In un sabato di tardo ottobre, il Vicenza allo stadio Romeo Menti ospita l’Atalanta U23. Non riesco a nascondere la mia disapprovazione nel vedere queste squadre B partecipare alla Serie C: trovo che sia poco rispettoso non solo per le altre piazze che devono affrontare seconde squadre di società di Serie A; ma anche per chi, al posto di queste ultime, avrebbe potuto coronare il proprio sogno di approdare per la prima volta al professionismo o di risalire la china dopo un qualche doloroso fallimento. Il calcio in fondo dovrebbe rappresentare proprio la passione locale, la storia e l’identità di città piccole o grandi che siano, non solo meri interessi economici delle big che usano queste seconde squadre come “plusvalentificio”. A fronte di ciò, sarebbe bello vedere una coesione di tutte le tifoserie per boicottare queste partite, quanto meno quelle in trasferta, ma riconosco che non tutti condividono questa visione o più semplicemente, risulta sempre complicato trovare una linea condivisa sul come e quando protestare.

Eccoci dunque qui, ad assistere e commentare questa partita: il cielo sopra lo stadio è coperto da nuvole minacciose, ma le previsioni lasciano speranza di una giornata asciutta, ottima prospettiva per uno stadio come quello di Vicenza, dove solo la tribuna è coperta.

La tifoseria ospite è ovviamente del tutto assente: a Bergamo si segue la vera Dea, oggi impegnata contro una storica rivale, l’Hellas Verona, non questo surrogato vuoto di tutta la passione popolare che ha reso i nerazzurri ciò che sono per Bergamo e per tutta la sua provincia.

La Curva Sud di casa risponde invece presente: il muro biancorosso timbra anche questa volta il cartellino, sebbene manchi qualche abbonato, e lo stesso vale per i Fedelissimi nei Distinti. Nonostante tutto la passione non manca. L’obiettivo è chiaro: sostenere i ragazzi in campo che devono vincere a tutti i costi per ridurre il gap dal Padova capolista, attualmente a +5 punti, frutto di un inizio di campionato record per la Serie C.

La Sud Berica sa bene quanto sia importante la partita e si fa sentire. Anche se l’atmosfera non raggiunge le vette di altre giornate vissute fra le mura amiche, il tifo è comunque costante e decisivo. I tamburi rullano senza sosta, le mani battono all’unisono e il colore avvolge gran parte del settore.

Anche senza avversari sugli spalti, i vicentini dimostrano il loro valore e la loro dedizione ai colori. Prima del fischio d’inizio, un doveroso e sentito omaggio è stato dedicato a Marisa, storica tifosa vicentina e figura indimenticabile del CCCB fin dal lontano 1966, recentemente scomparsa. Il suo ricordo è ancora vivo e la sua presenza mancherà a tutti.

Nel corso della ripresa, con il Vicenza che mette al sicuro il risultato con un secco 3-0, il tifo cresce ulteriormente, spingendo i ragazzi in campo a dare il massimo fino alla fine. Presenti spalla a spalla con i padroni di casa anche gli HTB Udine, in segno dello storico gemellaggio, di un legame che continua a rafforzarsi nel tempo. Nei Distinti, i Fedelissimi si fanno notare per i loro bandieroni. Bello e significativo anche il loro tributo a Marisa. Accanto alla pezza del IX Marzo, presenti anche i CWY Tsalagi Pescara, eredi dei Cherokee, storico e noto gruppo della curva biancazzurra, di cui si vede sventolare senza sosta la loro bandiera.

La partita in campo si chiude con una netta vittoria per i biancorossi, una prestazione solida in campo accompagnata da un buon tifo sugli spalti. Una giornata che manda un messaggio chiaro al Padova e a tutto il campionato: il Lane non molla e la corsa per la promozione diretta in Serie B è ancora tutta da giocare.

Testo e foto di Marcello Casarotti