’Umbertide Agape c’è ancora molto lavoro da fare, perché in questa Coppa ha subito otto gol in sole due partite, un po’ troppi per non impensierire anche i più ottimisti. Nella prossima e ultima giornata, il Bastia si giocherà la qualificazione a Cannara, mentre l’altra sfida, quella tra l’Angelana e l’Umbertide Agape, varrà solo per il calendario e gli almanacchi.

Marco Gasparri